L’Opposto di Blocco
L’Opposto di Blocco L’Opposto di Blocco è un evento specifico pensato per Art White Night e coinvolge un locale, una casa privata, due artisti (un fotografo e un video-maker) e una stamperia d’arte.
Comunicato stampa
L’Opposto di Blocco L’Opposto di Blocco è un evento specifico pensato per Art White Night e coinvolge un locale, una casa privata, due artisti (un fotografo e un video-maker) e una stamperia d’arte. Locale e abitazione sono in realtà il dettaglio di una strada, Via Marsala, come un ingrandimento ottenuto appoggiando una lente su un'ipotetica fotografia ed ospitano due progetti di Gabriele Chiapparini (la stampa di uno dei quali curata dalla stamperia d’arte Fina Estampa) e del regista Enrico Masi (Caucaso Factory). Il Caffé Rubik di Via Marsala 31/d e la cosiddetta Dionircher Haus di Via Marsala 20 diventano una sorta di specchio uno dell'altra, una sorta di percorso obbligato che invita il visitatore/spettatore a prenotare la visita all'esposizione di polaroid di Chiapparini, sostando in attesa al Caffè Rubik tra l'installazione video/fotografica di Enrico Masi e l'altro progetto del fotografo che già introduce il concetto di dettaglio nascosto all'interno del fotogramma. Il caffè Rubik, ancora una volta - dopo essere stato casa di Musica Sigillata, aver trasformato un portico in una spiaggia sul Mar Sala nella torrida estate Bolognese, ospitato "Il Grande Ruboutik", mercato/installazione, ed aver lanciato "Un giorno tutto questo sarà tuo", che consente a chiunque lo voglia di acquistare qualsiasi cosa contrassegnata da un pois giallo all'interno del bar - cambia faccia . E diventa "l'opposto di blocco". Un dettaglio mutante da cui partire per soffermarsi nel/sul successivo. Nel dettaglio, il retro dell'abside di San Martino diventa lo schermo di un cinema libero e sperimentale aperto all'occhio dello spettatore anche inconsapevole che tra le 20 e le 24 transita in Via Marsala, sul quale vengono proiettati alcuni lavori di Enrico Masi, che espone, all'interno del Rubik una sola fotografia, medio formato 50x50, stampata ed installata in un light box, dal titolo "Ici C'est L'Amerique - Just a preview". L'installazione coesiste con la mostra “Pepercut” di Gabriele Chiapparini, in collaborazione con Fina Estampa, che propone - come dettaglio del dettaglio - una versione più intima e avvolgente con gli originali di centinaia di polaroid, istantanee che ricoprono le pareti di una casa privata, per una sera, il tempo dello sviluppo di un’idea. Enrico Masi Enrico Masi (Italy, 1983), is a musician and director, who started focusing on cinema in 2006, with a long observation film essay called Shooting Postmoderno. His first experiment was a short filmed in France entitled La situation est Claire. In 2009, he shot Khalid, a documentary telling the story of a Moroccan man working in a wine factory during ramadan, which won awards at the Rome Doc Scient Fest - CNR and was presented at Visioni Italiane and the Festival du Film Panafricain de Cannes. In 2010, Ulisse Futura premiered in Paris at the Ecole des Beaux Arts. Together with Caucaso he edited Giussano, which looked into the Lega Nord political party. Since 2008 Enrico has been working as a filmmaker and visual anthropologist at the Department of Education Studies, University of Bologna, participating in various projects related to video culture and in field-work research on postmodern studies, the clash of cultures and integration. Caucaso is growing as an ensemble of production since 2004, in London, Bologna and Paris. Using cinema, fine art and music the group works in a cooperative way as a production company and independent label, expanding the concept of a stable study centre involved in education and generational contribution to knowledge and society. The Golden Temple is the first feature length produced by the group in 2012. http://vimeo.com/user3231314 http://www.caucaso.info/caucaso/ Gabriele Chiapparini Gabriele Chiapparini è un fotografo appassionato di dettagli. E' un fotografo che fa del dettaglio uno scatto, un'immagine con un suo perché, con una sua ragion d'essere in relazione all'insieme ma allo stesso tempo a prescindere da esso. La sua ricerca nasce da una passione, un amore nei confronti della fotografia in grado di catturare l'intimità di un momento, di bloccare in un istante una sensazione, un'emozione, un punto di vista che possano avere un senso sia per il fotografo sia per quanti si ritroveranno di fronte a quello stesso scatto. La sua fotografia è, così, ricerca di intimità, di un'intimità che può essere però violata e condivisa con gli altri. I dettagli dell'artista scaturiscono da una ricerca sul campo, da un viaggio, possono essere dettagli di un paesaggio sconfinato intrappolati dall'obiettivo del fotografo e allo stesso tempo possono venir fuori da una ricerca nella ricerca: polaroid già scattate vengono scansionate, ingrandite in modo esponenziale e ritagliate. L'occhio di Chiapparini esplora il suo lavoro per andarvi a scoprire un mondo nuovo, dei particolari che diventano, da piccoli dettagli di un insieme, i suoi nuovi protagonisti. La ricerca diventa ricerca di una foto, di un nuovo scatto all'interno di un'altra foto. I lavori di Paper Cut nascono proprio da questo secondo incontro ravvicinato che l'artista intrattiene con le sue creature. E una volta individuato, colpito dal nuovo particolare, che assurge al ruolo di nuovo protagonista, l'ingrediente finale è dato dalla lavorazione in camera chiara che dà rilievo alla texture, alla materia fotografica nell'intento, quasi controsenso, di avvicinare lo scatto ad una tela. Gabriele Chiapparini è nato a Bologna nel 1980. Attualmente lavora a Bologna. http://gabriele.carbonmade.com Papercut Paper Cut è un racconto di storie, di storie di pezzi di carta, di ritagli esplorati dall'artista, Gabriele Chiapparini, alla ricerca di dettagli, piccoli particolari in grado di funzionare anche in maniera autonoma, in grado di raccontare una loro storia indipendentemente dal loro punto di partenza, indipendentemente dall'insieme di appartenenza. E così le polaroid, amiche di viaggio predilette da Chiapparini, vengono scansionate, ingigantite e sondate dal suo occhio curioso, pronto a scovare un varco nella storia che conduca verso luoghi nuovi, verso nuovi mondi incontaminati. Il provetto esploratore è a caccia di intimità, di punti di vista privati di cui diventare portavoce, testimone, per riuscire a condividerli con altri. La sua ricerca nasce proprio dalla sua passione, dal suo amore nei confronti della fotografia in grado di catturare l'emozione di un momento, di bloccare in un istante una sensazione, un punto di vista che possano avere un senso sia per il fotografo sia per quanti si ritroveranno di fronte a quello stesso scatto. Le une accanto alle altre, in quanto parte di un racconto, le fotografie di Chiapparini raccontano una storia complessa, più articolata, ma riescono allo stesso tempo ad essere, nella loro unicità, testimoni di storie più intime. Sotto la corteccia del grande racconto, si nascondono le venature della storia. Attraverso poi una stampa che mette in evidenza la texture, la materia fotografica, l'artista cerca di camuffare i suoi scatti, di trasformarli in pittura. http://www.behance.net/gallery/p-a-p-e-r-c-u-t/6337485