Le Feu Sacré

Informazioni Evento

Luogo
INSTITUT FRANCAIS
Corso Magenta 63, Milano, Italia
Date
Dal al

> 07 APRILE – 13 APRILE / TUTTI I GIORNI/ 10H00-20H00 [DURANTE LA SETTIMANA DEL FUORISALONE] > 14 APRILE – 16 MAGGIO / DAL MARTEDI AL VENERDI /15H00 – 19H00

Vernissage
10/04/2014

ore 18,30

Generi
design
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La mostra illustra la vitalità creativa dell’atelier vetraio di Meisenthal e dimostra quanto l’ambizione di far portare, dai creatori contemporanei, uno sguardo nuovo sull’eredità tecnica di un territorio possa permettere all’artigianato di sfuggire all’immagine nostalgica con la quale è spesso percepito.

Comunicato stampa

A / LE CENTRE INTERNATIONAL D’ART VERRIER DE MEISENTHAL
La Vetreria di Meisenthal nasce nel 1704, nelle Vosges del Nord, nell’Est della Francia, dove produrrà decine di milioni di pezzi di vetro comune e bicchieri a buon mercato. Tra il 1867 e il 1894 la vetreria è utilizzata come laboratorio da Emile Gallé, capo fila dell’“Ecole de Nancy”, che vi compie ricerche tecniche e artistiche senza precedenti, conferendo a Meisenthal lo status di « culla del vetro Art Nouveau ». L’industria attraversa i conflitti mondiali ma, scegliendo di non modernizzare il sistema di produzione, all’inizio degli anni ‘70 è costretta a chiudere. La fabbrica, che contava allora 650 dipendenti, chiude il 31 dicembre 1969, lasciando al suo posto una sirena muta, una cattedrale annerita dai fumi, una terra abbandonata, disossata dai ferrivecchi, e i ricordi friabili di un’avventura operaia ormai spenta. In periodo di piena occupazione, niente movimenti sociali, niente rivoluzioni. Solo l’insignificante scomparsa di una società anonima. In apparenza soltanto. Perché lì, nel cuore delle montagne, qualcosa d’invisibile ha guidato la fede di uomini, imprenditori, vetrai virtuosi e creatori. E quando la fabbrica ha chiuso, questa energia è rimasta lì, quieta, in agguato nell’humus, protetta dal gelo, pronta a riemergere al momento giusto.

Nel 1983, nasce il Museo del vetro di Meisenthal, a testimonianza dell’avventura creativa di questa vetreria. Quando nel 1992 è creato, sulla terra abbandonata, il “Centre International d’Art Verrier” (CIAV), il primo forno viene riacceso e si sveglia di soprassalto. Inizialmente rabbioso poi rapidamente feroce, il fuoco sacro da quel momento non ha più abbandonato Meisenthal.

Il CIAV ha avuto, fin dall’inizio, l’ambizione di ricollocare la produzione vetraia tradizionale nella sua epoca. Così, in diversi momenti di collaborazione, numerosi creatori contemporanei, affermati o emergenti (artisti, designer, studenti della Scuola d’Arte...), lavorando insieme ai vetrai, hanno reinterpretato l’artigianato tradizionale. Oltre al vetro, per i creatori, è il villaggio nella sua totalità che diventa materiale di studio. I suoi abitanti, la sua area industriale dismessa, la sua bruma mattutina, il bosco maestoso ... Meisenthal è uno “spazio-tempo” dove si sviluppa un contesto artistico, origine di tutto, fragile ma evidente. Ad ogni incontro vengono scritte nuove storie di oggetti e si presenta un’occasione ogni volta sempre più entusiasmante di mantenere e di ravvivare...il fuoco sacro.
+++ ciav-meisenthal.fr / +++ CIAV channel : http://vimeo.com/ciav/videos

B. LUOGO DI PRESENTAZIONE: INSTITUT FRANCAIS MILANO (ITALIA)
Nel 1949, con la Convenzione Culturale tra l’Italia e la Francia, nasce in via Bigli il “Centro di Studi e d’Informazioni” sulla cultura francese, che diviene ben presto Centre culturel français de Milan.
Gli anni ’80 furono molto significativi per gli scambi artistici italo-francesi: Patrice Chéreau e Antoine Vitiez divennero habitués del Piccolo Teatro, i “Cavalli di Zingaro” danzarono nel Parco delle Basiliche; sotto l’insegna della Nuova Danza, coreografi - allora sconosciuti - come Maguy Marin, Régine Chopinot o Angelin Preljocaj, furono prodotti sulla scena milanese.
Dopo essersi così affermato nella vita culturale milanese, alla fine degli anni ’90, il Centre si trasferisce nello storico Palazzo delle Stelline. Qui, una biblioteca più spaziosa, una vera sala cinematografica e lo spazio espositivo della galleria, favoriscono il sostegno dell’Institut alle produzioni contemporanee francesi sulla scena artistica italiana. Non solo, il Centre è anche un luogo d’insegnamento, di dibattito intellettuale e sviluppo degli scambi universitari e scolastici.
Dal 1° gennaio 2012 il Centre entra a far parte dell’Institut français Italia, un organismo che raggruppa la rete degli istituti di cultura francesi presenti sul territorio nazionale, e diventa Institut français Milano. La sua missione non cambia: promuovere la cultura e la lingua francese a Milano, al servizio dell’amicizia tra Francia e Italia.
Aprire le porte a tutte le forme del contemporaneo, ma anche portare uno sguardo nuovo nei confronti del patrimonio, in un constante dialogo tra gli attori francesi e italiani della creazione; è questa l’ambizione della programmazione dell’Institut français Milano.
Il Festival de littérature européenne, organizzato in collaborazione con EUNIC Milano ogni autunno, in occasione di BOOKCITY MILANO e, in primavera, il Festival de la fiction française (FFF) incoraggiano gli incontri e gli scambi tra autori di diversi paesi.
La musica contemporanea, anche in Italia, trae vantaggio dalla vitalità della creazione francese. La collaborazione con Milano Musica è uno dei simboli di quest’unione, che si realizza nei numerosi concerti organizzati in città oltre che negli incontri con autori e compositori.
Ogni anno, il Salone del Mobile diventa occasione per mettere in luce originalità e dinamismo dei più giovani creatori di “Made in France”, confermando la posizione dell’Institut nei percorsi degli amanti di design. Nel 2014 protagonisti del Fuorisalone saranno i lavori dei maestri vetrai del Centre International d'Art Verrier di Meisenthal, con l’esposizione Le Feu Sacré.
Al CinéMagenta63, oltre alla regolare programmazione con tre film a settimana, le rassegne dedicate a un regista, un interprete o un soggetto propongono film in lingua originale per veri francofili insofferenti al doppiaggio. Dopo Sullo Schermo del pensiero, riflessione cinefila sull’incontro tra cinema e arti, dal 2012 il festival Rendez-vous, appuntamento con il nuovo cinema francese porta a Milano i protagonisti delle nuove pellicole del cinema d’oltralpe.
Nel primo trimestre 2014, il CinéMagenta63 offrirà una selezione di cinema africano, svizzero e quebecchese in occasione del Mois de la langue française et de la francophonie.
+++ institutfrancais-milano.com

C. IL CONTESTO DEL SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE

Da più di mezzo secolo, ogni anno per 8 giorni Milano celebra il Design, in occasione di quello che è diventato il più importante appuntamento al mondo. L’impatto planetario del Salone internazionale del Mobile si manifesta nelle sue numerose iniziative (Esposizioni, Saloni professionali, Gallerie d’Arte..). Con 300 000 visitatori raggiunti durante l’edizione 2013, il Salone permette a editori, designer, studenti, creatori, consulenti e stampa di incontrarsi.
“Il Salone del Mobile di Milano sta al design come il Festival di Cannes sta al cinema. Tra il Salone del mobile, garanzia di qualità, e le installazioni delle scuole insieme alle decine di eventi in città, le idee non mancano. Bisogna passarci del tempo, vagare tra le ex-fabbriche riqualificate per poter scoprire il progetto di uno studente promettente o l’esposizione più inaspettata.” Telerama, 12 aprile 2013

D. L’ESPOSIZIONE

L’esposizione « le Feu Sacré » è un esposizione di dimensioni variabili, inaugurata la prima volta nel 2012 al Site du Grand Hornu (Belgio), poi nelle Gallerie Poirel di Nancy (Francia), nel 2013. Dal 7 aprile al 16 maggio 2014, con un inedito allestimento, sarà programmata all’Institut français Milano nel contesto del Salone internazionale del mobile e del Design.

Configurazione « Grand Hornu » (Belgique / 2012) Configurazione « Galeries Poirel Nancy » (France / 2013)
L’esposizione « LE FEU SACRE », illustra la vitalità creativa dell’atelier vetraio di Meisenthal e dimostra quanto l’ambizione di far portare, dai creatori contemporanei, uno sguardo nuovo sull’eredità tecnica di un territorio possa permettere all’artigianato di sfuggire all’immagine nostalgica con la quale è spesso percepito. Questa posizione permette di custodire le tecniche, ma anche di entrare in contatto con gli aspetti storici, sociali e antropologici del contesto nel quale esse sono messe in opera. Una maniera di affrontare il design come scienza umana, mettendo l’uomo (il vetraio, il designer, l’abitante...) al centro del processo e generando cosi un’energia endemica, che senza alcun dubbio traspare dagli oggetti che vengono creati a Meisenthal.

D. GLI OGGETTI PRESENTATI

Saranno presentate le opere dei designer : Werner Aisslinger (G) / François Azambourg (F) / Big- Game (Ch – B – F ) ) / Jasper Morrison (GB) / Andreas Brandolini (G) / Nocc Studio (F) / Atelier BL 119 (F) / Régis Mayot (F) / Thierry Boltz (F) / David Dubois (F) / David Hanauer (G) / V8 Designers (F) / Thibaut Algayer (F) / Mendel Heit (F) / Philippe Riehling (F) / Studio Ziegler & Brichet (F) ...