La Sala dei Sarcofagi di Quercia
Oggi viene riproposta in un nuovo allestimento che la riscatta dalla precedente esposizione di tipo tradizionale, nel quale il visitatore viene proiettato in una suggestiva ambientazione, la cui ricostruzione è basata sui preziosi rilievi dell’epoca dello scavo.
Comunicato stampa
Non lontano dal Forte Sangallo di Civita Castellana, oggi sede del Museo archeologico dell'Agro falisco, fu riportato alla luce alla fine del 1800 nella necropoli della Penna un singolare sepolcro, la tomba dei “Sarcofagi di Quercia”. La piccola camera, nascosta nelle viscere della terra, era accessibile solo attraverso una profonda fossa. Vi era sepolta una coppia appartenente alla classe aristocratica del VII secolo a. C. dell'antica città di Falerii. I defunti, riccamente abbigliati, come suggerisce il corredo personale della donna, riposavano in sarcofagi ricavati da tronchi d'albero; sul loro grembo era appoggiato uno “scudo” di terracotta, simbolo del loro stato sociale.
Dopo la scoperta, la tomba venne esposta nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e dal 1985 nel Museo dell'Agro falisco di Civita Castellana. Oggi viene riproposta in un nuovo allestimento che la riscatta dalla precedente esposizione di tipo tradizionale, nel quale il visitatore viene proiettato in una suggestiva ambientazione, la cui ricostruzione è basata sui preziosi rilievi dell'epoca dello scavo.