Luke Pelletier / T.L. Solien / Little Circus – Dast

Informazioni Evento

Luogo
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Via Solferino, 44 20121 , Milano, Italia
Date
Dal al

da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 – sabato dalle 15.00 alle 19.00

Vernissage
06/04/2017

ore 18,30

Artisti
Dast, Luke Pelletier, T.L. Solien
Generi
arte contemporanea, personale, doppia personale
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Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare Filling Empty Rooms, la doppia mostra personale degli artisti americani Luke Pelletier e T.L. Solien, a cura di Michela D’Acquisto e Renato Montagner. Mentre, all’interno di Little Circus, lo spazio della galleria dedicato ai progetti speciali, presenta Far Finta Di Essere Umani, la mostra personale dell’artista italiano Dast, a cura di Michela D’Acquisto.

Comunicato stampa

Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare Filling Empty Rooms, la doppia mostra personale degli artisti americani Luke Pelletier e T.L. Solien, a cura di Michela D'Acquisto e Renato Montagner. Entrambi gli artisti vengono presentati per la prima volta in Italia.

Il giovane Luke Pelletier espone un corpo di lavori dalla vibrante energia pop, fortemente influenzati dalle culture punk e skate, in una celebrazione che al contempo è denuncia della società consumistica statunitense.
Residente a Los Angeles, ma nativo del North Carolina, Pelletier combina elementi caratteristici del suo home state, come coccodrilli e palme, con l'atmosfera decadente di LA : il risultato sono opere a metà strada fra opuscoli pubblicitari dalla grafica volutamente kitsch di qualche località turistica tropicale e improbabili nature morte ambientate in un tiki bar, composte da medicinali, ombrellini da cocktail e palle da biliardo.
Del resto, il quadro che presta il titolo alla mostra recita “lately, it's been feeling like, I've been filling empty rooms with questionable career moves”, mantra della generazione dei millenials, e ben riassume lo spirito del tempo, commentato con tagliente ironia dall'artista.

Si tratta indubbiamente di una fresca contrapposizione alla maturità di T.L. Solien, uno dei protagonisti dell'arte americana dell'ultimo trentennio, che nelle sue tele fonde con abilità astrattismo e figurazione, creando così un linguaggio pittorico altamente personale con il quale affrontare i grandi temi della vita, filtrati attraverso l'esperienza autobiografica; per narrare la sua storia, infatti, Solien utilizza vivide pennellate geometriche reminiscenti delle tecniche di collage e stencil, che danno vita a personaggi simili a marionette, in un'agrodolce metafora sulla condizione umana.
Con il suo espressionismo rivisitato e corretto, carico di citazioni letterarie e contaminazioni della cultura popolare del secolo scorso, l'artista offre una disincantata interpretazione dello stato attuale delle cose, in particolar modo nell'America di oggi.

La mostra inaugura giovedì 6 Aprile alle ore 18.30
e resterà aperta fino al 20 maggio 2017
da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 – sabato dalle 15.00 alle 19.00

Luke Pelletier, nato in North Carolina, dopo il BFA presso la School Of The Art Institute Of Chicago si trasferisce a Los Angeles, dove attualmente vive.
Nel 2013 esordisce con la mostra collettiva Tonight We Fight presso la New Image Gallery di Los Angeles, a cui segue poi un’altra collettiva Everything’s Cool and Nothing Sucks nel 2015. Sempre nello stesso anno inaugura la personale Tourist Seizin’ e successivamente If It Floats nel 2016.

T.L. Solien (Fargo, North Dakota, 1949) vive a Madison, Wisconsin, dove attualmente insegna Pittura all'University Of Wisconsin-Madison.
In seguito al MFA in Pittura e Scultura presso l'University Of Nebraska-Lincoln, Solien intraprende una straordinariamente produttiva carriera artistica, che lo vede impegnato in importanti mostre internazionali.I suoi lavori fanno inoltre parte di numerose collezioni private e pubbliche: per citarne solo alcune, Art Institute Of Chicago, Chicago; Metropolitan Museum Of Art, New York; Tate Gallery, Londra; Smithsonian, Washington D.C.; Whitney Museum Of American Art, New York.
Tra le principali mostre personali, si ricordano: 2017, The Foreseeable Past, Tory Folliard Gallery, Milwaukee; 2009, To The West, Louise Ross Gallery, New York; 2008, Myths And Monsters, Madison Museum Of Contemporary Art, Madison; 2007, Drawings 1997-2004, Bockley Gallery, Minneapolis; 1983, Les Pierres Du Minnesota, American Center, Parigi.
Tra le collettive: 2017, Ocotillo, Tyler School Of Art, Philadelphia; 2016, Gotitforcheap, David Risley Gallery, Copenhagen/Steinslandberliner Gallery, Stoccolma/Haik Headquarters, Oslo/Agnès B Galerie, Parigi; 1989, Contemporary Drawings, High Museum Of Contemporary Art, Atlanta; 1987, Avant-Garde In The Eighties, Los Angeles County Museum Of Art, Los Angeles; 1983, Whitney Biennial, Whitney Museum Of American Art, New York.

Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare all'interno di Little Circus, lo spazio della galleria dedicato ai progetti speciali, Far Finta Di Essere Umani, la mostra personale dell'artista italiano Dast, a cura di Michela D'Acquisto.

Dast propone una serie di lavori che, attraverso l'archetipo del robot, indagano l'isolamento dell'uomo contemporaneo.

Celando l'identità dei protagonisti delle sue opere dietro maschere dalle fattezze caratteristiche dei giocattoli in latta degli anni Cinquanta, l'artista conferisce loro la libertà di agire seguendo le proprie pulsioni, e intanto mette in atto una sottile analisi sulla complessità dei rapporti interpersonali. Ambiguità e finzione, dunque, ma in primo luogo la solitudine – intesa sia come condizione intrinseca dell'umanità sia come tecnica di autodifesa – sono gli aspetti esplorati dall'artista in questa sua ricerca pittorica dal segno quasi espressionista.

Dichiaratamente influenzato dall'avanguardia tedesca di Die Brücke, alla quale sono ascrivibili le cromie decise e il tratto prettamente grafico, Dast delinea un'intensa riflessione sui meccanismi che determinano la relazione con il prossimo e, in particolare, con la propria interiorità.

In galleria saranno presenti dipinti e lavori su carta.

La mostra inaugura giovedì 6 aprile alle ore 18.30 e resterà aperta fino al 20 maggio 2017

da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 – sabato dalle 15.00 alle 19.00

Dast (Thiene, VI, 1966), nome d'arte di Danilo Strulato, vive e lavora a Vicenza.

Dopo la laurea in Pittura presso l'Accademia Di Belle Arti Di Venezia, si dedica all'arte attraverso l'auto-produzione editoriale e la partecipazione a numerose riviste internazionali, come le storiche Frigidaire e Linus.

Nello stesso periodo intraprende una collaborazione con la Mondo Bizzarro Gallery di Bologna, che pubblica i suoi volumi Horrorgasmo (2000), The Hell Inside Me (2001) e Mater Universalis (2003); i suoi lavori vengono inoltre pubblicati sulla bibbia della Lowbrow Art La Luz De Jesus 25 (2012), e in Robot. Il Grande Atlante Visivo Sul Robot

(2016), a cura di Luca Beatrice.

Fra le principali mostre personali, si ricordano: 2012, Mutamenti, Fabrica Fluxus Art Gallery, Bari; 2009, Danze Macabre, Mondo Bizzarro Gallery, Roma; 2001, The Hell Inside Me, Mondo Bizzarro Gallery, Bologna.

Tra le collettive: 2012, La Luz De Jesus 25, La Luz De Jesus Gallery, Los Angeles; 2012, Past Forward, Museo Civico, Bassano Del Grappa (VI); 2011, Vulpes Pilum Mutare, Museo Civico, Bassano Del Grappa (VI); 2005, Apocalypse Painting, Mondo Bizzarro Gallery, Bologna; 2003, Italian Pulp, La Luz De Jesus Gallery, Los Angeles.