Kiwha Lee – Reverse Universe
Mostra personale.
Comunicato stampa
MONTI8 APRE A ROMA. NUOVO PROJECT SPACE PER LA GALLERIA APERTA NEL 2020
A poco più di quattro anni dalla sua apertura, la galleria arricchisce il suo programma con un nuovo spazio. Situato nello storico quartiere di San Lorenzo, sarà un luogo dedicato alla ricerca e al dialogo, con lo sguardo sempre rivolto alla scena internazionale.
E’ prevista per il 18 ottobre l’inaugurazione della nuova sede romana della galleria MONTI8, che ha deciso di affiancare all’attività dello spazio espositivo esistente un progetto che vuole instaurare un dialogo con la capitale.
La proposta di MONTI8 alterna artisti up and coming ad artisti emergenti, spesso ospitandone la mostra di debutto. Lo scouting è da sempre il cuore del concept dietro la galleria, che dalla sua apertura ha portato in Italia, per la prima volta, artisti come Tahnee Lonsdale, Ana Segovia, Vojtech Kovarik, Veronica Fernandez, e ancora Diane Dal-Pra ed Henry Curchod, artisti ancora giovani ma ormai molto richiesti e noti nel panorama dell’arte contemporanea internazionale.
IL NUOVO SPAZIO A ROMA: LA MOSTRA
La nuova sede della capitale aprirà le sue porte a via dei Reti 1/A, nell’affascinante quartiere di San Lorenzo che ormai ospita diverse gallerie e studi d’artista. Uno spazio dalle piccole dimensioni che avrà il carattere di una project room, in cui presentare principalmente personali, appositamente pensate per il luogo e per la città.
Sarà anche un’occasione per creare una connessione con lo spazio “storico” della galleria, che sarà ancora attivo e con cui spesso la nuova sede condividerà delle mostre. E’ il caso dell’evento inaugurale, che vede il debutto europeo di Kiwha Lee, artista coreano-americana che vive e lavora a New York. Nella sede romana, MONTI8 porterà una selezione di opere che saranno in contiuità con la mostra più grande e articolata allestita nella sede di Latina e intitolata Reverse Universe.
«La pittura di Kiwha – suggerisce nel suo testo critico Lorenzo Madaro, curatore e docente di Storia dell’arteall’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano – sorveglia al proprio interno strati di memorie antiche, rimeditate attraverso nuove consapevolezze, sia formali che concettuali. Conscia della cultura millenaria di un Oriente sognato e vissuto, tramandato e poi osservato anche a distanza dal suo attuale osservatorio di New York, oggi l’artista ha portato a una fase ulteriore il proprio percorso di investigazione nell’ambito dell’astrazione, inglobando in maniera compiuta all’interno della superficie dei suoi dipinti specifiche stratificazioni di segni che restituiscono geometrie, giochi dialettici tra pieni e vuoti e riferimenti all’estetica dei tessuti e delle antiche stampe orientali