Marco Papa – Visione Segno / Vision Sign

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO VALGUARNERA
piazza Bellini 5, Palermo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/12/2021

NO

Artisti
Marco Papa
Curatori
Riccardo Lisi
Generi
arte contemporanea
Loading…

Marco Papa compie un lavoro che si emancipa verso il contemporaneo, rileggendo metaforicamente il reale.

Comunicato stampa

Marco Papa compie un lavoro che si emancipa verso il contemporaneo, rileggendo metaforicamente il reale; partendo dal segno, modellando forme le cui misure sono in perpetuo movimento. Tutto il suo progetto degli ultimi mesi porta alla realizzazione della Meta Carrozza Fisica Santa, progetto che parte dalla carrozza tradizionale palermitana, leggera ed assai confortevole per i nobili signori, ripensata però in chiave contemporanea, per penetrare una realtà metaforica e futuristica. Marco Papa sta lavorando perché in un futuro prossimo questa Meta Carrozza possa non solo muoversi sulla terra, ma anche in cielo, divenendo un potente drone capace di portare vari passeggeri.

Insomma, un progetto che prende corpo da mesi, anche attraverso laboratori diretti a più fasce d'età: la Meta Carrozza Fisica Santa è in questo momento un disegno minuzioso, cuore della nuova mostra dell'artista anconetano ospitata a Palazzo Valguarnera dei marchesi di Santa Lucia, nel cuore storico di Palermo. La mostra “Visione, Segno / Vision, Sign”, curata da Riccardo Lisi, entra in dialogo con la dimora settecentesca affiorata dopo un lungo e meticoloso restauro che le ha restituito la sua potenza prospettica su piazza Bellini, su cui si affacciano la Martorana e San Cataldo, punti di forza del percorso arabo-normanno dell’Unesco.

La mostra di Marco Papa – visitabile fino al 31 marzo – conduce alla realizzazione dell’opera di comunità Visione Meta Carrozza Fisica Santa, patrocinata dall’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, dal Museo del Mare e della Navigazione siciliana, in collaborazione con l’associazione L’Uomo sulla Terra, organizzata dalle Vie dei Tesori all’interno del festival che si svolge fino al 5 gennaio.

Il settecentesco palazzo Valguarnera dei Marchesi di Santa Lucia è quindi uno dei luoghi che si visita con il coupon delle Vie dei Tesori: apre la Casina Cinese dove il festival ha appena contribuito al recupero della famosa tavola matematica del Marvuglia, il marchingegno ideato per garantire la privacy durante i pasti dei sovrani: si visiterà con le cucine reali. Apre un solo giorno (ma è già sold out) la Cappella delle Dame con le “sedute dei banchi” appena restaurate; il Museo Doderlein da cui arrivano parte dei reperti esposti al Gymansium dell’Orto Botanico (visitabile); la chiesa della Pinta, i palazzi Costantino e Oneto, offerti dal mecenate Roberto Bilotti. Tre i laboratori storici dove gli artigiani mostreranno segreti e procedimenti: la Bottega delle percussioni (che ospita anche due concerti); il laboratorio di pulitura e restauro di tappeti Shahidi e CittàCotte, il laboratorio di monumenti mignon di Vincenzo Vizzari. Quattro le passeggiate tra presepi, laboratori e la riserva reale della Favorita.

La mostra di Palermo - anticipata da una sessione preparatoria nell’ampia navata dell’auditorium San Francesco a Polizzi Generosa, dove Papa ha coinvolto i partecipanti ai suoi workshop, bambini e adulti – ospita lavori recenti, frutto di queste ultime serie, raccolti sotto il titolo Visione, Segno / Vision, Sign. Si partirà da disegni preparatori e passando per le fotografie delle azioni compiute con il pugile americano Mike Tyson, accomodato sull’Oggetto dipinto appositamente realizzato e qui esposto, si giungerà alle sculture, in leggera ma solida fibra di carbonio, fino al disegno che preconizza un obiettivo importante di questo artista: la realizzazione della Meta Carrozza Fisica Santa. Meta è oggi una parola di moda sulla bocca di tutti. Marco Papa ha enunciato in anticipo questa parola, che ora rischia di cambiare vestito e significato e mettersi al servizio del digitale. Il primo capitolo è stata la Meta Gondola Fisica Redentore (2010-17) opera che ha amplificato il potenziale estetico e immaginario dell’imbarcazione veneziana. Dopo la Meta Gondola, Papa ha lavorato su un altro veicolo che fu “la Ferrari” dei secoli scorsi: la carrozza palermitana, leggera ed assai confortevole per via di lunghi ammortizzatori. Come sempre nel suo lavoro, viene ripensata: il suo disegno in effetti rappresenta una realtà metaforica e futuristica. Marco Papa sta lavorando perché in un futuro prossimo questa Meta Carrozza possa non solo muoversi sulla terra, ma anche in cielo, divenendo un potente drone capace di portare vari passeggeri.

L’ex palazzo Valguarnera dei Marchesi di Santa Lucia, è nato nel 1700 ma il suo aspetto è ottocentesco. Gli interni - restaurati dopo l’incendio del 1964 che coinvolse il retro palcoscenico del Teatro Bellini (prima Teatro Santa Lucia, poi Teatro Carolino) - sono bellissimi; al piano nobile sono state adeguate le sale espositive di grande ampiezza, arricchite da cassettoni, stucchi e fregi che raccontano epoche diverse. E’ una nuova vita, quella a cui aspira il palazzo, pronto a accogliere esposizioni di arte contemporanea, con finalità culturali e non commerciali, scegliendo temi significativi e attuali, tali da incidere positivamente sulla scena di Palermo. Ogni mostra comprenderà un corollario di eventi e momenti d’incontro che approfondiranno i temi della singola esposizione. Si parte da questa esposizione di Marco Papa che prevede laboratori mensili, diretti a precise fasce di età, che conducano passo dopo passo all’opera finale.

Marco Papa [Ancona, 1973] ha svolto una ricerca lunga e approfondita, di ripensamento sulle avanguardie artistiche, con un focus sull’Italia, Paese di eredità differenti, classiche quanto rinascimentali. Dopo anni di lavoro a Milano, Papa ha scelto la natura aspra e selvaggia della Sicilia, dove ha avviato una sua nuova visione dell’arte. Il suo studio da anni si trova alle falde del monte di Erice. Sovente l’arte emigra al contrario: va là dove nasce il dolore. Un dolore arcaico, la sopravvivenza del Mediterraneo e delle sue culture. Un tema che non termina.

Come per buona parte degli artisti, il lavoro nasce sempre da un disegno: ed in effetti Marco Papa ha mostrato fin da bambino un notevole talento come disegnatore, creando serie e famiglie di lavori a cui ha lavorato per anni con passione e costanza, seguendone lo sviluppo nel tempo. I suoi disegni in grafite, icastici e ironici, su immagini di riviste patinate e cataloghi – intitolati Immagini dipinte – son poi divenuti Oggetti dipinti. Il disegno è ora scultura, la grafite si è evoluta nella fibra di carbonio, tramite un processo di addizione della terza dimensione, superando la fase meramente materiale della “cosa”. Una terza dimensione che però sconta processi di revisione strutturale e formale: le estremità delle sculture subiscono quasi sempre una torsione che possiamo definire organica. Che non perde di vista ancora un altro aspetto, quello temporale, nel rimando iconografico a tempi sia antichi che preconizzati.

Il percorso creativo della serie Oggetti dipinti si è incrociato ed integrato con altri progetti dell’artista anconetano, in particolare con Trilogy on the Verge, cui Papa si dedica dal cambio di millennio. Si tratta di una riflessione concreta sul destino di particolari figure di uomo che divengono esempi dell’intera condizione umana: con molti sforzi e impegno giungono alla gloria ma poi ineluttabilmente trovano anche il fallimento, in un turbine esistenziale difficile da sopportare. La parola verge, presente nel titolo, indica il limite, il bordo di un precipizio visibile solo una volta che viene raggiunta la cima.

In questo progetto Marco Papa ha già lavorato sulle figure dell’amico Gene Anthony Ray - il ballerino Leroy nel film e nella serie Fame (Saranno famosi), morto in Italia a soli quarant’anni; e di Mike Tyson, con cui ha potuto collaborare nella sua tenuta a Las Vegas. Questa trilogia si concluderà con una grande icona del cinema, oggi anziana militante animalista, come Brigitte Bardot.

I LABORATORI

La mostra di Marco Papa è accompagnata – nel suo srotolarsi fino al 31 marzo – da laboratori per precise fasce di età: da febbraio, tre incontri a cadenza mensile, svilupperanno i temi Nutrire la fantasia/Progettare la fantasia/Investire nella fantasia. Il laboratorio, pensato per le nuove generazioni e tre fasce di età diverse – bambini delle scuole elementari; ragazzi delle medie e del liceo; studenti dell’Accademia di Belle arti ma anche operatori del territorio - Un progetto diverso investe invece il periodo del Carnevale: l’idea di Marco Papa è quella di trasferire ai Quattro Canti, al centro del Teatro del Sole, la famosa Meta Gondola Fisica Redentore, trasportando l'opera lunga 6 metri, amplificata nella sua visione in realtà aumentata dell'evento che si svolse a Venezia durante la festa del Redentore nel 2017.

1. Credere e nutrire la fantasia

Un primo appuntamento rivolto a bambini delle elementari, che spieghi loro l'importanza nel credere e nutrire la fantasia. Ai piccoli verrà chiesto di riconoscere e disegnare una carrozza del passato (o del futuro) colmandolo di suggestioni, narrazioni e favole. I disegni dei bambini diventeranno parte integrante dell’opera.

2. Progettare e realizzare la Fantasia

Il secondo appuntamento è rivolto ai ragazzi delle medie e del liceo, ed è incentrato sull’importanza di tramutare in realtà la fantasia, confrontandosi con la tecnica e la materia. Si inviteranno i ragazzi a pensare e disegnare le parti meccaniche e le forme caratteristiche della “Meta Carrozza”, trasformandola da veicolo su strada a veicolo volante. Sarà coinvolto il maestro ceramista Giovanni D’Angelo.

3. Produrre e promuovere la Fantasia

Il terzo e ultimo appuntamento è rivolto ad una generazione più matura, a tutti coloro che si sentiranno coinvolti nel messaggio etico ed estetico dell’intero progetto e alle fondazioni presenti sul territorio, Fondazione P.G. 5 cuori e Fondazione Borgese. Si cercherà di far emergere e rafforzare i punti concettuali, di connessione tra l'opera della Meta Carrozza e Polizzi Generosa e le sue tradizioni artigianali e storiche. Marco Papa presenterà gli obiettivi da raggiungere, i partner con cui ha iniziato a dialogare e quelli che vuole coinvolgere. Chiederà di elaborare strategie, per creare collaborazioni con le istituzioni culturali, economiche e le realtà imprenditoriali siciliane.

ORARI DELLA MOSTRA

Durante Le Vie dei Tesori/Natale, Palazzo Valguarnera e la mostra Visione, Segno / Vision, Sign saranno aperti il 28/29 e 30 dicembre e il 4 e 5 gennaio, dalle 10 alle 18. Ingresso: 5 euro (adulti), 3 euro (bambini) ingresso con green pass. Prenotazioni, coupon e info: www.leviedeitesori.it

Poi giovedì 6 gennaio e domenica 9 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19

Dal 14 gennaio al 31 marzo, ogni venerdì e sabato dalle 16 alle 19. Ogni domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

Biglietto: 5 euro (adulti), 3 euro (bambini) ingresso con green pass

La Meta Carrozza Fisica Santa, rilettura della carrozza palermitana e recupero dei valori della storia della Sicilia, creerà una rete tra comuni, enti e musei:

• Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana

• Museo del Mare e della Navigazione della Sicilia

• Comune di Gibellina e MAC – Museo d’arte contemporanea “Ludovico Corrao”

• Palermo: presentazione dell’opera Meta Carrozza Fisica Santa e opera evento Trilogy on the Verge

• Ente Parco di Pantelleria

• Comune di Polizzi Generosa e sue maestranze

• Maestranze di Alcamo

• Comune di Valderice con l’apertura di un laboratorio.

Bio | Marco Papa

Marco Papa nasce ad Ancona nel 1973, cresce a Milano dove a 18 anni inizia a frequentare il corso di Pittura di Diego Esposito all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ventenne e ancora studente, dopo le prime mostre, avvia la sua carriera artistica e dopo appena un anno collabora già con galleristi come Sergio Casoli, Gian Enzo Sperone e Claudia Gian Ferrari. La sua attività nasce nel 1993 quando vince il premio Wella. Confrontandosi con materiali e linguaggi diversi, Papa riflette sui fenomeni sociali contemporanei e dà forma ad una propria iconografia della vita. Nel 1999 per un breve periodo, Papa frequenta a Vienna lo studio Franz West, ed è invitato ad esporre in una mostra a Zurigo. Dopo questa esperienza, si interessa al potere evocativo degli oggetti, decostruendo e rielaborando gli stereotipi fashion, chic, glamour e vip veicolati dai media e dalle tendenze del momento, per raccontare la messa in scena che si crea attraverso i meccanismi di fascinazione verso le immagini. In alcune opere realizzate in set cinematografici l'artista opera una riflessione sui meccanismi che presiedono la formazione del linguaggio pubblicitario. Già dagli anni ’90 Papa sviluppa un crescente interesse nell’indagine sulla vita di persone realmente esistite ed, in particolare, di persone la cui storia sia stata segnata dal paradosso e dalla crisi, dal successo e dalla rovina. Nel progetto Dancing on the Verge iniziato nel 1999, primo atto di Trilogy On The Verge, Marco Papa coinvolge l'attore Gene Anthony Ray (il Leroy Johnson, protagonista del film Fame di Alan Parker e della serie tv Saranno Famosi) – in un progetto struggente nel quale il ballerino-attore americano accetta di mettere in gioco la parabola drammatica della sua vita attraverso una serie d’installazioni, performance, video e disegni. Nel 2007 Papa vince la X edizione del Premio d’arte Ermanno Casoli, promosso dalla Fondazione omonima. In quel periodo è anche ideatore del progetto Adele-C. L'artista utilizza lo spazio aziendale riservato alla comunicazione per raccontare la storia di Adele Cassina, figlia di Cesare Cassina e testimone, più di 50 anni fa, della nascita del design Italiano. L'ossessione verso gli oggetti che l'uomo crea e utilizza ha indotto Marco Papa a recuperare i disegni del ciclo Immagini Dipinte (interventi in grafite su pagine strappate da cataloghi e riviste d’arte, design e moda, realizzati dal 1996) e a riformularli tridimensionalmente come nucleo organico di forme in carbonio–grafite nella serie scultorea Oggetti Dipinti. In questa serie di opere Papa si concentra sulla praticità di ciascun oggetto, utilizzando le tecniche classiche della scultura per la lavorazione dei modelli e una tecnologia industriale all'avanguardia per la produzioni degli esemplari. Nell'intenzione dell'artista le sculture della serie Oggetti Dipinti sono anche potenziali matrici di una serie illimitata di oggetti compatibili con le dinamiche del quotidiano, rientrando nella produzione del design industriale. L’opera performativa Varo Meta Gondola Fisica Redentore, realizzata per la Festa del Redentore del 15 luglio 2017 a Venezia, riavvia il progetto Trilogy On The Verge, con il secondo atto Fighting On The Verge, in cui è coinvolto il famoso pugile Mike Tyson. L’esposizione Sommo Uomo, a cura di Bruno Corà nella vetrina di Palazzo Belmonte Riso a Palermo, è parte di Palermo Capitale Italiana della Cultura, durante la Biennale Manifesta. Ad agosto 2018 l’Opera /Gondola viene posta nello Specchio di Venere di Pantelleria, per il progetto Miraggio Meta Gondola Fisica Redentore condotta da un gondoliere. Il pubblico salendo e indossando maschere VR rivive in realtà virtuale lo spettacolo pirotecnico della Festa del Redentore 2017, quando l'Opera/Gondola è stata varata. La scorsa estate viene aperto l'auditorium San Francesco a Polizzi Generosa Visione, Segno, ampia esposizione preparatoria della mostra omonima a Palazzo dei Valguarnera dei Marchesi di Santa Lucia.

Bio - Riccardo Lisi

Dal 2012 al 2020 direttore de la Rada a Locarno (Svizzera), importante spazio indipendente per l'arte contemporanea, Lisi ha seguito un peculiare percorso professionale. Formatosi in statistica e imprenditorialità, ha lavorato nel marketing e nella ricerca sociale per molti anni. Nel 1996 (e poi nel 1998) da semplice appassionato, ha ideato esposizioni e performance in un tunnel abbandonato a Porlezza, sulla sponda comasca del lago di Lugano (Tunnel d'arte). Dalla fine del 2001 al 2007 ha coordinato il centro culturale La Fabbrica a Losone (Svizzera), lavorando nel frattempo come assistente di artisti internazionali, da Vanessa Beecroft (in Sicilia e a Venezia), Marco Poloni, Chiara Dynys, Al Fadhil. Sotto la sua direzione, la Rada di Locarno ha massimizzato le risorse per continuare a produrre opere e film d'arte, ma ha privilegiato un focus sulla giovane scena artistica svizzera. Il suo approccio curatoriale prevede la convinzione che chiunque possa fruire di arte contemporanea. La sua ricerca curatoriale sulla nuova arte cinetica svizzera If It Moves, It's Outmoded? ha ricevuto un grant da Pro Helvetia, principale fondazione culturale svizzera. Attualmente Riccardo Lisi è membro della giuria di selezione del Padiglione Svizzero alle Biennali d'Arte di Venezia del 2022 e 2024, della giuria del Database federale sull’outsider art e lavora come curatore freelance, in Svizzera e in Italia.

Si ringraziano:

Laura Anello - Anna Augugliaro - Marcello Barbaro - Marilanda Bianchini - Guido Bova - Pippo Calandra - Chiara Castiglione - Giuseppe Catalanotti - Andrea e Battista Cataldo - Santi Cinà - Mario Ciotta - Enzo Coluccio -Vanessa D’Angelo - Ugo Ducarello - Rosalia Ferdico - Eugenio Ferrantelli - Luigi Ferrantelli - Salvatore Gabriele - Kadri, Hastred e Sofije Gashi - Giovanni Genovese - Katiuscia Gentile - Ernesto Lanzillo - Gandolfo Librizzi - Valeria Li Vigni - Giuseppina Macaluso - S Sebastiano Marciante - Fabio e Mauro Messina - Maurizio Miceli - Don Liborio Palmieri - Alessia Papa - Giusi Patti - Vincenzo Perticaro - Mattia e Giuseppe Saverino - Raoul Russo - Giusy Scola - Padre Gianni Silvestri - Sonia Trani - Antonio Triolo - Lakiha e Mike Tyson - Studio Legale Perticaro - Falegnameria Camarde e Ferrantelli - Officina Grafica

Graphic Designer:

Alessandro Sammaritano

Fotografie:

Alessandro Zambianchi – Ela Bialkowska