Maurizio Mochetti – Binfinito
C’è prima una asse, una retta, che si libra nello spazio e le cui estremità vanno prospetticamente all’infinito, o meglio in Binfinito. Questo è il suo titolo: questa linea, questo segno spaziale denomina ed introduce tutta l’esposizione.
Comunicato stampa
BASE / Progetti per l’arte presenta la mostra di Maurizio Mochetti dal titolo “Binfinito”. Questa parola, coniata dallo stesso artista, introduce due opere che realizzano lo spazio.
C’è prima una asse, una retta, che si libra nello spazio e le cui estremità vanno prospetticamente all’infinito, o meglio in Binfinito. Questo è il suo titolo: questa linea, questo segno spaziale denomina ed introduce tutta l'esposizione.
Quest’opera, inedita, risale al 1966.
Dello stesso anno è l’opera “Proiezioni”. Un cilindro è posto nello spazio: dalla sua sezione immaginaria ed infinita e dall’incontro di questa con un ostacolo (parete, soffitto, pavimento, etc…), si visualizzano le proiezioni del suo prolungamento.
L'opera d'arte é l'idea, il progetto, mentre la tecnologia è uno strumento che mi consente di realizzare opere sempre più vicine all'idea: in questo senso l'opera d'arte é perfettibile.
M.M.
Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma dove vive e lavora. Sempre a Roma frequenta il Liceo Artistico e poi l'Accademia di Belle Arti. A partire dal 1964 l'interesse di Mochetti è orientato verso la luce intesa nella sua fisicità, come materia, senza alcun significato simbolico o mistico, ma non solo: macchine, aerei, armi e geometrie, costellano il suo immaginario d’artista. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia e, sin dai primi anni '70 si affaccia sul panorama internazionale partecipando nel 1976 alla Biennale di Sidney, nel 1998 alla XXIV Biennale di San Paolo e nel 1991 alla Biennale Internazionale di Nagoya. Nel 1993 partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” presso il Tel Aviv Museum of Art, esponendo inoltre allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Dusseldorf (1978), al Forum Kunst di Rottweil (1982), e al Museo Alvar Aalto (1985). Tra le altre importanti partecipazioni ricordiamo: "Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70" (Roma, 1970), "Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980" (Roma, 1981); "Arte italiana 1960-’82" (Londra, 1982); "La otra escultura" (Madrid, 1990): Roma anni ‘60 (Roma,1990), "The Italian Metamorphosis" (New York, 1994); "Arte italiana: ultimi quarant’anni" (Bologna, 1997); "Minimalia. Da Giacomo Balla a..." (Venezia, 1997 - Roma, 1998). E l'autore dell'opera permanente collocata nell'atrio del MAXXI di Roma dal titolo: "Linee rette di luce nell'Iperspazio curvilineo".
BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Christian Frosi e Diego Perrone, Hans Schabus che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE.
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