Marcello Maloberti – Sbandata

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Via Alessandro Stradella 7, Milano, Italia
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
29/11/2018

ore 19

Artisti
Marcello Maloberti
Curatori
Pierre Bal–Blanc
Generi
arte contemporanea, personale
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Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare Sbandata, curata da Pierre Bal–Blanc, la quarta mostra personale di Marcello Maloberti dal 2002, anno della prima collaborazione.

Comunicato stampa

Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare Sbandata, curata da Pierre Bal–Blanc, la quarta mostra personale di Marcello Maloberti dal 2002, anno della prima collaborazione.

La ricerca artistica di Marcello Maloberti trae ispirazione da eventi quotidiani e contesti urbani, prestando attenzione a stati di vita informi e precari. Le sue osservazioni, tuttavia, vanno oltre a semplici testimonianze dell’esperienza della vita di tutti i giorni grazie a un approccio neorealista che tende verso una direzione estraniante e visionaria espressa attraverso una narrativa estremamente condensata e teatrale. Negli ultimi anni della sua ricerca, l’artista ha spesso evocato nei suoi lavori la Storia dell’Arte e la classicità attraverso il linguaggio performativo e l’uso del corpo, con un forte impatto interattivo per il pubblico

La mostra, risultato del dialogo tra l’artista e il curatore Pierre Bal–Blanc e Marcello Maloberti, si articola in tutti e tre gli spazi di via Stradella, riconnettendoli tramite rimandi visivi e concettuali, e svelando gli ambienti della galleria, anche i più nascosti, come se fossero la stiva di una nave che cela un tesoro. Il titolo della mostra, Sbandata, allude a una sbandata amorosa nella cultura classica e le opere esposte, pur appartenendo a diversi linguaggi e prendendo forma su vari supporti, si uniscono in un’unica partitura di segni e di significati.

Marcello Maloberti, con Sbandata, ci guida a scoprire i rimandi e le connessioni tra le opere e le installazioni che invadono lo spazio della galleria, trasformandolo quasi come se l’esposizione fosse un intervento di archeologia architettonica. L’artista sa costruire abilmente un’atmosfera di mistero, di spaesamento e al tempo stesso di preziosità ed elegante sacralità di derivazione classica.