Maria Erovereti – Immanenze 1995

Informazioni Evento

Luogo
MUTABILIS
Via Dei Mille 25/c, Torino, Italia
Date
Dal al

da martedì a venerdì 15:00-19:00
sabato 10:30-13:00
chiuso domenica e lunedì

Vernissage
03/06/2021

ore 17

Artisti
Maria Erovereti
Generi
fotografia, personale
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La mostra IMMANENZE 1995, di Maria Erovereti, propone delle immagini analogiche, per lo più inedite, dell’omonimo lavoro realizzato nei primi anni novanta del secolo scorso.

Comunicato stampa

La mostra IMMANENZE 1995, di Maria Erovereti, propone delle immagini analogiche, per lo più inedite, dell’omonimo lavoro realizzato nei primi anni novanta del secolo scorso.
“Un legame profondo tra l’umano e il naturale in questa ricerca artistica di Maria Erovereti, immagini di donne appena accennate armoniosamente fuse ed inglobate all’interno delle piante, emanazioni iconiche di quel grembo materno che è la natura che si rivelano, a volte solo con un accenno altre più evidentemente, attraverso diverse consistenze di luce ed ombra che definiscono gran parte dello studio dell’artista. Linee morbide, sfumate, eteree dell’Umano in assoluto contrasto con la solidità e la tangibilità del Vegetale, creano uno strano effetto onirico in bilico tra astratto e concreto. E in questo universo, l’artista distingue chiaramente la “forma” e il “verbo”, la forza e la grazia di un mondo invisibile ai più. Il suo lavoro, curiosamente, travalica la sola “Immanenza”, intesa come realtà che non sconfina nella sfera di un’altra realtà, comprendendo anche la trascendenza, sua esatta antitesi in senso gnoseologico e metafisico, cogliendone ed esplicitandone il rapporto di coessenzialità e reciprocità.” (Alessandro Allocco, 2021).
“Ma non solo. C’è un elemento in più che oggi, nel riproporre queste immagini, appare di imprevista attualità. Se allora la ricerca di Maria Erovereti era orientata da un intimo incanto per le forme antiche degli alberi, per la segreta forza della vita e il legame tra gli umani e la natura, per una possibile armonia tra i viventi, oggi, al tempo della prima pandemia planetaria, quei corpi femminili che emergono o scompaiono da tronchi, foglie, radici, a volte con fatica, a volte con leggerezza, possono raccontare l’attuale inquietudine collettiva, lo spaesamento che accompagna tutti noi.
L’esperienza della pandemia ha scardinato in modo drastico la certezza di un mondo che poneva al centro l’Uomo, come unico e massimo artefice della natura, capace di controllarla e dominarla…
Maria Erovereti scriveva già tempo fa − profetica come gli artisti sanno essere − “La natura è stata dominata, un ordine è stato assegnato ai viventi” e poi “gli esseri sono una sola anima”, parole dedicate al suo incontro con un antico albero di ulivo, lacerato e sofferente, ma con la forza vitale di far nascere ancora un vigoroso ramoscello. Dal turbamento di questo incontro nasceva la sua nuova ricerca sull’energia che lega in tante forme gli esseri umani con la natura.
Con una nuova consapevolezza: non possiamo allontanarci dall’ambiente naturale, la nostra anima è interconnessa ad una più vasta anima del mondo.
Quell’Anima Mundi sembra oggi attraversare le sequenze inedite che la fotografa ci presenta.” (Adonella Marena, 2021).

Sospesi i vernissage, nel rispetto delle normative vigenti e come forma di tutela per i soci e il pubblico che frequenta lo spazio, la mostra sarà visitabile, con ingresso contingentato, presso Mutabilis Arte in via dei Mille 25/c dalle ore 18:00 di giovedì 3 giugno.

Biografia
Maria Erovereti, vive e lavora a Torino. Laureata in Lettere, si occupa di fotografia dagli anni '80. Dopo un breve periodo d'insegnamento, ha dato inizio nei primi anni '90 all'attività espositiva allorché, col lavoro Immanenze, oggetto della sua ricerca artistica è diventata l’interazione tra il corpo e gli elementi naturali. Ha realizzato un progetto su Aria, Acqua, Terra, Fuoco e un altro sull’identità e il mondo interiore, Lampi di memoria. In quest’ultimo lavoro le immagini - photo-graphia nell’accezione letterale del termine - sono frutto di una personale ricerca sulla luce.
Proiezioni della mente, non riprendono oggetti reali, ma nascono da un accurato gioco di riflessi creati dalla luce naturale. Ha scritto un racconto-saggio sull'arte preistorica, Il grembo del tempo; Cercasi fantasia, racconto fantastico con immagini; attualmente lavora su Sguardi Inconsueti, saggio critico sulla ricerca fotografica di alcune artiste. Ha curato mostre d’arte e collabora con periodici del settore. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private