La Bella Italia

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO PITTI
Piazza Dei Pitti , Firenze, Italia
Date
Dal al

Martedì – domenica 8.15 – 18.50
Chiuso il lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio
APERTURE SERALI
dalle ore 19.00 alle ore 23.00 in occasione dei ‘Martedì in arte’ del 25 ottobre, 29 novembre e 27 dicembre con ingresso gratuito.

Vernissage
10/10/2011

ore 17

Contatti
Email: firenzemusei@operalaboratori.com
Sito web: http://www.unannoadarte.it/bellaitalia
Biglietti

intero: € 18.00; ridotto: € 9.00 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni Gratuità per i cittadini dell’U.E. sotto i 18 e sopra i 65 anni

Patrocini

promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale Fiorentino con i musei di Palazzo Pitti, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze

Editori
SILVANA EDITORIALE
Curatori
Antonio Paolucci, Cristina Acidini
Uffici stampa
CIVITA
Generi
collettiva, arte moderna
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E’ una mostra particolare questa, che celebra l’unione del territorio italico – “il più bel paese del mondo” (Stendhal, Viaggio in Italia, 1801 – 1818) – nella Nazione Italiana, e non parla di Risorgimento, bensì della grandezza storica, culturale, artistica e letteraria di tutti i territori che andarono a comporre la Nazione Italiana.

Comunicato stampa

Nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia (1861 – 2011) Firenze, seconda capitale (1865 – 1870) del Nuovo Regno che aveva offerto proprio Palazzo Pitti come residenza al Re Vittorio Emanuele II e alla sua corte, non poteva mancare di rendere omaggio a tale felice ricorrenza. Lo fa ospitando, in seconda sede, nelle sale di Palazzo Pitti presso il Museo degli Argenti, la Galleria Palatina, la Galleria d’Arte Moderna e la Galleria del Costume la mostra La Bella Italia. Arte e identità delle città capitali. Tale mostra ha avuto infatti la sua prima sede alla Reggia della Venaria Reale a Torino, che quale prima capitale d’Italia doveva avere coerentemente priorità temporale.
E’ una mostra particolare questa, che celebra l’unione del territorio italico – “il più bel paese del mondo” (Stendhal, Viaggio in Italia, 1801 - 1818) - nella Nazione Italiana, e non parla di Risorgimento, bensì della grandezza storica, culturale, artistica e letteraria di tutti i territori che andarono a comporre la Nazione Italiana. Per far questo sono state individuate le capitali preunitarie ad iniziare da Roma, da sempre capitale dell’arte per la sua gloria dell’Antichità Classica e per la presenza del papato, che, oltre a gestite il potere spirituale, era grande mecenate, catalizzatore dei più superbi artisti; Firenze, con Dante e la nascita della lingua italiana, Giotto, i Medici, il Rinascimento; Torino i Savoia e la loro corte, che godevano di stretti rapporti politici e di parentela con le dinastie regnanti d’Italia e d’Europa e grazie alla loro passione collezionistica hanno messo insieme quadrerie di eccellente qualità di opere fiamminghe e italiane; Genova capitale finanziaria che grazie alla sua ricchezza e abbondanza di liquidità ha attratto grandi artisti fiamminghi come Rubens e Van Dyck, che ritrassero i volti degli aristocratici genovesi più in vista; Palermo con la sua cultura poliedrica e ricca di testimonianze greche, romane, federiciane ed arabe, con la tradizione delle maestranze al servizio della grande committenza, fino ad essere meta del Grand Tour e oggetto di luminose rappresentazioni; Napoli che già all’epoca degli Angiò ebbe una grande stagione culturale con la presenza di Tommaso d’Aquino, insegnante di Teologia all’università, Petrarca e Boccaccio ospiti della corte insieme a pittori come Giotto e Simone Martini, in seguito dette formazione ad Antonello da Messina e nel 1607 accolse Caravaggio; Bologna la città della cultura grazie alla sua antichissima università, ha espresso le sue eccellenze in arte nel Seicento con i Carracci e Guido Reni, in equilibrio tra ideale classico e naturalismo; Parma ha dato il Correggio, il Parmigianino; Milano città poliedrica e multiforme, densa di storia fin dall’epoca tardo romana, aperta all’Europa e agli artisti internazionali, ma anche meta di Giotto, Leonardo, la città della peste narrata nei Promessi Sposi e dell’arcivescovo Carlo Federico Borromeo che indusse a una pittura devota e di grande espressione; Venezia città unica nel suo genere, aperta all’Oriente, che ha vantato in arte il primato del colore con pittori di fama internazionale come Tiziano nel Cinquecento e Giambattista Tiepolo, Canaletto, Bellotto e Guardi nel Settecento.

Oltre 300 opere in mostra, per una superficie allestita di 2000 mq.
Ed a parte i dipinti, le sculture, e i manufatti d’arte italiana che sono stati esposti nelle sale dei musei di Palazzo Pitti divisi per sezioni delle città capitali preunitarie, si possono apprezzare anche opere che ricordano la storia di tali città e della civiltà italiana come i ritratti di personaggi illustri che ne sono stati protagonisti, o i grandi letterati e famosi uomini di pensiero: a cominciare da Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, poi Machiavelli fino all’Alfieri.
Abbiamo voluto ripercorrere e ‘fotografare’, seppure in parte, ma con esempi significativi, l’immensa eredità culturale, artistica e letteraria che ogni città capitale ha consegnato all’Italia e al popolo italiano unito ed è veramente un’occasione unica poter ammirare una tale antologia di capolavori, dai mosaici bizantini alle vedute ottocentesche, al fine di risvegliare la fierezza di una così grande erdità.
“L’Italia unita dalle scelte culturali quali la lingua e l’arte ben prima che dai processi politici, l’Italia descritta nelle sue eccellenze artistiche da Giorgio Vasari (di cui pure ricorre quest’anno un anniversario, il cinquecentesimo dalla nascita) e dagli storiografi dell’arte suoi epigoni, l’Italia migliore, quella delle migliaia di musei all’ombra delle centinaia di campanili, con questa mostra svela in un colpo solo i segreti della sua inesauribile attrattiva.” (Cristina Acidini).
L’esposizione è stata curata da Antonio Paolucci, Presidente del Comitato curatoriale, con Cristina Acidini, e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale Fiorentino con i musei di Palazzo Pitti, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. La cura delle varie sezioni delle capitali è stata affidata a studiosi d’eccellenza ovvero a Carla Enrica Spantigati per Torino, Pietro Marani per Milano, Piero Boccardo per Genova, Giandomenico Romanelli per Venezia, Andrea Emiliani e Michela Scolaro per Bologna, Cristina Acidini e Maria Sframeli per Firenze, Antonio Paolucci e Alessandra Rodolfo per Roma, Pierluigi Leone de Castris per Napoli, Vincenzo Abbate per Palermo, Stefano Casciu e Luca Bellingeri per Modena, Giovanna Damiani per Parma. Il catalogo della mostra è a cura di Silvana Editoriale.

Per questa mostra, distribuita in varie sale dei musei di Palazzo Pitti, è stato decretato anche un biglietto che consente l’ingresso a tutti i quartieri della Reggia, oltre che al Giardino di Boboli, che ha il costo di € 18.00 l’intero ed € 9.00 il ridotto e ha validità per 72 ore.