Memo Fornasari – Memorabilia

Informazioni Evento

Luogo
ROCCA SANVITALE
Piazza Giacomo Matteotti 1, Fontanellato, Italia
Date
Dal al

lun. mer. giov. ven. e sab. visite alle ore 10.15 - 11.45 - 14.45 - 16.15
dom. e festivi biglietteria aperta con orario 10.00 - 12.15 e 14.00 - 16.15
chiuso il martedì (aperta su prenotazione per gruppi di almeno 20 persone)

Vernissage
29/04/2022

ore 17

Artisti
Memo Fornasari
Curatori
Carlo Micheli
Generi
arte contemporanea, personale
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Le forme futuribili e la pittura colta di Memo Fornasari.

Comunicato stampa

ra realtà ed astrazione. Tra radiografie come ali di farfalla e galassie multiformi. Geometrie e composizioni. Da vedere alla Rocca Sanvitale di Fontanellato (19 km da Parma) in Emilia "MEMORABILIA – MEMO FORNASARI" dal 29 aprile all'11 giugno la mostra con le opere scelte dell’artista mantovano. La ospitano le sale a piano terra del maniero, proprio a pochi passi dallo straordinario affresco del Parmigianino nella Saletta di Diana e Atteone.

Sede del circuito Castelli del Ducato, l’elegante Rocca di Fontanellato ospita MEMORABILIA. la mostra curata da Carlo Micheli e patrocinata dal Comune di Fontanellato è allestita all'interno del percorso di visita del Museo Rocca Sanvitale. Un evento Selezionato da Cooperativa Parmigianino nell’ambito del progetto 2022 di gestione della roccaforte.

Memo Fornasari (Mantova 2 dicembre 1910 – Verona 11 ottobre 1982) esteta e stilista della forma, è anche noto come “il pittore delle stelle” e come il designer degli “Oggetti Forma” in peltro che, unitamente alle composizioni strutturali in metallo, gli sono valsi vari premi internazionali.

“Siamo davvero lieti di ospitare la mostra di Memo Fornasari in Rocca Sanvitale dando continuità ad un interessante cammino, già avviato in questi anni, dedicato all’arte contemporanea con esposizioni personali ed antologiche – spiegano il direttore del Museo Rocca Sanvitale Pier Luca Bertè con le referenti in Castello Chiara Mulattieri e Cinzia Comelli – La mostra è un ulteriore arricchimento del percorso di visita classico all’interno del Museo”.

Così il curatore della mostra Carlo Micheli:

Domenico Fornasari è pittore vero che paga, in egual misura, il proprio eclettismo artistico e una critica inadeguata. Una duttilità, la sua, distraente che lo porta ora sulla strada del cinema, ora nel mondo della progettazione; una critica che innanzi al suo fare brancola tra narcisistici sproloqui e inutili definizioni delle sue galassie, incapace di proporre un accostamento che ne faccia emergere le affinità con i grandi del suo tempo.
Eppure quelle sue forme futuribili dicono di una pittura colta, d’avanguardia, attenta allo spazialismo di Fontana, ma anche a Vedova, Turcato, Corpora. Questa mostra intende indurre ad una riflessione sui valori artistici di Fornasari, non tanto per rivendicare primati o anticipazioni, bensì per affermare come l’artista mantovano fosse li, tra i grandi, nel momento giusto, in quegli anni ‘50 e ‘60 in cui fiorirono i più grandi nomi dell’Arte Contemporanea.
Nel 1973 dalle pagine del “Resto del Carlino” Marino Mercuri poneva un problema fondamentale: “Fornasari –bisogna dire- non è stato scoperto: le sue stagioni artistiche non sono agevolmente afferrabili per una giusta, più attendibile interpretazione. (…) Uscì dalla legione di seguaci del Futurismo con svolte incredibili che non furono segnalate dalla critica. E ancora “Ma come va visto il Fornasari rispetto a pittori come Adami, Pozzati, Pistoletto, Schifano?”. Dopo alcuni mesi, nel segnalare l’incontro tra Guidi e Fornasari avvenuto alla mostra che quest’ultimo tenne a Recanati, lo stesso Mercuri afferma che le poche righe scritte da Guidi (“Tanti avvenimenti artistici del secolo l’ha messi lei, nella sua opera, dominandoli con maestria”) sono da considerarsi la critica più approfondita che Fornasari potesse allora vantare.
Delle innumerevoli mostre personali tenute in tutto il mondo, non rimangono che scarni dépliant, superficiali e raffazzonati. Urge dunque un riesame approfondito dell’opera di questo artista inquieto e geniale, una rilettura che gli renda finalmente merito, collocandolo tra i protagonisti della sua epoca.