La Grande Guerra di Lorenzo Viani

Informazioni Evento

Luogo
VILLA ARGENTINA
via Antonio Fratti , Viareggio, Italia
Date
Dal al

Dal lunedì alla domenica, orari: 10-13; 15,30-18,30

Vernissage
06/12/2014

ore 17

Contatti
Email: n.davini@clipcomunicare.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Lorenzo Viani, Guido Zeppini
Curatori
Enrico Dei
Generi
fotografia, doppia personale, arte moderna
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“La Grande Guerra di Lorenzo Viani. Viareggio-Parigi-Il Carso. Pittura e fotografia della Grande Guerra in Lorenzo Viani e Guido Zeppini”: questo il titolo della mostra, curata da Enrico Dei.

Comunicato stampa

Sarà un Lorenzo Viani inedito quello che dal 6 dicembre prossimo verrà esposto a Villa Argentina per celebrare la conclusione del restauro dell’edificio, mirabile esempio di Liberty in Italia, e la sua restituzione alla città di Viareggio dopo 30 anni di abbandono e degrado.
“La Grande Guerra di Lorenzo Viani. Viareggio-Parigi-Il Carso. Pittura e fotografia della Grande Guerra in Lorenzo Viani e Guido Zeppini”: questo il titolo della mostra, curata da Enrico Dei, che proseguirà fino al 1° marzo 2015. Un viaggio che dura da cento anni, dallo scoppio del primo conflitto mondiale, e che ora viene esplorato attraverso i lavori del più importante espressionista italiano, Lorenzo Viani e del capitano medico, e fotografo dal fronte, Guido Zeppini. Oltre 120 opere – di cui dieci xilografie inedite di Viani – tra disegni, quadri, fotografie, oggetti privati e ricordi dell'artista.
La Grande Guerra, dunque, sarà il palcoscenico di questa esposizione, dedicata, nelle intenzioni degli organizzatori – Provincia di Lucca, ente capofila del progetto insieme a Fondazione Mario Tobino, Fondazione Festival Pucciniano, Comune di Viareggio e Soprintendenza BAPSAE di Lucca e Massa Carrara – ai 381 caduti viareggini, che partirono giovanissimi nelle loro divise grigio verdi, senza mai più fare ritorno a casa.
Lorenzo Viani in divisa grigioverde, dipinge e disegna scene di civili coinvolti, loro malgrado, nella follia armata: anonimi e umili soldati, attori di sanguinari scontri subiti e commessi. I suoi capolavori ci appaiono come un diario di guerra: nere croci di un cimitero, macabri funerali, trincee come tombe, terrore di battaglia. Guido Zeppini, invece, ci consegna quell'orrore con l'occhio attento e veritiero del fotografo, che immortala scene di soldati, accampamenti, carneficine, trincee, rovine di abitazioni bombardate, vita quotidiana nelle interminabili ore di attesa e di paura.
All’interno dell’esposizione troveranno spazio, oltre a due disegni e due bronzi di Domenico Rambelli, uno dei massimi scultori del Novecento e autore del monumento ai caduti di Viareggio, più di 60 opere di Viani. Quadri realizzati con varie tecniche, dieci xilografie inedite, effetti personali e lettere che il pittore scrisse e ricevette quand’era al fronte. Al loro fianco verranno ospitate anche 60 fotografie di Zeppini, accompagnate da documenti e oggetti cari al fotografo.
Lorenzo Viani, anarchico prima e fervente interventista dopo lo scoppio della guerra, è il più grande espressionista italiano e con forza ha dipinto e raccontato le divise grigioverdi, i civili innocenti e inconsapevolmente coinvolti nel conflitto. Entrato in guerra solo dopo essere stato respinto e arrestato per i suoi passati anarchici, è rimasto al fronte quasi quattro anni, fino al 1° gennaio 1919. Caratterizzata da un tratto forte e deciso, la sua pittura racconta la vita e le vicende dei più deboli, con pennellate veloci e intense dove coesistono malinconica espressività e grazia poetica.
Guido Zeppini è stato fra i fondatori dell’Ospedale Tabarracci di Viareggio, inizialmente chiamato Ospedale Territoriale Umberto e Margherita, ricoprendo nel 1916 il ruolo di direttore. Esonerato dal servizio militare per anzianità, richiese e ottenne di essere trasferito come medico al fronte a Ronchi dei Legionari dove diresse un ospedale militare, ricevendo riconoscimenti significativi come la medaglia al valore e la medaglia di argento con palma della Croce Rossa Italiana. Zeppini venne onorato anche di un attestato di benemerenza sempre dalla CRI e di un encomio solenne dal Comando di Corpo d’armata di Firenze. Al fronte unì il suo impegno umano e medico alla passione per la fotografia, immortalando anche avvenimenti di guerra meno conosciuti.