Maurizio Diana – Le Televisioni Monotone

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO NAZIONALE ROMANO - TERME DI DIOCLEZIANO
Viale Enrico De Nicola 79, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

9.30-19.00

Vernissage
14/11/2013

ore 18

Contatti
Email: mauriziodianapittore@gmail.com
Artisti
Maurizio Diana
Generi
arte contemporanea, personale

Gli oltre 50 anni di attività di ricerca artistica di Maurizio Diana hanno attraversato la storia delle grandi trasformazioni del nostro Paese: un mezzo secolo cruciale che passa dalla modernità del ‘900 alla post-modernità dei giorni nostri.

Comunicato stampa

Il giorno 14 novembre 2013 dalle ore 18:00 al Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano, via Enrico de Nicola 79, Roma, avrà luogo l’inaugurazione della mostra:
“Maurizio Diana, Le Televisioni Monotone”

La mostra rimarrà aperta dal 15 novembre al 15 dicembre Orari del Museo: 9.30-19.00

Gli oltre 50 anni di attività di ricerca artistica di Maurizio Diana hanno attraversato la storia
delle grandi trasformazioni del nostro Paese: un mezzo secolo cruciale che passa dalla modernità
del ‘900 alla post-modernità dei giorni nostri.
Scrive Anna D’Elia nella sua presentazione:” Nonostante il titolo, queste “Televisioni”, sono tutt’altro che monotone: quante vicende, segreti, emozioni, memorie, ricordi si celano dentro l’unica immagine che vi scorre all’interno! Mentre la luce si accende e si spegne sui rispettivi volti, lo spettatore fa una duplice esperienza della relatività che, qui, non riguarda solo la percezione dell’immagine, ma il contenuto della storia. Il lavoro di Maurizio Diana, scienziato e artista, parte da tali presupposti per restituire nelle sue scatole pittoriche da 50 pollici, una nuova esperienza estetica.”
Decenni di passione e movimento, dagli anni del boom agli anni della critica sociale, fino alla crisi delle istituzioni e alla crisi economica. Maurizio Diana ha vissuto e partecipato attivamente agli eventi più caratterizzanti di questi anni, dal ’68 parigino, “attraverso un racconto parallelo, una cronaca veritiera anche se totalmente inventata. Dialogo delle tecniche, delle arti, dei luoghi e dei personaggi, dialogo delle città e dei secoli, dei fantasmi e dei vivi, degli spazi e dei tempi, è quanto ha suggellato in una sovrapposizione di livelli il sogno di un artista affascinato in gioventù dalla geologia, scienza degli strati che sono la memoria della terra. Quel che da tempo ha capito e assimilato Maurizio Diana, che ha potuto concepire, in sintesi, un’opera inclassificabile, personale e complessa, in cui la tecnologia sublimata continua a riverberare riflessioni e sentimenti per molto tempo. (Gérard Xuriguera)

L’alternarsi dell’intensità luminosa sui quadri dipinti trasforma l’immagine e modifica la sua
percezione e come notava Pierre Restany “Maurizio Diana è in qualche modo un precursore di una visione composita….e pone il problema non nuovo che risale al momento dell’incontro tra pittura e fotografia. Il grande merito di Maurizio Diana è di porre la questione dell’immagine, della sua motivazione, della sua struttura e della fatalità della sua mutazione e della sua trasformazione.”
La destrutturazione della composizione è la costante che lega l’evoluzione della pittura di
Diana con l’evoluzione-involuzione storico-sociale. Un’arte che partecipa alla storia e ne anticipa la dissoluzione, “verso un mondo senza identità, senza coscienza e senz’anima.”