Matteo Negri – Kamigami
La Galleria Monopoli presenta la mostra personale di Matteo Negri “Kamigami”. Tre sculture e alcune opere a parete, per raccontare il più recente sviluppo creativo del giovane artista italiano.
Comunicato stampa
La Galleria Monopoli presenta la mostra personale di Matteo Negri "Kamigami".
Tre sculture e alcune opere a parete, per raccontare il più recente sviluppo creativo del giovane artista italiano.
“Kamigami” ovvero: infinito, pluralità, ripetizione, in giapponese.
“Kamigami” difatti è una mostra che sviluppa uno dei lavori più noti di Matteo Negri, i progetti “Omaggio a Mondrian”.
La sperimentazione è nata ponendo sul piano orizzontale le sculture che, viste in sezione, si trasformano in un insieme di volumi, una sorta di skyline. Circondando l’opera sui quattro lati con delle pareti a specchio, Matteo Negri ottiene un cubo dalle potenzialità straordinarie: guardando all’interno, infatti, la scultura si confonde con la propria immagine riflessa, che si rispecchia a sua volta sulla parete opposta, generando una ripetizione all’infinito del soggetto.
Una “scatola magica” o “Kamigami box”, che disorienta l’osservatore nel contrasto fra contenitore solido e stabile e contenuto prodigioso ed ingannevole, grazie anche al sapiente utilizzo dei colori complementari. Ma Matteo Negri non si ferma qui: prosegue la propria sperimentazione introducendo una macchina fotografica nel contenitore e scattando una serie di immagini che poi stampa su vari supporti, sui quali interviene attraverso azioni pittoriche. Ne ottiene delle rappresentazioni astratte che generano delle prospettive, dei paesaggi che rimandano all’immaginario fantascientifico e assorbono totalmente chi li guarda.
Da un elemento plastico e molto delineato nelle tre dimensioni ad un elemento sfuggente e completamente bidimensionale: questo è il percorso nel quale ci conduce la nuova avventura dei “Kamigami”.
Matteo Negri – nasce a San Donato Milanese (MI) nel 1982 e vive a lavora a Milano. Diplomato in scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera nel 2003. A partire da questa data l'artista ha lavorato con diverse gallerie d'arte in Italia e all'estero (tra cui Parigi, Londra e Berlino), realizzando numerose installazioni presso spazi pubblici, privati, gallerie e fiere d'arte. Nella sua ricerca Negri si interroga sulla natura degli oggetti, identificandoli come simulacri del nostro tempo e, utilizzando la mimesi della realtà come approccio formale, si concentra sull'utilizzo di svariati materiali che lavora in modo eclettico, passando dalla pietra alla ceramica alla resina. L’oggetto liberato dal suo iniziale vincolo semantico, assume tramite una nuova forma una nuova vita. Nelle sue recenti opere è la forma del Lego a dominare le variabili plastiche, il noto mattoncino da costruzione colorato che rappresenta l’archetipo della sua creatività: sia per la possibilità di costruire e creare nelle tre dimensioni, insita nell’oggetto stesso, sia per i valori che acquisisce trasformandosi in materia d’arte. Attraverso le modificazioni e le manipolazioni dell’artista, cessa di essere modulo e si trasforma in soggetto.