Marie Matusz – Fall

Informazioni Evento

Luogo
ISTITUTO SVIZZERO
Via Del Vecchio Politecnico 3, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ME/VE: 11:00-17:00
GIO: 11:00-20:00
SA: 14:00-18:00

Vernissage
15/09/2022
Artisti
Marie Matusz
Curatori
Gioia Dal Molin
Generi
arte contemporanea, personale

Fall, una personale dell’artista Marie Matusz.

Comunicato stampa

Nella sua mostra personale Fall (come ‘Autunno’ e ‘caduta’), Marie Matusz presenta una serie di nuovi lavori – sculture e un’opera video – che si articolano liberamente intorno alla serie di poesie Mirlitonnades di Samuel Beckett, rime talvolta quasi laconiche, talvolta ironiche, talvolta malinconiche che il poeta scrisse su pagine di calendario, margini di orari o tovaglioli nel 1977. Marie Matusz non è interessata solo al potenziale linguistico di queste rapide rime, ma anche ai momenti di oscuramento o di straniamento che si nascondono dietro la parola ‘mirliton’: in francese, il termine indica rime semplici e piatte, ma allo stesso tempo si riferisce anche a una tromba, uno strumento che aliena la voce umana su un foglio teso. Con Fall, l’artista concepisce un’installazione che riprende gli aspetti del ritmo, della ripetizione, della composizione e della distorsione o, come dice Marie Matusz, della ‘maschera visiva’. Come spettatrice, mi trovo in un labirinto aperto di vetrine in plexiglass semitrasparente e superfici a specchio. Nel tentativo di cogliere appieno gli oggetti collocati nelle vetrine – la dentatura di uno squalo o la maglia rizomatosa di una Victoria Amazonica proveniente dal giardino botanico di Basilea -, mi trovo costantemente di fronte al riflesso di me stessa.
Testo di Gioia Dal Molin.
Marie Matusz (1994, Tolosa) vive e lavora a Basilea e Berlino. La sua pratica nasce da un impegno critico con le forme e i loro significati intrinseci, che si evolve attraverso una ricerca approfondita di teorie filosofiche, sociologiche e linguistiche. Accostando elementi e texture, crea un’estetica di gestione e sviluppa una coreografia del pubblico mentre le opere sembrano rimanere immobili e statiche. Questa sospensione oltrepassa il fisico, in quanto cerca di attivare un’interruzione del tempo. Il suo lavoro gioca con questo momento di ozio presentando oggetti provenienti da vari archivi storici, tratti dal nostro repertorio classico, e riesaminandoli attraverso lenti e tecniche di produzione contemporanee. Le mostre personali più recenti includono: Until We Turn Blue (Dorothea Von Stetten Art Award), Kunstmuseum Bonn (2020); Epoche, Kunst Raum Riehen (2020); Golden Hour, Atelier Amden (2019); e Caravan, Aargauer Kunsthaus (2019). Marie Matusz ha ricevuto lo Swiss Art Award nel 2021.