Luca Staccioli – Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà

Informazioni Evento

Luogo
ARETE SHOWROOM
Via Seneca 4, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
17/09/2021

ore 17.30

Artisti
Luca Staccioli
Curatori
Dario Moalli
Generi
arte contemporanea, personale
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Il titolo della mostra è liberamente ispirato da una frase del libro “L’incubo di Hill House” della scrittrice Shirley Jackson.

Comunicato stampa

Il titolo della mostra è liberamente ispirato da una frase del libro “L'incubo di Hill House” della scrittrice Shirley Jackson. L’autrice, attiva dal secondo dopoguerra all’inizio degli anni Sessanta, ha vissuto una vita intrappolata tra l’odio della madre, la figura di moglie e madre, nella quale non si riconosceva, e una società patriarcale contro la quale intraprese una battaglia individuale che schiacciò solo in parte la sua individualità e creatività.

Il titolo vuole essere un primo invito interpretativo all’insieme di opere pensate dall’artista per la mostra nella quale il Reale, la realtà e il realismo sono elementi chiave. In questo senso vengono in aiuto le parole di Mark Fisher che nel suo libro “Realismo Capitalista” delinea con lucidità brutale lo stato della società contemporanea: “[il realismo capitalista] è un’atmosfera che pervade e condiziona non solo la produzione culturale ma anche il modo in cui vengono regolati il lavoro e l’educazione e che agisce come una specie di barriera invisibile che limita il pensiero quanto l’azione”.

In questo meccanismo entra in opera l’impianto creativo di Staccioli: la mostra è la proiezione della cameretta di un bambino così come le opere sono frutto della creatività di questo alter ego-fanciullo.

Il ciclo intitolato Familiar Pics è un assemblaggio di materiali eterogenei composto da scarti della quotidianità e immagini raccolte in internet, tv e archivi storici. Attraverso la scultura, il disegno, il ricamo e il collage questa raccolta personale di frammenti iconografici viene decomposta e ricostruita dall’immaginario osmotico di un bambino posto di fronte alla Realtà nella sua vera essenza intrisa di violenza, emotività anestetizzata, competitività e castrazione del desiderio. Please stand behind the yellow line (DHG) è un video dove gesti quotidiani sono scanditi dalla sveglia di un cellulare, marcati da guanti gialli indossati da tutte le persone. Il solipsismo di una realtà intoccabile e normativizzata porta al grottesco e al conturbante di un ambiente domestico dove il corpo scompare. Completeranno l’impianto espositivo alcune nuove opere che andranno ad alimentare e scardinare quel sistema illusionistico creato dal neo-liberismo.

Le opere di Luca Staccioli per quanto elaborate e ricche di layers materici, ideologici e politici sono a tutti gli effetti una rappresentazione di quel Reale che il realismo [capitalista] tenta in tutti i modi di non far emergere, di camuffare, nascondere e celare. La sovrastruttura narrativa della mostra riferita all’immaginario di un bambino è un supporto creativo per collocare il fruitore in una dimensione in cui quell’atmosfera tossica non riesce a penetrare. La figura infantile diventa così una sorta di anti-icona eroica: la sua improduttività, emotività e capacità di desiderare sono in questa mostra un campo di battaglia. Si delinea in questo modo la figura dell’anti-adulto, un essere intrappolato dentro a un corpo, a degli imperativi, sempre sotto costante processo di negoziazione con se stesso e i processi di erosione messi in atto per modificarne l’essenza. La mostra in questo modo decostruisce e suggerisce un’alternativa al modo di vivere nella violenza della visione neo-liberista che inibisce e plasma il desiderio in base alle esigenze di mercato, all’efficienza in una emotività addestrata.

Dario Moalli