La scultura nelle raccolte del Museo Revoltella. Da Canova al XXI secolo

Informazioni Evento

Luogo
CIVICO MUSEO REVOLTELLA - GALLERIA D'ARTE MODERNA
Via Armando Diaz 27, Trieste, Italia
Date
Dal al

tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 09.00 alle 19.00.

Vernissage
03/11/2022
Biglietti

Il biglietto è compreso in quello d’ingresso al Museo (intero € 7,00 / ridotto € 5,00).

Generi
arte antica, arte moderna e contemporanea
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Una grande mostra dedicata alla scultura per celebrare i 150 anni del Museo Revoltella – Galleria d’arte moderna.

Comunicato stampa

Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dalla fondazione, il Museo Revoltella di Trieste propone, a partire dal 3 novembre 2022, la mostra “La scultura nelle raccolte del Museo Revoltella. Da Canova al XXI secolo”, un articolato percorso espositivo che valorizza lo straordinario patrimonio scultoreo custodito dal Museo.

Fondato nel 1872 per volontà del barone Pasquale Revoltella, tra i personaggi più rappresentativi della Trieste imperiale, che nel suo testamento dispose di lasciare alla città il suo palazzo e la sua vasta collezione d’arte, il Museo Revoltella è la prima Galleria d’arte moderna istituita in Italia.
Se già alla fine dell’Ottocento la collezione comprende artisti del calibro di Hayez, Morelli, Favretto, Nono e Palizzi, nel corso del XX secolo entrano a far parte della raccolta del Museo i nomi più significativi del Novecento italiano: Casorati, Sironi, Carrà, Morandi, De Chirico, Manzù, Marini, Fontana e Burri. Un patrimonio di oltre duecento opere, che fanno di questo Museo uno fra i più importanti riferimenti per l’arte moderna e contemporanea.

La mostra “La scultura nelle raccolte del Museo Revoltella” – un’ampia varietà di opere in marmo, pietra, bronzo, terracotta, cera, ceramica, legno e tessuto – si estende temporalmente dal Primo Ottocento fino al 2003: dal bozzetto in gesso di Antonio Canova per la statua colossale di Napoleone nelle vesti di Marte pacificatore all’assemblaggio intitolato Histoires de Boites à Lettres n. 12 - Le Carnaval d’Ensor, opera di Daniel Spoerri, fra i fondatori del Nouveau Réalisme.
Il suggestivo percorso espositivo, che si snoda attraverso tutti i sei piani del Museo, si articola in sei nuclei tematici: la “Dea Roma” (1950), monumentale statua in gesso di Attilio Selva, restaurata per l’occasione e presentata al pubblico per la prima volta, che apre la mostra all’ingresso del Museo; il Classicismo del Primo Ottocento, con opere di Canova, Houdon e Bartolini; Pietro Magni e gli scultori di palazzo; la scultura di Marcello Mascherini, con 15 opere realizzate dagli anni Venti ai Cinquanta dal celeberrimo artista triestino; le acquisizioni del Revoltella dalla sua istituzione al Primo Dopoguerra; il Novecento, con opere dal Secondo Dopoguerra fino all’arte informale di Arnaldo Pomodoro.
A impreziosire l’allestimento anche alcune novità e inediti: la raccolta di bronzetti e altre opere di scultori regionali e nazionali, degli anni Quaranta e Cinquanta, da tempo non esposte al pubblico; e le sculture di più recente realizzazione, dagli anni Ottanta fino ai primi del Duemila, con la presentazione della recente donazione di un’opera rappresentativa della cosiddetta Fiber Art o Soft Sculpture dell’artista triestina Lydia Predominato.

A corredo della mostra, la pubblicazione del catalogo scientifico della collezione. Un prezioso volume, a cura di Susanna Gregorat e Barbara Coslovich, che raccoglie duecento schede di approfondimento di altrettante sculture (comprese quelle che fanno parte dell’allestimento) e documenta una delle sezioni di maggiore valore e consistenza dell’intero patrimonio del Museo.

Costituiscono un elemento imprescindibile del programma di valorizzazione della raccolta scultorea anche i diversi e significativi interventi di restauro, realizzati per l’occasione in accordo e con la consulenza della Soprintendenza locale.
Un grande investimento culturale ed economico del Comune di Trieste per il ‘’suo’’ Museo Revoltella – in occasione di un importante anniversario – che vedrà rinnovati spazi e allestimenti e riportate alla luce e restaurate opere a lungo nascoste nei depositi. Un regalo alla città che tutti i triestini, e non, saranno chiamati a ‘’scartare’’ in occasione dell’Opening Day del 3 novembre – ricorrenza del Santo Patrono – visitando gratuitamente il Museo e la mostra.