Luciano Guarnieri – Le stagioni creative

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO PIETRO ANNIGONI - VILLA BARDINI
Costa San Giorgio 2, Firenze, Italia
Date
Dal al

da martedì a domenica ore 10-18. Chiuso il lunedì. La vendita dei biglietti termina alle ore 17.
La mostra rimarrà chiusa il 25 e il 26 dicembre, il primo e il 2 gennaio 2012

Vernissage
23/12/2011
Contatti
Email: riccardo.galli@entecarifirenze.it
Biglietti

intero € 6,00, ridotto € 4,00 per gruppi superiori a 10 persone, per ragazzi dai 7 ai 14 anni di età, per scolaresche e per studenti universitari, soci ACI e TCI, possessori del biglietto a pagamento del Giardino di Boboli, Giardino Bardini, Museo degli Argenti, Galleria del Costume, Museo delle Porcellane. E’ gratuito per diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti, insegnante al seguito della scolaresca, guide turistiche e bambini sotto i 6 anni. Con il biglietto della mostra si visitano anche il Museo Pietro Annigoni ed il Museo Roberto Capucci, entrambi a Villa Bardini – Sono possibili visite guidate gratuite, col biglietto della mostra acquistato in giornata, domenica ore 16.00 e 17.00; per le scuole e gruppi sono disponibili turni di visite guidate gratuite fino ad esaurimento fondi – Parcheggio gratuito non custodito presso il Forte di Belvedere aperto da martedì a domenica ore 10.00 - 18.00, riservato ai possessori del biglietto della mostra - Informazioni e prenotazioni: lunedì - venerdì ore 9.30-13.00 / 15.00 - 17.00 tel. 055 200.66.206 [email protected]

Artisti
Luciano Guarnieri
Curatori
Stefano de Rosa, Susanna Ragionieri
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra costituisce un’occasione preziosa per tornare a considerare la vicenda artistica di un pittore generoso, amante della sua città, animato da idee nobili circa la missione dell’arte e sensibile ai richiami dell’Umanesimo.
Luciano Guarnieri, allievo prediletto di Pietro Annigoni, vide la Firenze che rinasceva dai disastri della guerra, che tornava a sperare e a sorridere.

Comunicato stampa

Esposte 60 opere dal 23 dicembre al 4 marzo

A Villa Bardini le stagioni creative di Luciano Guarnieri

E’ una selezione del fondo acquistato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze

Vuole essere l’occasione per presentare ufficialmente al pubblico il fondo del maestro, acquistato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la mostra ‘Luciano Guarnieri. Le stagioni creative’ (1930 - 2009) aperta al pubblico da domani, 23 dicembre al 4 marzo al Museo Pietro Annigoni di Villa Bardini per iniziativa dell’Ente Cassa e della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.

Ordinata da Susanna Ragionieri e da Stefano De Rosa, curatori anche del catalogo edito da Polistampa, l’esposizione, che raccoglie 60 opere tra dipinti, litografie, disegni distribuiti in quattro sale, non si limita ad esplorare il tema della fiorentinità dell’ allievo prediletto di Pietro Annigoni, ma pone in evidenza, in primo luogo, i suoi affascinanti viaggi. Dai lunghi soggiorni negli Stati Uniti a fianco di Giuseppe Prezzolini, a quelli in Messico; nella Praga invasa dai carri armati sovietici in nome della ‘democrazia’ comunista, in Israele che stava modellandosi dopo gli orrori dell'Olocausto e nasceva come uno stato giovane popolato da giovani e nella Cina, terra vastissima dove ogni angolo è un confine. Una sezione è dedicata agli esordi mentre un’altra vede riuniti alcuni dei suoi impietosi e introspettivi autoritratti e i ritratti della moglie, Dolores Angleton, e dei due figli, Francesco e Lorenzo. Prende qui spessore la qualità di Guarnieri come splendido ritrattista, in grado di congiungere la tradizione con le novità linguistiche novecentesche. Una parte è, infine, dedicata all'amicizia fra Guarnieri e Prezzolini, ‘Prezzy’, che aveva l'impressione di dipingere con Luciano, per quanto aveva assimilato lo stile e i modi dell'amico. Il visitatore potrà vedere anche una serie di acquerelli, messi gentilmente a disposizione da Banca CR Firenze, che furono realizzati da Guarnieri durante la visita da lui effettuata alla residenza di Prezzolini sul Lago di Lugano.
L’esposizione presenta evidentemente una selezione del fondo, assai cospicuo (circa 150 pezzi) affiancando alcuni capolavori ad opere meno scontate e note ma non di minore bellezza, specie dell'ultima stagione creativa, quando il maestro scoprì il piacere di un fare disinvolto e fresco, una seconda gioventù che andava a rinvigorire un'esistenza laboriosa vissuta con coerenza.

Dopo Barfucci, Annigoni e Parronchi, questa collezione è la più recente, in ordine cronologico, dei fondi specialistici di arte contemporanea acquisiti dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze; è stata acquisita nei primi mesi di quest’anno e faceva parte del nucleo di opere, pervenute dagli eredi, che erano rimaste nello studio dell’artista al momento della morte avvenuta il 4 dicembre 2009. Guarnieri è stato forse quello artisticamente più prossimo ad Annigoni, e, come il suo Maestro, ha lasciato una vasta produzione realizzata con varie tecniche che spaziano dalla pittura su cavalletto, ai disegni, agli affreschi alle litografie. L’acquisizione del suo fondo è stato anche l’ultimo episodio di un lungo e storico rapporto tra l’Artista e la Cassa di Risparmio iniziato nel 1984 con l’istituzione del Premio intitolato alla memoria di Giuseppe Prezzolini. Ideato da Guarnieri insieme a Lapo Mazzei (allora presidente della banca), era un riconoscimento prestigioso, che dal quel momento, con cadenza annuale, sarebbe stato tributato a personalità distintesi nel campo della letteratura, delle arti, delle scienze e dell’artigianato. Nella prima edizione del 1984, fu conferito a personaggi del calibro di Renzo De Felice, Giovanni Spadolini e Indro Montanelli.

Guarnieri, una presenza costante nella vita di Firenze
(di Susanna Ragionieri e Stefano De Rosa)

Forse non c'è niente di più sconosciuto di quanto riteniamo ci sia noto. Luciano Guarnieri è stato, per anni, una presenza costante nella vita civile, non solo artistica, di Firenze. Cresciuto sotto la guida di Pietro Annigoni, ha assimilato, del maestro, la lezione che lo spingeva verso un'arte nella quale la composizione era regolata da leggi severe. Guarnieri divenne, con il solido retaggio di una rara perizia nel disegno, il poeta, il testimone, il cantore della Firenze che rinasceva dalle ferite subite nella seconda guerra mondiale. La ripresa era resa possibile dalla volontà collettiva, dallo sforzo del popolo, che accompagnava le fasi della vita politica con slancio e partecipazione. Il medesimo senso, non privo di un forte retaggio religioso, di fiducia nella forza d'animo della collettività, si depone nella sua opera tesa a documentare la rinascita dopo l'alluvione e dopo la bomba all'Accademia dei Georgofili.
Mentre molti artisti hanno confuso l'impegno con la sottoscrizione di facili appelli e manifesti concordati con le segreterie politiche dei partiti di massa, Guarnieri è stato il pittore che, con coraggio e con onestà intellettuale, ha messo il proprio ingegno e la propria arte a servizio della collettività. Guarnieri ha amato profondamente la sua Firenze. L'ha ritratta non solo nelle strade del centro, ma anche negli angoli meno prevedibili, sapendo scorgerne la poesia secolare, la luce che le è propria, e sapendo metterne in risalto la bellezza, che rimane tale anche negli scorci di periferia.