La foresta dei racconti abi(ta)ti
Una foresta d’abiti pazientemente cucita da abili mani di donne, fili, trame, sogni, dove l’oggetto “vestito” perde il suo valore quotidiano e scopre una molteplicità di usi e di richiami. Abiti come spazi da abitare.
Comunicato stampa
Uno spettacolo in forma di mostra. Una mostra in forma di spettacolo.
La foresta dei racconti abi(ta)ti, progetto installativo ideato da Barbara Della Polla e Rossella Truccolo, ha preso il via alcuni anni fa da un laboratorio di “sartoria migrante” che ha coinvolto decine di donne di varie nazionalità ed è una particolare commistione di più generi espressivi.
“Abitando” l’originale architettura della Sala Santa Rita dal 10 maggio al 7 giugno 2013, gli abiti luminosi e parlanti offrono un’esperienza interdisciplinare e plurisensoriale in bilico tra artigianato, teatro, arte e narrazione.
Una foresta d’abiti pazientemente cucita da abili mani di donne, fili, trame, sogni, dove l’oggetto “vestito” perde il suo valore quotidiano e scopre una molteplicità di usi e di richiami. Abiti come spazi da abitare. Abiti-installazione che toccano il cielo ed accolgono i visitatori, ognuno con una storia da raccontare: storie che parlano di donne e tessiture, storie di lingue diverse che si potranno ascoltare attraverso un i-pod abbinato ad ogni abito-racconto.
La mostra è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. A cura di Cassiopea – Trieste.
La foresta dei racconti abi(ta)ti è parte del progetto Vesti d’artista, che vuole dare voce alle tessiture reali e metaforiche che le donne conservano gelosamente da secoli unendo generazioni. Confezionare abiti è prendersi cura dei corpi riportandoli alla loro originaria bellezza. Allo stesso tempo, l’abito diventa un viaggio perché racchiude colori e forme e tracce dell’identità di ogni donna che l’ha pazientemente confezionato.
L’abito s/veste il suo uso quotidiano diventando mappa per narrare il mondo: luogo di relazioni, di viaggi, di ascolto, di trasformazione, di scritture e di racconti.
La cooperativa sociale Cassiopea si è costituita nel 2001, come espressione della progettualità imprenditoriale ed artistica di alcune professioniste impegnate nella realizzazione del progetto formativo Fare Teatro finanziato dal Fondo Sociale Europeo; a conclusione sono stati prodotti dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia gli spettacoli Di Passaggio e Il Circo delle Donne. Cassiopea promuove e realizza progetti, eventi culturali, teatrali, artistici con particolare attenzione alla contemporaneità, al teatro d’impegno civile e alla cultura delle donne. Dal 2007 Cassiopea intraprende un nuovo cammino per una linea sartoriale unica e dedicata. Il gruppo è composto da organizzatrici culturali, attrici, registe, danzatrici, sarte, scrittrici e costumiste.