La valorizzazione del patrimonio culturale? Il caso della Cavallerizza Reale

Informazioni Evento

Luogo
CAVALLERIZZA
Via Verdi 5 , 10124, Torino, Italia
Date
Il
Vernissage
02/10/2015

ore 18,30

Contatti
Email: assemblea@cavallerizzareale.org
Generi
incontro - conferenza
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Assemblea-dibattito: “La valorizzazione del patrimonio culturale? il caso della Cavallerizza Reale”.

Comunicato stampa

Assemblea-dibattito: "La valorizzazione del patrimonio culturale? il caso della Cavallerizza Reale"

2 ottobre 2015 ore 18:30,
Maneggio Alfieriano della Cavallerizza Reale

Con la partecipazione di:

Prof. TOMASO MONTANARI,

Professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università ‘Federico II’ di Napoli.
Ha collaborato con il Fatto quotidiano, il Corriere della sera e Repubblica.
Scrittore e appassionato difensore dell'art. 9 della Costituzione.
Tra le sue opere citiamo: "A cosa serve Michelangelo?" (Einaudi 2011), "La madre dei Caravaggio è sempre incinta" (Skira 2012), "Le pietre e il popolo" (minimum fax 2013), "Istruzioni per l’uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà" (minimum fax 2014), "Alfabeto figurativo. Trenta opere d'arte lette ai più piccoli", ( Skira 2014), "Privati del Patrimonio", (Einaudi 2015)

Sen. LAURA CASTELLI,

esperta in economia pubblica (deputata del m5s)

Per l’amministrazione sono stati invitati:
- l’ Ass. GIANGUIDO PASSONI, Assessore al Bilancio del Comune di Torino
- I componenti della giunta comunale che hanno sottoscritto il 31 marzo 2015 il Protocollo d’Intesa per la valorizzazione di porzione del complesso ex Cavallerizza Reale ed edificio ex Zecca di Torino.

Interventi e domande aperte.

Con la partecipazione di:

Emilio Soave, Pro natura
Paolo Tessarin, Sistema Torino
Giovanni Lupo, Unione Culturale Antonicelli
Maria Teresa Roli, Italia Nostra

A seguire:

Aperitivo con genuino clandestino

Ore 20:00 Installazione artistica di luci

Ore 20:30 Jam session

A seguito della sottoscrizione del protocollo d’intesa per la valorizzazione di porzione del complesso “ex Cavallerizza Reale” ed edificio “ex Zecca” di Torino, promosso dall’assessore Passoni e approvato dalla giunta comunale, Homers srl ed Equiter spa sono stati incaricati dalla Compagnia di San Paolo, senza alcuna procedura di evidenza pubblica, di realizzare uno studio economico e di destinazione sul futuro della Cavallerizza.

In occasione dell’audizione dell’architetto Robiglio (Homers) del 3 agosto 2015 alla Commissione Cultura del Comune di Torino è emerso che il costo del progetto di “valorizzazione” della Cavallerizza si aggirerebbe attorno ai 100.000 milioni di euro con un cantiere aperto per circa 25 anni.

Il progetto individua per l’80% del complesso una destinazione residenziale e di esercizi commerciali. Sembra inoltre che l’unico compratore ancora interessato – nome Denegri Partron de “Il Cambio” - si sia associato alla Gastaldi Holding, specializzata in turismo di lusso.

A fronte di tale agire ci chiediamo cosa significhi per l’amministrazione torinese valorizzare il patrimonio culturale.

Per dare genuina concretezza al “dialogo” tra cittadini e amministratori del bene pubblico abbiamo, quindi, invitato l’artefice del “caso Cavallerizza” G. PASSONI e la giunta che ha sottoscritto il protocollo d’intesa a confrontarsi in un’assemblea-dibattito con i cittadini e con due esperti: TOMASO MONTANARI, storico dell’arte, scrittore, editorialista e appassionato difensore dell’art. 9 della Costituzione e LAURA CASTELLI, esperta in economia pubblica (deputata del M5S).

Abbiamo organizzato l’incontro in nome della trasparenza e del dialogo tra cittadini e amministrazione; valori fondamentali che troppo spesso vengono dispensati con leggerezza e con astuzia mediatica rischiando di trasformarsi in feticcio di quella sorda mala-politica che affama i cittadini e depreda il bene comune.

Durante il dibattito verrà presentata la lettera di segnalazione che l’Assemblea Cavallerizza 1445 ha intenzione di inviare all’ufficio Unesco di Roma: i parametri individuati dalla soprintendenza e dal Direttore Regionale Turetta violano i criteri di base per il riconoscimento dello “status di Patrimonio Unesco” e rischiano di far decadere l’intero vincolo sulle residenze Sabaude.