Marcel van Eeden – Sam This Is You
Per questa mostra l’artista ha realizzato un corpo di nuove opere ideate appositamente per lo spazio della galleria: si tratta di disegni, alcuni di grandi dimensioni pensati come opera singola, altri di piccole dimensioni raggruppati in opere a carattere collettivo, una scultura di cartone e wall-paintings eseguiti direttamente sulle pareti della galleria.
Comunicato stampa
Il 21 Giugno 2012 alle ore 19.00 la Galleria S.A.L.E.S. è orgogliosa di inaugurare la terza personale italiana
di Marcel van Eeden, “Sam, This Is You”.
Per questa mostra l’artista ha realizzato un corpo di nuove opere ideate appositamente per lo spazio della
galleria: si tratta di disegni, alcuni di grandi dimensioni pensati come opera singola, altri di piccole dimensioni
raggruppati in opere a carattere collettivo, una scultura di cartone e wall-paintings eseguiti direttamente sulle
pareti della galleria. Tutte le opere sono riproduzioni di immagini risalenti ad un’epoca antecedente alla
nascita dell’artista (22 Novembre 1965).
Questa mostra arriva dopo anni durante i quali la pratica di van Eeden si è evoluta in modo sostanziale,
passando da un utilizzo pressochè esclusivo del disegno, alla pittura (tanto che nel 2008 ha dedicato alla
pittura un’intera mostra “Sensational. New Way To Paint” e testimonia la fase di forte sperimentazione che
segna il suo percorso artistico attuale.
In “Sam, This Is You”, Marcel van Eeden crea un ambiente in cui i media utilizzati, pur nell’esaltazione delle
loro specificità, vengono in qualche modo confusi, sovrapposti l’uno all’altro, sostituiti l’uno con l’ altro. In
questo ambiente l’interazione tra le varie opere avviene secondo dei legami mobili, alcuni interni alle opere
stesse (ad esempio lo stesso soggetto viene raffigurato in opere diverse), altri esterni all’opera e derivanti
dalla sua posizione nello spazio e dal ritmo della visione, che l’artista articola mediante l’uso delle cornici, i
cromatismi o accorpando lavori diversi in un’ unica opera a carattere seriale.
L’obiettivo di Marcel van Eeden è quello di inserire un elemento di indeterminatezza che introduca lo
spettatore alla natura mutevole e in divenire della sua personale ricerca, apertasi a raggiera attorno al
nucleo duro che connota la sua arte. In “Sam, This Is You”, questo nucleo duro emerge in quattro elementi
che da sempre caratterizzano l’arte di van Eeden e che qui ritornano, servendo da ancoraggio alle
sperimentazioni formali dell’artista. Essi sono: il ritorno preponderante al disegno, lo stile uniformante con cui
vengono realizzate tutte le immagini, la riproduzione di materiale visivo che risale a prima della sua nascita
ed infine, la presenza di un personaggio attorno a cui si svolge la storia narrata nel ciclo di opere.
Come i precedenti personaggi comparsi nelle opere di van Eeden, anche Sam non è una pura invenzione
dell’artista, ma è il protagonista di una storia tratta da un vecchio libro in cui si narra di un viaggio nel tempo.
La mostra “Sam, This Is You” immortala l’istante in cui Sam chiama se stesso da una parte all’altra di un
varco intertemporale, trovandosi così in una dimensione di alterità rispetto a se stesso e di identificazione
rispetto all’altro, un po’ come accade di fronte allo specchio. La serie di piccoli disegni intitolata “The Other
Now” fa riferimento proprio a questo.
La seconda serie di disegni sembra invece introdurre un esplicito riferimento formale. Alcuni lavori grafici e i
wall-paintings alle pareti riproducono opere del pittore astratto americano John McLaughlin (1898-1976), i
cui quadri erano ispirati ad opere di Mondrian e Malevic, ma soprattutto alla pittura giapponese del
Seiecento e del Settecento, e si connotavano per l’assoluta austerità delle forme e il colore come unico
possibile codice di linguaggio. Le immagini delle opere di John McLaughlin, tratte da alcuni cataloghi di arte
contemporanea o moderna, sono presentate in mostra su supporti diversi, venendo a costituire una sorta di
immagine nell’immagine e creando una sovrapposizione di senso che ne altera la pura percezione.
Ricerca cromatica e spazialità sono i punti su cui van Eeden ha maggiormente innovato il proprio modo di
fare arte ed i risultati che egli ha raggiunto con la pittura in materia di gestione del colore, tornano qui, in una
mostra fatta principalmente di disegni. Rispetto al passato inoltre, l’artista ha abbandonato la regola di
produrre lavori a dimensione fissa di cm. 19x28 e le opere si appropriano liberamente dello spazio in cui
sono collocate.
In questa mostra Marcel van Eeden porta avanti due riflessioni parallele, una costruita attorno al
personaggio di Sam e un’altra, costruita attorno al lavoro dell’artista. Caratteri di estrema riconoscibilità sono
interpolati con altri fortemente spiazzanti e il legame posto tra spettatore e artista costantemente si stringe e
si riallenta. In questo universo di relazioni fluide, la tensione tra elemento autobiografico ed elemento di
proiezione dell’opera è avvertita, ma le traiettorie che essa segue, si perdono nell’ambiente voluto da van
Eeden, in cui percezione e composizione, spazialità e gioco di ruolo, entrano come attributi di pari grado in
un quadro visivo unitario.
galleria s.a.l.e.s.
via dei querceti 4/5
00184 roma - italia
t +39 06 7759 1122
f +39 06 7725 4794
e [email protected]
www.galleriasales.it
Marcel Van Eeden,
nato a L’Aia (NL), 1965. Vive e lavora a Zurigo
Le opere di Marcel van Eeden, disegni e dipinti a olio, sono riproduzioni di illustrazioni pubblicate tra i primi
del ‘900 e il 1965 in vecchi libri, giornali, periodici oppure ritraggono persone, avvenimenti, spezzoni di film,
opere d’arte. L’unica caratteristica comune a tutti i molteplici soggetti è il fatto di appartenere ad un’epoca
antecedente al 1965, cioè alla nascita dell’artista stesso. A partire dal 1993 fino ai primi anni del 2000, van
Eeden ha prodotto almeno un disegno al giorno, impegnandosi in un esercizio al contempo tecnico e
narrativo, in cui l’indagine sul medium si accompagna ad una riflessione sulle effettive capacità dell’arte di
raccontare la realtà. In entrambi i casi la temporalità costituisce l’elemento chiave per capire la sua ricerca,
che corre lungo la scansione “passato - presente - futuro”. L’artista rinuncia a raccontare il presente e si
concentra sulla riproposizione di fatti, storie e personaggi appartenenti ad un’epoca di cui lui ha una
conoscenza solo mediata. Di quest’epoca, che non è nè troppo remota, nè davvero conosciuta, l’artista
ripesca personaggi marginali a cui riscrive una storia che non è mai avvenuta, ma che sarebbe potuta
avvenire, in cui accadimenti più o meno significativi entrano tutti con la stessa importanza. Per molto aspetti
le sue opere ricordano i Date Paintings di On Kawara e le serie di numeri di Roman Opalka (come queste
anche le opere di van Eeden sono realizzate cominciando dall’angolo in alto a sinistra fino all’angolo in
basso a destra), a partire dai quali l’artista opera una ricerca a ritroso, o forse, complementare, che si
concretizza nella produzione di immagini né vere né false, ma verosimili, in cui realtà e realismo si
confondono, in cui non c’è distinzione tra dettagli e fatti cruciali e in cui vige un ordine di cose dettato dalla
pura contingenza. Questa concettualizzazione di fondo continua a permanere, nonostante la pratica artistica
di van Eeden si sia evoluta e abbia segnato un passaggio dal disegno alla pittura. Tale cambiamento da un
lato consente all’artista un approccio più fisico alla realizzazione dell’opera, dall’altro modifica la relazione tra
il pubblico e l’opera stessa, nella misura in cui disegni e dipinti si presentano allo spettatore come oggetti
diversi che presentano caratteri linguistici diversi. Centrali restano il rigore tecnico e il ricorso puro a media
tradizionali, una scelta specifica sulla quale l’artista modula il rapporto intercorrente tra i propri lavori e la
tradizione artistica antica, moderna e del Novecento contemporaneo.
PREMI (selezione):
Daniel & Florence Guerlain Contemporary Art Foundation’s Drawing Prize (2011);
MOSTRE PERSONALI E COLLETTIVE (selezione):
Institut Mathildenhöhe, Darmstadt (S, 2011); Kunstmuseum St. Gallen, Sankt Gallen (S, 2011); Museo
Nacional de Arte Visuales, Montevideo (C, 2011); Fries Museum di Berlino (C, 2011); BAWAG
Contemporary, BAWAG Foundation, Vienna (S, 2010); Art Forum Baloise, Basilea (S, 2010); CGAC Centro
Galego de Arte Contemporànea, Santiago de Compostela (C, 2010); Hamburger Kunsthalle, Amburgo (S,
2009); MOMA Museum of Modern Art, New York (C, 2009); IV° Biennale di Berlino (a cura di Maurizio
Cattelan, Massimiliano Gioni ed Ali Subotnick, Berlino (C, 2008); Heidelberg Kunstverein, Heidelberg (S,
2008); Central Museum, Utrecht (S, 2008); Museum Schloss Moyland, Bedberg-Hau (C, 2008); Royal
College of Art, Londra (C, 2008); Kupferstichkabinett Museum of Prints and Drawings, Berlino (C, 2008);
Draìocht Arts Centre, Dublino (S, 2007), Kunsthalle Tübingen, Tubinga (S, 2007); CGAC Centro Galego de
Arte Contemporànea, Santiago de Compostela (C, 2007); Stedelijk Museum, Amsterdam (C, 2007);
Kunstverein Hannover, Hannover (S, 2006)
COLLEZIONI PUBBLICHE E PRIVATE (selezione):
Museum of Prints and Drawings (Kupferstichkabinett), Berlino; Stedelijk Museum, Amsterdam e Schiedam;
MOMA Museum of Modern Art, New York; Centre Pompidou, Parigi; Walker Art Center, Minneapolis; AKZO
Nobel Art Foundation, Amsterdam; ABN AMRO Kunststichting, Amsterdam; Baloise Group Art Collection,
Basilea