Max Liebermann – Il pioniere dell’impressionismo tedesco

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CASTELLO SAN MATERNO
via Losone 10 , Ascona, Switzerland
Date
Dal al

Giovedì - sabato
10.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00
Domenica e festivi
14.00 - 16.00
Lunedì - mercoledì
chiuso

Vernissage
08/06/2018

ore 18

Artisti
Max Liebermann
Generi
personale, arte moderna
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L’esposizione ripercorre l’evoluzione artistica di Liebermann, il maggiore esponente dell’impressionismo tedesco, attraverso dipinti e opere su carta, a partire dalle rappresentazioni dell’ambiente operaio e contadino olandese, passando al motivo dei passatempi ricreativi borghesi al mare e in campagna, fino alle immagini del giardino dagli intensi colori, dipinte nella casa dell’artista sul Wannsee, vicino Berlino.

Comunicato stampa

La Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten e il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona presentano la mostra “Max Liebermann. Il pioniere dell’impressionismo tedesco”, che verrà inaugurata al Museo Castello San Materno venerdì 8 giugno alle ore 18.00.
L’esposizione ripercorre l’evoluzione artistica di Liebermann, il maggiore esponente dell’impressionismo tedesco, attraverso dipinti e opere su carta, a partire dalle rappresentazioni dell’ambiente operaio e contadino olandese, passando al motivo dei passatempi ricreativi borghesi al mare e in campagna, fino alle immagini del giardino dagli intensi colori, dipinte nella casa dell’artista sul Wannsee, vicino Berlino.
Curata dallo storico dell’arte Harald Fiebig, l’esposizione propone per la prima volta l’intera collezione Liebermann della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, che a oggi annovera undici dipinti. Il curatore ha poi inserito diversi e significativi prestiti provenienti da collezioni private di Svizzera e Germania, dalla Max-Liebermann-Gesellschaft di Berlino e dal Museum Kunst der Westküste di Alkersum, sull’isola di Föhr, dando così una visione completa e ed esaustiva della sfaccettata produzione artistica del maggiore esponente dell’arte moderna in Germania.
Max Liebermann nasce a Berlino il 20 luglio 1847. Il suo desiderio di diventare pittore non incontra l’approvazione dei familiari: ben altri sono infatti i progetti per un figlio maschio dell’alta borghesia ebraica berlinese. Fin da ragazzo prende le prime lezioni di disegno e si iscrive poi alla Scuola d’Arte di Weimar. Altre importanti tappe del suo percorso artistico saranno Parigi, la Scuola di Barbizon e Monaco di Baviera. Nel 1884, infine, fa definitivamente rientro a Berlino.
Tuttavia, sul suo sviluppo artistico influirà profondamente, nel 1872, un soggiorno di studio nei Paesi Bassi. Qui Max Liebermann subisce all’istante il fascino del paesaggio e della vita semplice che la gente vi conduce. Negli anni seguenti vi scopre una moltitudine di motivi per la sua pittura. La critica d’arte del tempo è tuttavia estremamente scettica verso le opere realizzate durante il periodo olandese. Definito un «imbrattatele», l’artista conquista l’appellativo di «apostolo del brutto». Ai critici e a diversi collezionisti le sue rappresentazioni dell’ambiente operaio e contadino appaiono troppo realistiche.
All’inizio degli anni novanta dell’Ottocento, Max Liebermann comincia a confrontarsi con l’impressionismo francese, senza però imitare la pittura dei francesi. La sua tavolozza si schiarisce, la sua pittura si fa più colorita, i suoi motivi diventano più gai. Entrano a far parte della sua produzione artistica le rappresentazioni dei passatempi borghesi sulla spiaggia e al mare, nei parchi di Berlino e Potsdam e nei locali all’aperto frequentati nei mesi estivi.
Lo scoppio della prima guerra mondiale lo costringe a porre termine ai periodici soggiorni di studio e pittura nei Paesi Bassi. Max Liebermann si ritira dunque nella sua casa di villeggiatura estiva sul Wannsee, vicino Berlino, il suo «castello sul lago», secondo le sue stesse parole. Da allora in poi l’ampio giardino diventa un motivo pressoché inesauribile della sua pittura.
Nel corso della sua vita, Max Liebermann non è soltanto un pittore. A Berlino è uno dei maggiori collezionisti d’arte del suo tempo e in veste di presidente dell’Accademia delle Arti e di co-fondatore della Secessione determina in ampia misura le sorti e il dibattito sulle politiche culturali. La presa del potere nazista segna per lui l’improvvisa fine di questa gloriosa vita d’artista. Si dimette dalla presidenza dell’Accademia e si ritira dalla vita pubblica. L’8 febbraio 1935 Max Liebermann muore a Berlino.

In occasione della mostra verrà pubblicato un esaustivo catalogo, per la casa editrice Casagrande di Bellinzona, a cura di Harald Fiebig e Ilse Ruch, con il contributo di Janna Oltmanns e la collaborazione scientifica del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona.
La mostra è un progetto della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten.