Leo Ragno – Echoes

Le opere di Leo Ragno (Milano, 1984) si caratterizzano per la sovrapposizione di immagini (echi) provenienti da momenti differenti che danno vita a figure composte, dove il riverbero di una costituisce parte dell’immagine dell’altra.
Comunicato stampa
Federico Rui Arte Contemporanea è lieta di presentare la personale di Leo Ragno “Echoes”, che inaugurerà martedì 15 aprile, dalle ore 18:00 alle ore 21:00, e sarà visitabile fino al 16 maggio 2025.
Echoes: fenomeno acustico per il quale un suono, riflettendosi contro un ostacolo, torna a essere udito nel punto in cui è stato emesso nettamente separato dal suono che lo ha provocato. In senso più ampio è riferibile a qualsiasi tipo di rifrazione.
Le opere di Leo Ragno (Milano, 1984) si caratterizzano per la sovrapposizione di immagini (echi) provenienti da momenti differenti che danno vita a figure composte, dove il riverbero di una costituisce parte dell’immagine dell’altra. La sua ricerca ha sempre posto un'attenzione particolare alla componente “tempo”. Se in passato il suo obiettivo era rappresentare il ricordo attraverso immagini monocromatiche e sfumate, ora l’istante penetra nei soggetti deformandone e plasmandone l’immagine. In questo processo, si intrecciano sentimenti ed emozioni che caratterizzano scene di vita quotidiana. Ed è così che giunge a ritrarre l’essenza magmatica del corpo nei suoi movimenti e stati: momenti di eleganza, bellezza, estasi, ma anche di brutalità, violenza e turbamento, il tutto espresso attraverso un gesto pittorico istintuale e fluido.
La serie “Portrait” ritrae corpi maschili o femminili che si abbandonano su sedie o poltrone, caratterizzati da una pittura rapida ma decisa, in cui tutta la corporeità e peso invadono la tela. La fisicità, palpabile, si fa veicolo di inquietudine e angoscia nonostante una calma apparente. Rispetto all’individualità dei “Portrait” nella serie “Carnal” gruppi di figure creano una interazione collettiva. Sono masse di corpi che si confrontano e si scontrano in un dialogo che talvolta ricorda una danza, una lotta o una scena erotica. Le figure dialogano tra loro in spazi appena abbozzati, arrivando quasi all’astrazione come se si trovassero in un tempo sospeso in un intervallo che anticipa un possibile futuro, un "non tempo". I volti e i corpi di Leo Ragno vanno oltre la fisicità, sono il risultato dello spazio e del tempo che esiste tra lui e il soggetto. In mostra anche una selezione di lavori su carta che testimoniano la passione e l’interesse verso il disegno di Leo Ragno, docente di tecniche grafiche all’Accademia di Belle Arte di Brera a Milano.
Biografia
Leo Ragno (Milano, 1984), si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Foggia. Dal 2020 è docente di Tecniche dell'Incisione e Grafica d'Arte all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Ha partecipato a diversi concorsi e mostre collettive, tra cui nel 2007 e nel 2009 la Biennale Internazionale dell'Incisione di Acqui Terme. Nel 2008 vince il XL Premio “Il Pendio” e, l'anno seguente, si aggiudica il “Premio Giovani 2009” della VII edizione della Biennale Internazionale di Firenze. Nel 2013 partecipa alla Biennale dell'incisione contemporanea di Bassano del Grappa e viene inserito nel “Repertorio degli incisori italiani” a cura del Dipartimento Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo. Esordisce nel 2012 con la mostra personale dal titolo “Tabula Rasa” presso le Officine Culturali di Bitonto con testi di Lucrezia Modugno e Alessandro Papetti. Nel 2017 espone a Palazzo Tupputi di Bisceglie nella personale “Sexual Landscape” presentato da un testo di Giovanni Rubino, cui segue “il rumore del tempo” presso il Brunitoio di Verbania a cura di Giulia Grassi. Nel 2022 espone nella collettiva “A fleur de peau” curata da Angela Ghezzi presso L’istituto Italiano di Cultura di Parigi. Nel 2023 partecipa alla collettiva “Pittura Segreta” curata da Cesare Biasini Selvaggi e Paolo Zanatta presso la Fondazione The Bank di Bassano del Grappa. Nel 2024 esordisce a Parigi con la personale “Summer is a feeling” a cura di Augustin Doublet presso la Galerie Gardette. Nel 2025 Federico Rui Arte Contemporanea organizza la prima personale a Milano dal titolo “Echoes”.