Keep Cool!

In parallelo alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, il Salone Verde art
& social club vi invita ad un “Workshop per cool Cities”.
Comunicato stampa
In parallelo alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, il Salone Verde art
& social club vi invita ad un “Workshop per cool Cities”. Il riscaldamento locale delle città, causato dal
cambiamento climatico e dalla crescente urbanizzazione, è un tema sempre più discusso. Al Salone
Verde ci chiediamo come convivere con il cambiamento climatico, non come fermarlo.
La mostra affronta il surriscaldamento urbano e richiama l’attenzione sulle tradizioni costruttive locali
e sul sapere ecologico tramandato. Attraverso una collaborazione interdisciplinare, propone strategie
di adattamento non convenzionali.
Con i contributi di tre istituzioni accademiche tedesche — Università di Stoccarda, HFT Stuttgart
(Architettura d’Interni), e Deggendorf Institute of Technology — insieme alle opere dell’artista Antje
Schiffers, Keep Cool! unisce prospettive di architettura, design, ingegneria e arte. Queste voci
trasformano il Salone Verde in un vero e proprio “workshop per cool Cities”: uno spazio per ascoltare,
riflettere e ripensare come vivere e costruire in un mondo che si scalda rapidamente.
Come si vive con il caldo? Come ci si adatta?
A L’Avana, Sergio, direttore della Scuola di Design del Prodotto, dice:
“Non abbiamo una soluzione per il caldo. Non è un problema tecnico, ma psicologico.”
Sventoliamo l’aria verso di noi e ci sentiamo più leggeri in una giornata afosa.
Possiamo creare ambienti confortevoli con tecnologie ad alto consumo energetico — ma queste sono
parte del problema. Le culture che da secoli convivono con il caldo hanno sviluppato soluzioni
intelligenti: materiali, tecniche e forme architettoniche che mettono in discussione i nostri standard e
offrono nuove prospettive di bellezza e armonia.
Gli stili architettonici locali sono capolavori di adattamento. Sfruttano le risorse naturali e
mantengono un equilibrio tra uomo e natura. Caminetti solari, torri del vento, canali sotterranei sono
solo alcune delle soluzioni sviluppate da altre culture — e anche dai nostri antenati: un’ “architettura
senza architetti”. L’epoca in cui le “nazioni industrializzate” spiegavano il mondo agli altri è finita. Oggi
siamo qui per ascoltare.
“Flight into Shadow”
Esiste un essere che ha attraversato foreste, città e civiltà: il micelio — architetto del rinnovamento,
invisibile, connettivo, adattivo. È la base di una nuova idea di costruire.
Il progetto Flight into Shadow vede il micelio non solo come materiale da costruzione naturale, ma
come ponte tra natura e ambiente artificiale. Come nuvole sospese o sciami danzanti, queste
strutture viventi formano un baldacchino ombreggiante: una risposta organica al surriscaldamento
urbano. Arte, natura e tecnologia si intrecciano, rivelando connessioni inaspettate. Il micelio incarna
una forma di intelligenza vivente che sta appena iniziando ad essere compresa.
“Heat is a Psychological Problem”
Abbiamo raccolto tappeti e coperte provenienti da Mali, Anatolia, Marocco e Uzbekistan — oggetti
che per secoli avrebbero potuto arrivare a Venezia via mare. Sono stati tessuti da donne di cui non
conosciamo i nomi, ma la loro presenza vive in ogni filo.
Questi tessuti portano con sé saperi antichi e tradizioni visive da luoghi dove convivere con il caldo è
quotidianità. Ora pendono dal soffitto del Salone Verde, muovendosi lentamente con l’aria. Perché
con il caldo non si corre. Con il caldo, si respira.
Panoramica
Keep Cool! Workshop per cool Cities
Presentato da:
Salone Verde art & social club
Luogo:
Salone Verde, Santa Croce 2258, Calle della Regina, Venezia
Date:
10 maggio – 23 novembre 2025
Aperto da mercoledì a lunedì, ore 10:00 – 18:00
A cura di:
Salone Verde art & social club
Era Merkuri
Sviluppo web:
Matter Of, Stoccarda
Organizzazione progetto a Venezia:
Predieri & Varini Architetti
Venice Art Factory
In esposizione:
“Flight into Shadow”
Istituti coinvolti:
Istituto di Costruzione Edilizia, Tecnologia e Progettazione (IBK)
Università di Stoccarda
HFT Stuttgart – Architettura d’Interni
Deggendorf Institute of Technology
Protagonisti: Prof. Martin Ostermann, Prof.ssa Diane Ziegler, Prof.ssa Sabine Wiesend
Ricercatori: Eliza Biala, Piotr Baszynski, Mostafa Aboughaly, Simon Vogt, Andreas Schedler
Collaboratori: Melissa Acker, Jürgen Aldinger, Romano Bianchi, Christoph Bihlmaier,
Holger Bitterberg, Elisabeth Bokesch, Stefan Küblböck, Willi Mauch, Franziska Rieder,
Prof. Stefan Scherbarth, Petr-Jiri Sebera, Lisa Werner
Studenti: Nada Aboussaid, Akshita Agarwal, Emel Aktas, Noha Alsayed Alatrsh, Alexandra Apousidou,
Laura Baier, Burak Bardakci, Serhat Bayram, Dariia Brushnovska, Konrad Byron, Janset Canbek,
Aslisah Canpolat, Irina Cozma, Judith David, Ferhan Hursit Döner, Tim Döringer, Anna Fabia Delisi,
Claudius Gieringer, Hanna Hagenlocher, Miriam Haidn, Phyllis Ilmen, Feng Jiao, Nico Karl, Adrian
Keilhauer, Emily Knößel, Eda Koc, Louise Koppatsch, Emma Krämer, Biyu Li, Sophia Liener, Jannick
Lippert, Noemi Lupascu, Julius Mäurer, Arthur Barbosa Martins, Julius Mayer, Linus Mayer, Theresa
Müller, Sara Musovic, Lucienne Mutschler, Paulina Neumann, Annabel Nüssle, David Paßberger, Julia
Rauh, Julia Reichert, Malik Rojas, Sara Salamun, Vivien Schilling, Pierre Schick, Urs Seel, Aline Selinski,
Joy Shehata, Afra Tanıman, Emre Tasan, Julia Theinert, Vildan Timur, Amanda Toth, Moulshree
Verma, Tomas Vesely, Jesse Voigt, Tatjana Wagner, Malik Yalniz, Büsra Yonat, Yang Yu, Junzhe Zhao
“Heat is a Psychological Problem”
Protagonista: Antje Schiffers
Antje Schiffers utilizza i media artistici come strumenti flessibili di interazione e narrazione — ad
esempio, pittura e disegno come oggetti di scambio, elementi performativi mobili o dispositivi
scenici. In veste di ambasciatrice e corrispondente, artista aziendale, pittrice itinerante e botanica da
spedizione, si immerge in mondi differenti, sperimentando ruoli e metodi.
Il suo lavoro è collaborativo e crea spazio e struttura per la polifonia, la complessità e la
cooperazione.
Collaboratori:
Claudia Kohlhoff, Finn Petersen, André Torka, Thomas Sprenger
Design del suono:
Marc Vogler
Marc L. Vogler (*1998) è un compositore, direttore d'orchestra e pianista tedesco.
Vincitore del Premio Tedesco di Composizione (Deutscher Musikwettbewerb) 2022 e del Premio
Opus One della Filarmonica di Berlino (2020), sarà Composer in Residence presso l’Oper Dortmund
Partner del progetto:
Università di Stoccarda, HFT Stuttgart – Architettura d’Interni, Deggendorf Institute of Technology
Con il supporto di:
Arditi GmbH, Carl Stahl ARC GmbH, Die Integrators GbR, DITF – Istituto Tedesco di Ricerca Tessile,
Ufficio Relazioni Internazionali della Technische Hochschule Deggendorf,
Jocham Veranstaltungstechnik GmbH & Co.KG, Landratsamt Deggendorf,
Look Solutions GmbH & Co.KG, MSIng officium GmbH Stuttgart,
ORB. Atelier für Lichtgestaltung, procedes group, Rosco, Siteco GmbH,
Università di Hohenheim, Associazione Amici e Sostenitori della Technische Hochschule Deggendorf
e.V.
Un ringraziamento speciale a:
Claudia Kohlhoff Collection per il generoso prestito dei tessuti utilizzati in “Il caldo è un problema
psicologico”.