Luca Freschi – Tomorrow in the battle think of me

L’esposizione raccoglie una ventina di opere tra sculture, installazioni e lavori inediti che affrontano i temi della memoria e della trasformazione. Con questo progetto, l’artista conferma la sua ricerca sul linguaggio contemporaneo e sul dialogo tra materia e immaginario.
Comunicato stampa
Manuel Zoia Gallery è lieta di invitarvi martedì 23 settembre per l’inaugurazione della mostra ”TOMORROW IN THE BATTLE THINK OF ME”, prima personale milanese di Luca Freschi.
L’esposizione raccoglie una ventina di opere tra sculture, installazioni e lavori inediti che affrontano i temi della memoria e della trasformazione. Con questo progetto, l’artista conferma la sua ricerca sul linguaggio contemporaneo e sul dialogo tra materia e immaginario.
La citazione “Tomorrow in the battle think of me” è tratta dal Riccardo III di William Shakespeare, successivamente ripreso anche come titolo del romanzo Domani nella battaglia pensa a me di Javier Marías. Nell’opera shakespeariana la frase indica una maledizione pronunciata dal fantasma della regina Anna verso il re che l’ha fatta uccidere: una minaccia e un’invocazione a pensare a lei, disperare e morire nella battaglia che lo attende.
Luca Freschi riattiva e trasforma la frase legandola ad un immaginario che parla di memoria e responsabilità. L’artista ne fa un uso che sembra evocare la condizione attuale: un presente segnato da fragilità e crisi, in cui il pensiero del domani è già un campo di lotta.
Il corpo, singolo o collettivo è custode di una memoria vivente, di un’eredità che sostiene e sorregge. Così, le sue Cariatidi, figure portanti ma vulnerabili, moderni obelischi che giocano tra i pieni e i vuoti, grazie alla sovrapposizione di vasi, calchi di statue o teschi, sono metafora del peso della memoria. Anche i Breviari - un richiamo agli ex voto - opere minimali dai colori forti che racchiudono pochi elementi, una musicassetta, un gelato, un fiore, una forbice o dei chiodi, diventano tracce di memoria, strumento di resistenza. I Pavimenti d’ombre rappresentano quell’insieme di rovine che l’artista scegli di conservare, dove ogni oggetto presente diventa un pezzo da custodire. Tutte le altre opere in esposizione si fanno custodi di oggetti effimeri o meno, ad esempio le Ampolle, contenitori di riproduzioni di oggetti naturali e minerali, il calco di una mano, un corno di un animale, un pezzo di conchiglia, un busto.
La verticalità rigorosa delle Cariatidi, la calma orizzontale compositiva nei Pavimenti d’ombre, gli spazi circoscritti ma con soluzioni originali nei Breviari: corpi, parole, materie, tutti elementi che trasformano il passato e il ricordo in una presenza attiva capace di accompagnarci nel conflitto del presente.
La sua ricerca si distingue dunque per il dialogo profondo tra passato e presente, tradizione e modernità; tra richiami iconografici e formali, le sue opere inducono a continui déjà-vu.
L’artista attinge dalla cultura del passato, dalla mitologia fino all’arte contemporanea e lo fa con un linguaggio plastico, attraverso l’utilizzo della terracotta e della ceramica.
Colpiscono le forme, i materiali e i colori, il contrasto tra le superfici dai colori vivaci, ottenuti con smalti lucidi e brillanti, e le opere più recenti, caratterizzate da tonalità più opache e atmosfere sospese. Questa dialettica tra brillantezza e velatura sottolinea ulteriormente la tensione tra vitalità e fragilità, tra presenza e dissolvenza, che attraversa la ricerca dell’artista.
Luca Freschi (1982), si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. In questi anni di lavoro ha intrapreso una ricerca basata sull’alterità della figura umana, sulla memoria personale e collettiva tramite l’utilizzo della tecnica del calco. Ha partecipato a varie esposizioni collettive e personali in Italia e in Europa.
Nel corrente mese di marzo ha vinto il Premio Colección Studiolo, all’interno della Settimana dell’arte madrilena.
Fra le recenti mostre personali si ricordano: Se chiudo gli occhi il buio non mi vede, Museo Raccolta Lercaro, Bologna 2025, Galleria L’Ariete, Bologna nel 2024; Dialoghi paralleli, Museo Diocesano di Faenza, Museo Renzi S. Giovanni in Gelilea (FC) nel 2024; MEAM, European Museum of Modern Art, Museo Diocesano di Barcellona, 2024; Never ending, Museo diocesano Francesco Gonzaga e Basilica Concattedrale di Sant’Andrea, Mantova 2023; Tra Perdita e Rinascita, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia; Vanitas, AimoRoom, Lugano, Svizzera; Frammenti, MAF di Forlimpopoli (FC); Archetipi del contemporaneo, UMA Gallery, Novara nel 2022; nel 2019 Nec spe nec metu, Palazzo del Monte di Pietà, Forlì (FC); nel 2018 Out of Memory, “Art & Space Gallery”, presso il Mandarin Oriental Hotel, Monaco di
Baviera, Germania.
Fra le recenti collettive: Dittico, NiArt, Ravenna, 2024; Contatto, Palazzo dei Musei, Varallo (VR); Ultraromanticismo, Rocca di Vignola, Modena 2022; Cuatro Series, Galeria Lucia Duenas, Oviedo, Spagna, 2021; Nature inquiete GASC Villa Clerici, Milano; Monastero di Camaldoli, (AR) 2021; Chiesa di Santa Maria dell'Angelo, Faenza (Ra) nel 2020; Italy Korea, Art & Culture - Acknowledging the Differences, Museo Nazionale di Ravenna nel 2018; La scultura è una cosa seria, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia nel 2016; Arte dal Vero, Centro Gianni Isola di Imola (BO) nel 2015; Martyrium, presso il M.E.A.M di Barcellona e la Biennal Internacional d'Art presso la Pobla de Segur, Lleida, Spagna nel 2014.
Nel 2020 viene invitato al MAC di Lissone con la sua Installazione “Asàratos òikos”, sempre nello stesso anno il suo progetto Cariatidi viene ospitato presso il Museo Ebraico di Bologna e alla 6° Biennale del Mosaico Contemporaneo presso il Museo Nazionale di Ravenna nel 2019, nel 2017 viene invitato in Corea alla Gyeonggi International Ceramic Biennale e nel 2015 viene selezionato come finalista al 59° Premio Internazionale della Ceramica di Faenza. Alcune delle sue opere sono state vincitrici di premi nazionali e acquisite in collezioni pubbliche italiane e spagnole.
Attualmente collabora con importanti gallerie italiane e europee. Vive e lavora a Meldola (FC).