Mario Trave – Transit

Informazioni Evento

Luogo
AUDITORIUM - DIOCLEZIANO
Piazza Plebiscito , Lanciano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
03/05/2014

ore 20

Artisti
Mario Trave
Generi
fotografia, arte contemporanea, personale
Loading…

Mostra multimediale Transit – Come pietre nel letto di un fiume in secca, del fotografo di origini ortonesi Mario Trave, sui tracciati ferroviari abbandonati d’Abruzzo abbinati a reportages sulle ferrovie del mondo (Asia, Africa, Estremo Oriente).

Comunicato stampa

Ferrovie abbandonate della provincia di Chieti come uno dei "Monumenti" di archeologia ferroviaria più estesi d'Europa. 200 chilometri di esplorazione e localizzazione lungo i tracciati ferroviari abruzzesi in disuso; a contrasto foto e filmati dalle rotaie di tre continenti: da San Vito Chietino a Crocetta, dalla Mauritania al Kazakistan. TRANSIT - COME PIETRE NEL LETTO DI UN FIUME IN SECCA è un progetto di Mario Trave, che dal 2006 ha percorso e documentato lo stato di conservazione delle ferrovie d’Abruzzo e del mondo.

L’allestimento è diviso in tre sezioni: dall'ATTUALE patrimonio ferroviario che scompare, all'ALTROVE delle ferrovie del mondo, la mostra mira a stimolare una RIFLESSIONE finale sullo stato di conservazione di chilometri di archeologia ferroviaria sul nostro territorio. Mario Trave documenta i tracciati ferroviari abbandonati della provincia di Chieti (Ortona-Vasto Marina, Ortona-Crocetta-Guardiagrele, San Vito Marina-Castel di Sangro), allargando poi l’obiettivo a contenuti extra e reportages sulle ferrovie di Thailandia, Kazakistan, Sri Lanka, Ex-Jugoslavia, Cina, Marocco, Mauritania, Senegal, Uzbekistan, Romania.

“Non voglio giudicare perché e come sono conservati chilometri di ferrovie abbandonate sul nostro territorio - precisa l'autore -, lo scopo della mostra è mettere in condizione i visitatori di giudicare da soli: le fotografie e i video come testimonianze, le cartoline dei luoghi fotografati e filmati corredati da localizzazione G.I.S. per permettere loro di interagire, e magari raggiungere e verificare personalmente, lo stato di conservazione del territorio in cui vivono e dei suoi possibili utilizzi futuri” (Mario Trave).