Marina Abramović – With Eyes Closed I See Happiness

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA LIA RUMMA
Via Stilicone 19 - 20154, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar-sab ore 11-13.30 e 14.30-19

Vernissage
20/03/2012

ore 18.30 solo su invito

Contatti
Email: info@gallerialiarumma.it
Artisti
Marina Abramovic
Generi
fotografia, arte contemporanea, performance - happening, personale

A dare il titolo alla mostra e a raccontare il nuovo stato dell’artista è un prezioso e rigenerante esercizio di metodo: With Eyes Closed I See Happiness. Una verità raggiungibile che dischiude infinite possibilità in quel sotteso invito a guardarsi dentro lasciando, questa volta, il mondo lontano da sé.

Comunicato stampa

La Galleria Lia Rumma è lieta di presentare la mostra di Marina Abramović With Eyes Closed I See Happiness che si inaugurerà il 20 marzo 2012 nella sede di Milano. La mostra è il secondo dei grandi eventi che l’artista, indiscussa protagonista della Body Art, realizzerà in città. Il giorno precedente al museo PAC avrà infatti inizio The Abramović Method.

Si tratta, in entrambi i casi, di progetti inediti – “un artista non dovrebbe mai ripetere se stesso” si legge d’altronde nel suo “Artist’s life Manifesto” – i primi ad essere presentati dopo la titanica performance The Artist is present tenutasi al MoMA di New York nel 2010, dove per tre mesi, ogni giorno, sette ore al giorno, l’artista si è donata al pubblico rimanendo seduta, immobile e rigorosamente in silenzio, di fronte ad una sedia che non è mai rimasta vuota. Su quella sedia si sono avvicendate migliaia di persone e soltanto attraverso lo sguardo si è dato vita ad uno straordinario flusso di energia.
Perché, se nelle performance degli anni settanta abbiamo visto Marina Abramović sottoporsi a innumerevoli prove di resistenza fisica e psichica sfidando ogni limite e ogni tabù legato al corpo, oggi l’artista è interessata al concetto di durata e ad un più intenso rapporto con il pubblico. Le sue ultime performance, House With the Ocean View, Seven Easy Pieces e The Artist Is Present, sono una chiara testimonianza di questa evoluzione che compie adesso un ulteriore passaggio.
In questo senso vanno letti i lavori ospitati da Lia Rumma. A dare il titolo alla mostra e a raccontare il nuovo stato dell’artista è un prezioso e rigenerante esercizio di metodo: With Eyes Closed I See Happiness. Una verità raggiungibile che dischiude infinite possibilità in quel sotteso invito a guardarsi dentro lasciando, questa volta, il mondo lontano da sé.
A sottolineare l’importanza di questa pratica, un gruppo di sculture poste su piedistalli di vetro, realizzate a partire dal calco della testa dell’artista e attraversate da cristalli di quarzo. Un cospicuo numero di opere fotografiche di grandi dimensioni, invece, scandiscono l’atmosfera e i gesti essenziali compiuti dall’artista per elevare il suo spirito.
Prove silenti e faticose di contemplazione estatica, per trovare un equilibrio, dare valore alle cose, percepirne il calore, l’energia. Lo spazio vuoto e svuotato, che circonda nelle foto la figura dell’Abramović, fissa simbolicamente l’azione e amplifica la percezione. Il vuoto è lì a condensare il bisogno di nitidezza, che è preludio necessario per qualsiasi concentrazione.
Perché è solo nel tempo pregno e illuminato della meditazione e nella tregua attiva del silenzio che è possibile fare spazio, giungere all’essenza.

Marina Abramović è nata a Belgrado nel 1946. Vive e lavora a New York, dove si sta occupando dell’apertura del Marina Abramović Institute for Preservation of Performance Art. Nella Galleria Lia Rumma di Milano ha già presentato nel dicembre del 2002 la mostra Video Portrait Gallery 1975-2002, mentre nella sede napoletana ha realizzato nel 2004 la performance Cleaning the mirror. Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1997, ha in quasi 40 anni di carriera esposto e realizzato performance nelle più importanti istituzioni museali di tutto il mondo. Ricordiamo quelle allo Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven, 1985; Centre Georges Pompidou, Parigi, 1990; Neue National Galerie, Berlin 1993; Guggenheim Museum, New York, 2005; MoMA, New York, 2010; Garage Art Center, Mosca 2011; la scorsa estate il Manchester International Festival e il Teatro Real Madrid hanno presentato il progetto teatrale The life and the death of Marina Abramović, per la regia di Bob Wilson.

The Galleria Lia Rumma is pleased to present the exhibition of Marina Abramović: With Eyes Closed I See Happiness which opens on 20 March 2012 in the Milan gallery. The exhibition is the second of the major events which the artist, the pioneer and key figure of Body Art, will present in the city. On the previous day, she will present The Abramović Method at the PAC museum.

Both events are new projects – and, indeed, the phrase “an artist should never repeat him/herself” is part of her “Artist’s life Manifesto” – the first to be presented after the titanic performance The Artist is present, given at MoMA in New York in 2010. For three months, each day and for seven hours a day, the artist presented herself to the public at MoMa by remaining seated, motionless and absolutely silent, opposite a chair that never remained empty. Thousands of people took turns to sit on the chair and an extraordinary flow of energy was created just through the power of the gaze.
In her performances in the seventies, Marina Abramović subjected herself to numerous trials of physical and psychic endurance, challenging every limit and taboo linked to the body, while today the artist is interested in the concept of duration and a more intense relationship with her public. House With the Ocean View, Seven Easy Pieces and The Artist Is Present provide clear proof of this evolution which is now undergoing a further transition.
This is the sense in which the works performed at the Lia Rumma Gallery should be interpreted. The title of the exhibition, which also describes the new state of the artist, comes from a rewarding and regenerating method of exercise: With Eyes Closed I See Happiness. It is an attainable truth which reveals infinite possibilities in its implied invitation to look inside yourself, leaving the world far behind.
The importance of this practice is emphasized by a group of sculptures placed on glass pedestals, made from a plaster cast of the artist’s head covered in quartz crystals. A series of large photographic works contribute to the atmosphere and illustrate the simple and unadorned gestures made by the artist to elevate her spirit.
These silent and exhausting trials of ecstatic contemplation are designed to reach a state of equilibrium, to give importance to things, and to perceive their heat and energy. The empty and emptied space which surrounds the figure of Abramović in the photographs symbolically fixes the action and amplifies the perception of it. The emptiness is there to condense the need for clarity which is the necessary prelude to any type of concentration.
Because only in the dense and illuminated time of meditation and in the active truce of silence is it possible to make space and attain the essence.

Marina Abramović was born in Belgrade in 1946. She lives and works in New York, where she is preparing to open the Marina Abramović Institute for Preservation of Performance Art. In December 2002 she presented the exhibition Video Portrait Gallery 1975-2002 at the Lia Rumma Gallery in Milan and in 2004 she gave the performance Cleaning the mirror at the Lia Rumma Gallery in Naples. She received the Leone d’Oro at the 1997 Venice Biennale. During her career, which spans almost 40 years, she has exhibited and given performances in leading museums throughout the world. These include the Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven (1985), the Centre Georges Pompidou, Paris, (1990), the Neue National Galerie, Berlin (1993), the Guggenheim Museum, New York, (2005), MoMA, New York, (2010), and the Garage Art Center, Moscow (2011). Last summer the Manchester International Festival and the Teatro Real Madrid presented the theatre project The life and the death of Marina Abramović, directed by Bob Wilson.