Landscape and Structures

Informazioni Evento

Luogo
TEATRO DELL'ARCHITETTURA
6850 Mendrisio, Mendrisio, Switzerland
Date
Dal al
Vernissage
11/04/2019

ore 18 su invito

Patrocini

Mostra promossa da Università della Svizzera italiana Accademia di architettura

Uffici stampa
DDL STUDIO
Generi
documentaria, fotografia
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La mostra “Landscape and Structures – Un inventario personale di Jürg Conzett, fotografato da Martin Linsi” presenta una ricca documentazione su ponti, viadotti, passerelle e gallerie costruite in Svizzera dalla fine del ‘700 fino ad oggi, con 160 fotografie in grande formato, filmati e 22 modelli lignei di opere progettate o realizzate dallo studio Conzett Bronzini Partner AG e selezionate da Jürg Conzett, dottore honoris causa dell’USI e docente all’Accademia di architettura per l’anno accademico 2018-19.

Comunicato stampa

Ponti, viadotti e passerelle, tra progettazione e paesaggio, al Teatro dell'architettura dell’USI a Mendrisio: da venerdì 12 aprile 2019 apre la mostra itinerante “Landscape and Structures - Un inventario personale di Jürg Conzett, fotografato da Martin Linsi”, promossa dall’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana. L’esposizione presenta 160 fotografie di grande formato di ponti, viadotti e passerelle costruiti in Svizzera dalla fine del ‘700 fino ad oggi, assieme a filmati e 22 modelli lignei di opere progettate o realizzate dallo studio Conzett Bronzini Partner AG e selezionate da Jürg Conzett, dottore honoris causa dell’USI e docente all’Accademia di architettura per l’anno accademico 2018-19.

LA MOSTRA

La mostra si sviluppa attraverso 23 sezioni tematiche che occupano i tre piani del Teatro dell’architettura e presentano un ricco repertorio di infrastrutture del territorio Svizzero, selezionate negli anni dal noto ingegnere progettista Jürg Conzett e documentate assieme al fotografo Martin Linsi, tutte contraddistinte dal fatto di aver instaurato un forte legame col proprio paesaggio di riferimento. Si tratta di ponti, passerelle, gallerie, muri di sostegno e passaggi, tutte opere che fungono da comunicazione e collegamento. L’interesse si rivolge principalmente a opere di ingegneria che rivelano ambizioni architettoniche, essendo manufatti che, se da un lato si confrontano con questioni squisitamente tecniche e di redditività, nel contempo suscitano determinate sensazioni e riflessioni estetico-architettoniche in chi le osserva.

La rassegna propone una documentazione su ponti realizzati dalla fine del ‘700 fino ad oggi e include le opere dei nomi della grande tradizione ingegneristico/costruttiva svizzera, da Karl Etzel a Robert Maillart, da Alexandre Sarrasin a Rino Tami e allo stesso studio Conzett Bronzini Partner AG di Coira.

Pensata originariamente per il Padiglione Svizzero della 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal 2010 ad oggi l’esposizione è stata via via integrata da nuovi soggetti, come nel caso della sezione dedicata al progetto del „Trutg dil Flem“, un nuovo sentiero escursionistico che si snoda lungo il torrente Flembach a Flims, per il quale Jürg Conzett ha contribuito a definire il tracciato ed ha concepito e realizzato una serie di ponti pedonali. La mostra è inoltre arricchita in questa edizione da filmati e da una serie di 22 modelli lignei dei ponti realizzati da Jürg Conzett e Gianfranco Bronzini durante la loro carriera di ingegneri progettisti.

Le 160 fotografie in bianco e nero di grande formato presenti in mostra sono il risultato di una serie di escursioni attraverso la Svizzera portate a termine dai due autori grigionesi nell’arco di diversi anni. L’esposizione è suddivisa in più di 20 „stanze“, la cui sequenza è ordinata secondo l’ordine cronologico delle campagne fotografiche: dal paesaggio invernale del Sittertobel tra San Gallo e Herisau alle immagini scattate all’inizio dell’estate successiva al Sustenpass.

In ciascuna delle “stanze”, differenti per argomento, sono presenti riflessioni ricorrenti, come ad esempio il fatto che l’immagine di una città acquisisca maggiore importanza nel momento in cui l’osservatore/utente si avvicina ad essa attraversando un ponte che la domina, come ad esempio nel caso della Fürstenlandbrücke a San Gallo, e della Aarebrücke ad Aarburg. Ricorrente anche la documentazione che testimonia il continuo “dialogo” tra le istanze di tutela promosse dall’Heimatschutz e le necessità legate alla costruzione di opere ingegneristiche, di cui il Sitterviadukt delle Ferrovie Federali, il viadotto realizzato con grandi arcate in cemento armato rivestite in pietra, è un’ottima e raffinata testimonianza.

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© Martin Linsi, Ponte di Suransuns, Viamala, 1999, Conzett Bronzini Partner AG.

La pratica di ricorrere a materiali locali e a tecniche costruttive artigianali e tradizionali è presente anche nella „Dorfbrücke” di Vals, una vera e propria estensione della piazza del paese, realizzata in lastre di Gneis del vallese e cemento armato sapientemente utilizzati nella loro funzione, assieme portante ed estetica. Progettata da Jürg Conzett con la consulenza di Peter Zumthor, La „Dorfbrücke” introduce uno degli argomenti centrali della mostra, e cioè come l’opera ingegneristica possa trarre ispirazione nel costante confronto con la propria tradizione disciplinare, progettuale e costruttiva, in relazione con il paesaggio che la ospita.

L’esposizione testimonia di quei manufatti che hanno costituito un particolare significato nella formazione professionale di Jürg Conzett. In tal senso la selezione delle opere esposte è soggettiva e senza alcuna pretesa di ordine compilativo o esaustivo del panorama delle infrastrutture svizzere. Tra i singoli casi viene riscoperto anche il Ponte della Crotta in fondo alla Valle di Muggio nel Canton Ticino, attraversamento da tempo ormai dismesso. Una gracile struttura in acciaio, sospesa fra imponenti pilastri murati che, pur ricoperto dalla vegetazione, emana ancora oggi tutta la sua forza costruttiva e figurativa. Completa la mostra un ricco portfolio consultabile che racchiude documenti tecnici, bollettini e articoli descrittivi e scientifici dedicati agli oggetti in mostra, raccolti sistematicamente da Jürg Conzett.

La mostra è stata originariamente resa possibile grazie al sostegno dell’Ufficio federale della cultura della Confederazione Svizzera.

Disponibile in mostra il volume “Landschaft und Kunstbauten/Landskape and Structures” pubblicato dall'Ufficio federale della cultura di Berna in occasione dell’esposizione presso il Padiglione Svizzero della 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, 2010. Editore Scheidegger & Spiess, Zurigo; ISBN 978-3-85881-321-3.

Cartonato, 20,5 x 30,5 cm, 272 pagine, Illustrazioni in b/n | Edizione bilingue tedesco e inglese | Prezzo in mostra 40 CHF/Euro.
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© Enrico Cano, Teatro dell’architettura Mendrisio, Università della Svizzera italiana, Architetto: Mario Botta

IL TEATRO DELL’ARCHITETTURA DELL’USI A MENDRISIO

Offrire uno strumento a favore del dibattito culturale sull’architettura è l’obiettivo che ha spinto l’Università della Svizzera italiana e la Fondazione Teatro dell’architettura a promuovere la costruzione di un nuovo edificio, il Teatro dell’architettura, all’interno del Campus universitario dell’Accademia di architettura di Mendrisio.

Accanto all’attività didattica e di ricerca che vengono svolte all’interno dell’ateneo, questa iniziativa intende rafforzare l’offerta formativa, in particolare, in riferimento alle occasioni espositive e seminariali e nel contempo dare visibilità ai nuovi interessi transdisciplinari che sempre più intervengono nel processo progettuale e che ridefiniscono il ruolo sociale dell’architettura.

Progettato dall’architetto Mario Botta, il Teatro dell’architettura è sorto accanto all’esistente Palazzo Turconi: l’edificio ha un diametro di 27 metri e la sua superficie è di circa 3˙000 metri quadrati. Gli spazi si prestano ad una pluralità di utilizzi per eventi sia concomitanti che indipendenti. Le attività del Teatro dell’architettura sono iniziate nell’autunno del 2018. Tutti gli eventi culturali saranno aperti al pubblico, per rafforzare così le basi di una solida vocazione culturale nei confronti del proprio territorio. Il Teatro dell’architettura agirà anche come piattaforma di interscambio con altre istituzioni che hanno fatto delle istanze della cultura il proprio campo di interesse.
Cover: © Martin Linsi, Ponte della piazza, Vals, 2010, Conzett Bronzini Partner AG con Peter Zumthor.