Lorenzo Ceregato (1933-2020) – Maestro dell’affresco

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ARTE+FONDANTICO
Via de’ Pepoli, 6/E , Bologna, Italia
Date
Dal al

Lunedì – sabato 10.00/13.00 – 16.00/19.00
APERTURA STRAORDINARIA: Sabato 14 Maggio 2022 apertura serale per Notte Bianca ART CITY
White Night 2022 dalle 16.00 alle 23.00.

Vernissage
11/05/2022

ore 16

Artisti
Lorenzo Ceregato
Curatori
Francesca Sinigaglia
Generi
personale, arte moderna
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L’esposizione intitolata Lorenzo Ceregato (1933-2020). Maestro dell’affresco è a cura della storica dell’arte Francesca Sinigaglia.

Comunicato stampa

L’11 maggio a Bologna, in occasione di Arte Fiera
2022, la Galleria Fondantico di Tiziana Sassoli ed
Edoardo Battistini dedica una mostra personale
all’artista bolognese di adozione Lorenzo Ceregato.
La rassegna, intitolata “Lorenzo Ceregato (1933-
2020). Maestro dell’affresco” è a cura di Francesca
Sinigaglia e si concentra sulla ricca produzione a
decorazione muraria, per cui l’artista si è distinto
per anni. Lorenzo Ceregato è stato uno degli ultimi
artisti a portare avanti la secolare passione per
l’affresco, chiudendo il cerchio con la tradizione
dei maestri che lo hanno preceduto.
Tra i grandi capolavori pubblici si può ricordare La Scienza della Vita presso l’Istituto
Ortopedico Rizzoli a Bologna, che si colloca tra le sue più acute interpretazioni
della società bolognese degli anni Ottanta, oltre all’indimenticabile Inno al pane
(1982-83) realizzato pochi anni prima e che si conserva presso i locali dell’Antoniano.
Tra le altre opere di vaste dimensioni nel circondario di Bologna dedicate alla
società moderna troviamo I fornai (1994), dipinto a tempera su muro per la sede dei
Panificatori in via Testoni, La raccolta delle patate di Tolè e gli affreschi dedicati ai
cantieri edilizi realizzati presso l’Istituto Professionale Edile.
Un cammino di sperimentazioni originali che ha trovato un primo sbocco nella
collaborazione con la fondazione dell’Antoniano: Ceregato infatti è l’ideatore nel 1961
del logo della prima edizione dello Zecchino d’Oro.
Fu poi la volta della pittura murale di grandi dimensioni (vinse per due volte la
competizione del “Muro Dipinto” di Dozza), degli affreschi monumentali a carattere
religioso e sociale realizzati per chiese e ospedali (tra cui il Duomo di Imola e l’Istituto
ortopedico Rizzoli di Bologna), fino ad arrivare al filone delle vetrate e delle incisioni. La
mostra getta quindi luce, a quasi due anni dalla morte dell’artista, sulla
straordinaria vicenda di un maestro che ha attraversato e trasmesso parte della storia
dell’arte degli ultimi secoli.
Un legame che richiama i grandi maestri dell’Antico e lo proietta nel nostro secolo con
rinnovata contemporaneità.
In mostra saranno presenti un fondo di 30 affreschi inediti e una decina di tempere ad
uovo che rappresentano la vita e la quotidianità dell’artista come Ragazza nuda allo
specchio (1993), i maestosi Crocifissi (2002) che riprendono le sperimentazioni di arte
sacra realizzate nelle chiese del circondario bolognese e infine i bozzetti de I fornai
dell’affresco dell’Antoniano di Bologna. (F.S.