La Shoah dell’Arte – Gino Bartali / Julian Beck

Informazioni Evento

Luogo
MACA - MUSEO ARTE CONTEMPORANEA ACRI
Piazza Giovanni Falcone 1, Acri, Italia
Date
Dal al

dal martedì alla domenica, 9-13 e 15-19

Vernissage
27/01/2016

ore 11

Generi
documentaria
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Il MACA presenta due progetti espositivi, entrambi incentrati sul periodo storico della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah: uno più prettamente storico e narrativo, che prende a emblema eroico il grande ciclista Gino Bartali; e un altro artistico, presentando due dipinti dell’artista e drammaturgo ebraico Julian Beck.

Comunicato stampa

Per il secondo anno consecutivo, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) aderisce al progetto La Shoah dell’Arte, indetto dall’Associazione ECAD (Ebraismo Culture Arti Drammatiche), con il patrocinio del Presidente della Repubblica e del MiBACT, che, in occasione del Giorno della Memoria di Mercoledì 27 gennaio 2016, riunisce i più importanti spazi pubblici e privati d’Italia, con l’obiettivo di ricollocare la memoria nella sua funzione di aiuto nella percezione della realtà, attraverso l’arte e la storia.
In tale ambito, il MACA presenta due progetti espositivi, entrambi incentrati sul periodo storico della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah: uno più prettamente storico e narrativo, che prende a emblema eroico il grande ciclista Gino Bartali; e un altro artistico, presentando due dipinti dell’artista e drammaturgo ebraico Julian Beck.
La Sala Video, sita al terzo piano del settecentesco Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del MACA, ospiterà, fino a domenica 20 marzo 2016, un’installazione narrativa composta da una serie di teli con immagini e testi e un video, che riportano una vicenda poco nota di uno degli sportivi più importanti della storia d’Italia, Gino Bartali, il quale, subito dopo la vittoria al Tour de France, si adoperò eroicamente per salvare dalla deportazione circa 800 ebrei, diventando il postino segreto dell’organizzazione clandestina di soccorso ai profughi ebrei, andando periodicamente in bicicletta da Firenze ad Assisi nascondendo nella canna le foto e i documenti dei rifugiati. Un esempio di vero eroismo che va conservato gelosamente nella memoria di un’intera nazione.
La crudeltà dei regimi Nazista e Fascista non colpiva esclusivamente le persone, ma anche la creatività, l’ingegno, la libertà d’espressione e l’arte in particolare, che, proprio in quegli anni, stava vivendo, grazie alle avanguardie storiche, delle trasformazioni di fondamentale importanza. La produzione pittorica di Julian Beck – maggiormente noto come drammaturgo e fondatore della compagnia di teatro sperimentale Living Theater –, come quella della maggior parte degli artisti che gravitavano attorno alla figura della geniale collezionista americana Peggy Guggenheim, fu tacciata d’essere degenerata, proprio perché libera e sperimentale, oltre che per le origini ebraiche dell’artista. Il MACA presenta due oli su tela di Beck, due esempi di quest’arte degenerata, tanto affascinante quanto rivoluzionaria, che, a partire dal mese di giugno, verranno esposti al Centre Georges Pompidou di Parigi.