Luca Gilli – La Luce dell’Altissimo

Informazioni Evento

Luogo
KYRO ART GALLERY
via P.E. Barsanti 29 , Pietrasanta , Italia
Date
Dal al
Vernissage
06/07/2019

ore 19

Artisti
Luca Gilli
Curatori
Matteo Galbiati
Generi
arte contemporanea, personale
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In mostra l’ultima inedita serie fotografica di Luca Gilli che, per questo importante lavoro, ha esplorato, con il suo sguardo attento e sensibile, la cava di marmo Cervaiole di Henraux sul monte Altissimo (comune di Seravezza – Toscana).

Comunicato stampa

Sabato 6 luglio, alle ore 19:00, a Pietrasanta (LU), KYRO ART GALLERY presenta la mostra personale del fotografo emiliano LUCA GILLI, “La Luce dell'Altissimo”, a cura di Matteo Galbiati.

Questa mostra, interamente composta da scatti realizzati appositamente per l'occasione, offre al pubblico l'ultima inedita serie fotografica di Luca Gilli che, per questo importante lavoro, ha esplorato, con il suo sguardo attento e sensibile, la cava di marmo Cervaiole di Henraux sul monte Altissimo (comune di Seravezza – Toscana).
Gilli ha attraversato e vissuto questo luogo carico di fascino e suggestione, famoso per i marmi pregiati cui ha attinto per le sue opere lo stesso Michelangelo Buonarroti consacrandone la fama. In questo ambiente il fotografo ha composto un racconto visivo in cui la dimensione reale e tangibile dell'ambiente di lavoro, aspro e duro, si smaterializza in un insieme di apparizioni metafisiche in cui la luce riveste un ruolo determinante nella definizione di un altro senso alla stessa immagine del reale.
È, infatti, caratteristica poetica quella del fotografo emiliano di agire, là dove scatta, con uno sguardo e un animo capaci di interpretare la fisionomia specifica di spazi, ambienti, luoghi naturali o artificiali, ricavandone, senza alterare nulla di quanto si trova davanti all'obiettivo e nemmeno senza interventi "artificiali" sull'immagine, visioni immaginifiche che trascendono la verità propria della realtà. La luce chiarifica, esalta, sottolinea, definisce dettagli e ne allontana altri, in un processo di riduzione essenziale che stimola lo sguardo rendendolo capace di calarsi in una dimensione altra rispetto alle consuete abitudini percettive. Gilli guida ad un processo di sensibilizzazione e di costante messa in discussione di quanto viene percepito e, pur rispettando con profonda attenzione la connotazione specifica della verità in cui si trova ad operare, porta la fotografia a superare il fattore compiutamente descrittivo per aprire i margini dell'immagine alla libera evocazione dettata e guidata da un nuovo possibile intuito.
Le ferite della montagna, le superfici grezze della pietra, i volumi geometrici dei blocchi, i colori naturali della roccia, le complesse forme dei macchinari, la presenza umana solo accennata o semplicemente suggerita sono i referenti visivi che Gilli tocca in questi lavori in cui, tra avvicinamenti e allontanamenti, tra micro e macro visioni, sa far affiorare l'insperata - quanto inattesa - bellezza di una luce presente che "rischiara a tal punto il mondo presente da sublimarlo nell'effimera transitorietà di una trasparenza.*"
Il colore si rischiara e pare ridursi esaltandosi nel candore del bianco o accentuarsi in complesse volute rilanciandosi in insolite sfumature che paiono l'artificio di un pittore: "Gilli traduce altre profondità di campo e ricava spazi interstiziali del visibile tra un qui e un altrove che trovano la propria comune soglia nelle sue immagini così tanto forti nel loro senso ulteriore da sembrare in contrasto con la grazia della loro umana sensibile passionalità.*"
Umanità e trascendenza sono chiavi di lettura che aiutano a comprendere - sollevando quei giusti interrogativi - la posizione intellettuale del lavoro di un fotografo di grande visionarietà come Luca Gilli che, "attingendo da un luogo "rude", come una cava di marmo, sa "scolpire" l'incantevole sorpresa di un'altra interpretazione, di un'altra sensazione per lasciarci vedere, senza deformità, tutto come è sempre stato davanti ai nostri occhi, ma anche come potrebbe rivelarsi alla nostra immaginazione […]. Il dovere del suo lavoro non è mai stupire, ma sempre quello di guidare l'occhio a rileggere l'invisibile, ritrovando una nuova coscienza nella verità del mondo.*"

Il catalogo, con testo del curatore e le immagini delle opere, sarà presentato in galleria il giorno dell'inaugurazione.

*citazione dal testo critico di Matteo Galbiati

Luca Gilli

Luca Gilli (1965) vive e lavora a Cavriago (Reggio Emilia, Italia). Dopo la laurea in Scienze naturali per diversi anni ha svolto attività di ricerca per l’Università di Parma in campo zoologico ed ecologico, per poi arrivare a dedicarsi completamente alla fotografia e alla grafica. Le prime presenze pubbliche sono nel 2004-2005, quando espone progetti fotografici personali in diverse istituzioni in Italia, Francia ed Egitto. Fra il 2006 e il 2010 concentra tutto il suo impegno nella ricerca e nell’approfondimento delle ragioni tecniche e poetiche del proprio operare, sviluppa alcune serie nuove, come “Panthalassa” (2008-2009) e “Islanda” (2009), esponendo i suoi progetti con minor frequenza.
Nel 2011 partecipa al circuito istituzionale di “Fotografia Europea” di Reggio Emilia con il progetto “Menu del giorno” (2010-2011) e al Milan Image Art Fair con il progetto “Panthalassa”, proposto dalla galleria Vrais Rêves di Lione (galleria dove ha presentato lo stesso lavoro l’anno precedente). Espone alla Galleria Nadar, Médiathèque André Malraux di Tourcoing e tiene due diverse personali ad Arles durante i Rencontres de la Photographie.
Fra il 2011 e il 2012 prende definitivamente corpo il progetto “Blank”: nel novembre 2011 l’editore Planorbis pubblica il volume omonimo, introdotto da un saggio di Quentin Bajac, allora direttore del Dipartimento di Fotografia del Centre Pompidou di Parigi. Le immagini del progetto vengono presentate in esposizioni personali alla galleria Confluence di Nantes, alla galleria Claude Samuel di Parigi, alla Maison de la Photographie di Lille, alla Milan Image Art Fair e alla Paris Art Fair al Grand Palais. Nel 2013 tiene diverse mostre personali, tra le quali alla Lille Art Fair, alla galleria 10Due! International Research Contemporary Art di Milano, al Palazzo Civico del Comune di Montechiarugolo (PR), alla galleria Weber & Weber Arte Moderna e Contemporanea di Torino. In questo stesso anno partecipa alla mostra “Nuage” al Musée Reattu – Musée des beaux-arts di Arles.
Nel 2014 altri suoi progetti sono esposti in diverse gallerie italiane e francesi. Partecipa alla Milan Image Art Fair dove vince il prestigioso premio BNL Gruppo BNP Paribas. Sue esposizioni personali sono presentate ad Arles durante i Rencontres de la Photographie, al Museum of Photography di Seoul, alla Galerie Domus de l’Université Claude Bernard Lyon I, all’École Nationale Supérieure des Sciences de l’Information et des Bibliothèques di Lyon, a ArtVerona (con la galleria VV8 artecontemporanea), dove una sua opera è acquisita dalla Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea, alla galleria VV8 artecontemporanea e infine al Castello di Montecchio Emilia.
Nel 2015 partecipa ad Arte Fiera di Bologna con una personale alla galleria Weber & Weber di Torino e una collettiva alla Paola Sosio Contemporary Art; è presente anche a SetUp a Bologna, con una personale nell’ambito degli Special projects e una collettiva alla galleria VV8 artecontemporanea. Espone nuovamente nel circuito istituzionale di “Fotografia Europea” di Reggio Emilia, ai Chiostri di San Pietro, con una personale dedicata al progetto “Blank”. Nello stesso anno lavora al nuovo progetto Incipit in collaborazione con Paola Sosio Contemporary Art; espone a Milano una selezione di opere della serie “Blank” durante il Salone del Mobile e di “Menu del giorno” durante EXPO 2015. Durante i Rencontres de la Photographie espone in una bipersonale alla galleria Omnius di Arles. In autunno è presente ad Art Verona con la galleria VV8 artecontemporanea.
Nel 2016 con Paola Sosio Art Gallery presenta in anteprima la serie “Raw state” al Milan Image Art Fair e a The Others Art Fair di Torino, dove inoltre realizza su invito della fiera l’installazione site specific “Attesa” a cura di Bruno Barsanti e Greta Scarpa. Nello stesso anno realizza un progetto fotografico su commissione dell’azienda Ice Yachts. Alcune immagini del progetto sono esposte alla Milan Image Art Fair in una personale. A fine anno realizza una esposizione personale alla galleria Confluence di Nantes ed espone presso l’Atelier della stessa città francese un’anteprima del nuovo progetto “Un musée après”. A dicembre l’editore Skira pubblica il libro “Incipit”, dall’omonima serie di fotografie, con testi critici di Walter Guadagnini, Gianfranco Ravasi e Luca Doninelli.
Nel 2017, con Paola Sosio Contemporary Art, è di nuovo presente a Milan Image Art Fair e a The Others a Torino, dove espone opere della serie “Un musée après”, ed è invitato a partecipare all’opening del nuovo Art Space di Nicoletta Rusconi con una personale. Espone inoltre ad Arles con la galleria Le Corridoir art contemporain per il progetto “Emergences”, realizzato con le sue fotografie e i dipinti di Fabien Boitard, e a Palazzo Grillo di Genova nella mostra “Oltre il paesaggio” a cura di Giovanni Battista Martini.
Nel 2018 (Genn.-Aprile) realizza al Museo Diocesano Chiostri di S. Eustorgio a Milano, con il supporto di Paola Sosio Contemporary Art, la mostra personale “Di/Stanze” a cura di Matteo Bergamini. Con la stessa galleria a Ottobre presenta il solo show “Interno in surreale” a cura di M. Bergamini ad Art Verona e a Novembre a Torino a The Others Art Fair; a Dicembre realizza la personale “White noise” alla galleria Die Mauer arte contemporanea di Prato. Nello stesso anno espone alla Kyro Art Gallery di Pietrasanta (LU), con cui inizia a collaborare, e partecipa alla mostra “Percorsi paralleli - Collezione Mario Trevisan”, presso il Museo Santa Giulia di Brescia, a cura di Mario Trevisan con Renato Corsini e Luigi Di Corato.
Nel 2019, da Gennaio a Giugno, “Interno in surreale” è in mostra in forma estesa all’Università Bocconi di Milano in collaborazione con MIA Art Fair e Paola Sosio Contemporary Art. Galleria con la quale l’autore partecipa anche al progetto speciale di Interni &Torre Velasca durante la Design Week di Milano e alla neo-nata The Phair Art Fair a Torino.
Sue fotografie fanno parte di collezioni private e di musei di fotografia e di arte contemporanea italiani ed europei: la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, il Musée de la Photographie di Charleroi, la Kunstbibliothek di Berlino, il Musée d’Art Moderne et Contemporain di Strasburgo, il Musée Réattu di Arles, l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi il Thessaloniki Museum of Photography, la Galleria Civica di Modena e altre ancora.
Hanno scritto del suo lavoro importanti firme della critica di fotografia e arte contemporanea ed eminenti esponenti della cultura in Italia e Francia.