Leonardo Devito – A letto con mille pensieri

Per definire un classico, la cultura occidentale guarda all’antico e alla tradizione. Non sempre tuttavia i classici sono antichi e tradizionali.
Comunicato stampa
Per definire un classico, la cultura occidentale guarda all’antico e alla tradizione. Non sempre tuttavia i classici sono antichi e tradizionali.
Il costume della Gentildonna con gallo di Massimo Stanzione è tradizionale.
Il cappello di Melania Trump, all’insediamento di Donald II, è un classico né antico, né tradizionale. Il nostro senso della classicità valuta la differenza tra il tradotto e il tradito.
Quando si parla di ritorno al classico, capita di confondere il classico con il classicismo. Classico e tradizione non sono una determinazione di tempo, ma un fatto puramente spirituale. È impossible tornare al classico, perché ogni epoca vuole il classico suo, una volta raggiunta la maturità. Il cappello di Melania traduce in simbolo la coscienza matura del realismo capitalista.
Da questo punto di vista, è significativo che l’iniziazione alla maturità sia il tema centrale del ciclo di lavori che Leonardo Devito presenta con il titolo di A letto con mille pensieri.
Al di qua del remake e del revival, della citazione o della parodia, l’estetica del realismo capitalista deve avverarsi nel continuo détournement della fine della storia. La scuola della nuova pittura contemporanea elabora il lutto della realtà storica, rinegoziando la propria relazione con il canone dei classici; una scuola che ama riconoscersi in un impulso di fraternità, piuttosto che nel corpus avanguardista del manifesto di intenti e della normazione dello stile. È stato per esempio già chiarito come Louis Fratino sia un cubista americano del ventunesimo secolo, che iscrive in una forma “tradizionale” i contenuti “contemporanei” dell’auto-rappresentazione identitaria.
Leonardo Devito sintetizza il suo vocabolario visivo dalla lezione dell’avventura novecentista italiana, nel senso di quella precisa verosimiglianza in atmosfere di stupore lucido, annunciata con chiarezza dal San Giorgio di Pisanello a Verona, oltre che, in blocco, dal triumvirato del Quattrocento di Masaccio, Mantegna e Piero. Davanti al libro dei maestri, Devito cerca il miracolo avventuroso di una vita quotidiana e normale.
Il profilo delle figure, la scelta tonale degli incarnati, l’adozione di una prospettiva multifocale, giocano la posa del distacco ironico in una mistica eterodossa, di dominio della magia sui fenomeni della natura. Così l’arte realistica di Devito germoglia su una superficie che sarebbe a tutti gli effetti inconciliabile con il realismo pittorico. Essa attinge all’attributo essenziale del classico, dunque alla capacità di esprimersi non solo con la propria generazione nel sangue, ma con il sentimento che tutta l’arte “ha una simultanea esistenza e forma un ordine simultaneo”. Rispetto a un artista che sceglie di rivelarsi nel rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, interessa quindi la maturità di contenere l’affermazione individualistica nella verità temporale e atemporale di una tradizione.
Su queste note, si apre la via alla calma fuga in avanti dei nuovi classici.
Ernesto Tedeschi
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To define a classic, Western culture looks to the ancient and traditional. However, classics are not always ancient and traditional.
The costume of the Gentlewoman with Rooster by Massimo Stanzione is traditional. Melania Trump's hat at Donald II's inauguration is a classic neither antique nor traditional.
Our sense of classicism assesses the difference between the translated and the betrayed. When we talk about a return to classic, it happens to confuse classic with classicism. Classic and tradition are not a determination of time, but a purely spiritual fact. It is impossible to return to the classic, because every era wants its own classic, once it has reached maturity. Melania's hat translates the mature consciousness of capitalist realism into symbol.
From this point of view, it is significant that initiation into maturity is the central theme of the cycle of works that Leonardo Devito presents under the title of In bed with a thousand thoughts.
On this side of remake and revival, quotation or parody, the aesthetics of capitalist realism must come true in the continuous détournement of the end of history. The school of new contemporary painting processes the mourning of historical reality by renegotiating its relationship with the canon of the classics; a school that likes to recognize itself in an impulse of fraternity, rather than in the avant-garde corpus of manifesto of intent and normalization of style.
It has, for example, already been made clear how Louis Fratino is twenty-first-century American cubist who inscribes the "contemporary" contents of identity self- representation into a "traditional" form.
Leonardo Devito synthesizes his visual vocabulary from the lesson of the Italian Novecento adventure, in the sense of that precise verisimilitude in atmospheres of lucid amazement, clearly announced by Pisanello's San Giorgio in Verona, as well as, en bloc, by the fifteenth-century triumvirate of Masaccio, Mantegna, and Piero.
In front of the book of masters, Devito seeks the adventurous miracle of an everyday, normal life.
The profile of the figures, the tonal choice of complexions, the adoption of multifocal perspective, play the pose of ironic detachment in a heterodox mysticism, of magic's dominion over the phenomena of nature. Thus Devito's realist art germinates on a surface that would to all intents and purposes be irreconcilable with pictorial realism. It draws on the essential attribute of the classical, thus on the ability to express itself not only with its own generation in the blood, but with the feeling that all art "has a simultaneous existence and forms a simultaneous order."
With respect to an artist who chooses to reveal himself in the rite of passage from adolescence to adulthood, he is therefore interested in the maturity containing individualistic affirmation in the temporal and timeless truth of a tradition.
On these notes, the way is cleared for the calm forward flight of new classics.
Ernesto Tedeschi