Maria Thereza Alves – An Accounting

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Piazzetta Nilo 7 80134 , Napoli, Italia
Date
Dal al
Vernissage
20/01/2023

ore 19

Artisti
Maria Thereza Alves
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale.

Comunicato stampa

Negli archivi di Napoli, libri mastri.
File di numeri di ricchezza, raccolte per quattrocento anni in terre invase.

Negli archivi di Napoli, liste di tributi.
Lavoro non retribuito per la gestione degli allevamenti, delle hacienda, delle fattorie, per il lavoro nelle miniere e la costruzione di case, stalle, mulini, navi, negozi, laboratori, recinti; materiali da costruzione come legno, pietra, calce, porte, travi, elementi architettonici scolpiti; turchese, ambra, cristallo; mais, legumi, peperoncini, sale, cacao, tacchini, pollame, uova, pesce, gamberetti; cotone grezzo, indumenti di cotone; legna da ardere, gomma; gioielli e oro - il tributo preferito dopo l'invasione, riscosso da decine di migliaia di persone.

Gli importi definitivi trasferiti a Napoli.

Trasferiti a una famiglia di Napoli, che chiedeva tributi ancora più alti, ancora più terra, più ore di lavoro non retribuito.

Fu solo all'inizio del XX secolo che un membro di questa famiglia scrisse per chiedere come fossero la terra e la gente - lì in Messico dove la loro ricchezza raccolta stava diminuendo.

La città di Xico nello stato del Messico pagava i tributi a quella famiglia.

Come iniziare un dialogo in mezzo a secoli di conti?
 
Con queste parole Maria Thereza Alves introduce la sua mostra in galleria.
L’artista si propone di dare nuova voce a un problema sottaciuto per secoli: lo sfruttamento della comunità Xico in Messico a favore della nobile famiglia napoletana Pignatelli Cortes che mai si è curata dei propri possedimenti oltremare, se non quando i loro guadagni hanno iniziato a diminuire. La mostra si rivela così un focus su un tema mai troppo approfondito, An Accounting, e per farlo Maria Thereza si ispira al Museo della Comunità della Valle de Xico e alla sua collezione, composta da oltre 5000 reperti trovati dai residenti locali, così come alla Villa Aragona Pignatelli Cortes.
 
Maria Thereza Alves è nata nel 1961 a San Paolo (Brasile). Vive e lavora tra Berlino e Napoli. L’artista espone a livello internazionale dagli anni ’80, creando un corpo di opere che investigano le storie e le circostanze di particolari località per tenere traccia di storie silenti. I suoi progetti iniziano come risposta a bisogni locali e procedono attraverso un processo di dialogo tra materiali, realtà ambientali e circostanze sociali. La sua ricerca è caratterizzata da una forte critica sociale e politica che rileva l’impegno morale ed etico che l’artista dimostra verso il mondo in cui vive. Parlando dei media da lei prescelti, i suoi lavori sono radicalmente multidisciplinari, concettuali e formalisti. Ben consapevole dei binomi presenti nel mondo occidentale quali: natura e cultura, arte e politica oppure, l’artista rifiuta deliberatamente di riconoscerli nella sua arte. Maria Thereza sceglie invece di creare spazi di rappresentanza e visibilità per le culture oppresse attraverso pratiche relazionali e di collaborazione. Alves crede fermamente che l’arte sia dove c’è la possibilità di contraddire la tendenza comune concedendo alle categorie della conoscenza di prevenire che essa stessa si sviluppi. L’artista ha recentemente esposto a documenta (15) a Kassel, al Savvy Contemporary di Berlino, al PAV e al Castello di Rivoli a Torino e al MACBA di Barcellona. Nel 2017 è stata insignita del premio Vera List, conferito agli artisti che si impegnano nella divulgazione di importanti tematiche sociali.