Le Marche per le Marche

Informazioni Evento

Luogo
MUSEI CIVICI DI PALAZZO MOSCA
Piazza Toschi Mosca 29 , Pesaro, Italia
Date
Dal al

Da martedì a giovedì > 10-13 Da venerdì a domenica > 10-13 / 15.30-18.30 Lunedì chiuso Fino al 6 gennaio > tutti i giorni h 10 – 13 / 15.30–18.30 Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio

Vernissage
23/12/2016
Biglietti

Biglietto intero > 3 euro Biglietto ridotto > 2 euro (10-18 anni, gruppi 15pax) Biglietto gratuito fino a 9 anni, possessori Card Pesaro Cult, disabili, possessori biglietto Pesaro Musei Possibilità di affiliazione alla Card Pesaro Cult > 3 euro + biglietto gratuito Prevendita > www.liveticket.it

Curatori
Vittorio Sgarbi
Generi
arte antica
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Urbino e Pesaro unite dalla valorizzazione del patrimonio artistico e dalla solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal recente terremoto, grazie al progetto espositivo a cura di Vittorio Sgarbi “Le Marche per le Marche”.

Comunicato stampa

Urbino e Pesaro unite dalla valorizzazione del patrimonio artistico e dalla solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal recente terremoto. A partire da un’idea di Vittorio Sgarbi, questo è lo spirito che ha portato al progetto espositivo “Le Marche per le Marche”: dal 23 dicembre 2016 al 28 febbraio 2017 tre capolavori saranno in mostra in tre luoghi diversi. Tre opere visibili grazie all’acquisto di un biglietto unico al costo di 3 euro che consente l’affiliazione alla Card Pesaro Cult. Per ogni card/biglietto venduto, 1 euro andrà destinato ai fondi per la ricostruzione delle zone interessate dal sisma.
I tre dipinti scelti per l’occasione da Vittorio Sgarbi sono La Sacra Parentela di Cola dell’Amatrice (1480 circa – 1547), collocata a Urbino nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale; il Matrimonio Mistico di Santa Caterina d’Alessandria, di Lorenzo Salimbeni (1374 – 1420), in esposizione a Urbino nell’Oratorio di San Giovanni; la pala di Giovanni Antonio da Pesaro, Madonna con il bambino, e i santi Onofrio, Giovanni Battista, Gerolamo, un santo vescovo e Sant’Aiuto inginocchiato, datata 1473, esposta a Pesaro nella Sala 8 di Palazzo Mosca.

L’iniziativa “Le Marche per le Marche” vuole mettere in evidenza alcuni esempi dello straordinario patrimonio culturale della nostra regione, mantenere l’attenzione delle istituzioni sulle necessità dei territori colpiti dal sisma e nel contempo promuovere le Marche come destinazione turistico-culturale. Il tutto è stato possibile grazie al lavoro dell’Assessore Vittorio Sgarbi, alla pronta cooperazione fra le Amministrazioni comunali di Urbino e Pesaro, alla generosa disponibilità della Confraternita di San Giovanni Battista di Urbino, alla fondamentale collaborazione del Comune di San Severino Marche e di due collezionisti privati. Il progetto è stato coordinato in tutti i suoi aspetti dalla Società Cooperativa Sistema Museo e ha il patrocinio della Regione Marche.

«La nostra Amministrazione -commenta il sindaco di Urbino Maurizio Gambini- è onorata di poter dar vita a un’iniziativa nobile come questa, promossa dal nostro assessore Sgarbi. Questa mostra esprime la vicinanza della nostra città alle zone della nostra regione devastate dal terremoto ed è particolarmente significativo presentarla in occasione dell’inizio delle festività natalizie, in un momento che dovrebbe essere di gioia e condivisione per tutti, speriamo così di dare anche noi il nostro contributo per aiutare questi territori a risollevarsi. Siamo anche felici di dar vita a una fattiva collaborazione nell’ambito della cultura con il Comune di Pesaro, iniziando a costruire una rete capace di saper valorizzare le nostre ricchezze».

«Dai giorni immediatamente successivi al sisma -dice Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro- abbiamo creduto tutti insieme che il modo migliore per sostenere le terre colpite fosse continuare a viverle, anche attraverso il patrimonio artistico. Ebbene questa iniziativa ha l’obbiettivo da una parte di sostenere il restauro del patrimonio danneggiato, dall’altra di offrire un motivo in più per visitare i luoghi della cultura marchigiana e scoprirne i tesori, grazie anche alla preziosa disponibilità di collezionisti privati».