Juan Melé – 12 Relieves policromados

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MARELIA
via Torretta, 4 | 24125 , Bergamo, Italia
Date
Dal al

da lunedì a venerdì h. 15.30/19.30

Vernissage
19/09/2018
Artisti
Juan Melé
Curatori
Carlos Horacio Brasero
Generi
arte contemporanea, personale
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Dopo la grande mostra monografica realizzata nel 2015 alla Mundo Nuevo Gallery Art di Buenos Aires, dove furono raccolte opere storiche dagli anni ’40 ai ‘60 affiancate a quelle più recenti dagli anni ’70 ai ’90, la Galleria Marelia di Bergamo riunisce 12 rilievi policromi realizzati da Juan Melé tra il 1994 e il 1998, nel corso del lungo soggiorno in Francia.

Comunicato stampa

Dopo la grande mostra monografica realizzata nel 2015 alla Mundo Nuevo Gallery Art di Buenos Aires, dove furono raccolte opere storiche dagli anni ’40 ai ‘60 affiancate a quelle più recenti dagli anni ’70 ai ’90, la Galleria Marelia di Bergamo riunisce 12 rilievi policromi realizzati da Juan Melé tra il 1994 e il 1998, nel corso del lungo soggiorno in Francia. I lavori furono presentati nel 2010 all’Ambasciata argentina a Parigi e in seguito portati in Italia dal nipote Carlos Horacio Brasero.
Juan Melé nacque il 15 ottobre 1923, a Buenos Aires e nel 1942 dopo aver completato gli studi alla Scuola Nazionale delle Belle Arti “Prilidiano Pueyrredon”, si avvicinò ad alcuni artisti in seguito raggruppati nell’Asociación Arte Concreto-Invención composta da Tómas Maldonado, Lidy Prati, Alfredo Hlito, Raúl Lozza, Enio Lommi, Manuel Espinoza. Il raggruppamento aprì ufficialmente nel 1945, ma già nel 1944 Tómas Maldonado, Lidy Prati, Rhod Rothfuss, Gyula Kosice, e Carmelo Arden Quin avevano stampato il primo e unico numero della rivista Arturo che, pur esprimendo una condivisa opposizione verso l’arte simbolica, divideva già i partecipanti in due gruppi artistici che segnarono il punto di partenza per una nuova avanguardia: il Movimento Madi, condotto da Carmelo Arden Quin, Kosice, Rothfuss e l’Associazione Arte Concreto-Invención portata avanti da Maldonado e Prati che nel frattempo si erano sposati. Per la prima volta in Argentina si sentiva la necessità di arrivare a un’arte non più rappresentativa o espressionista, ma oggettiva; un’arte che potesse parlare un linguaggio universale e portasse a positivi cambiamenti sociali.
Avendo immediatamente aderito all’Asociación Arte Concreto-Invención lo sviluppo dell’opera di Melé è caratterizzato dalla bidimensionalità dei piani e dalla vibrazione dei colori, tanto nelle opere pittoriche che nei rilievi e nelle sculture. Dagli anni ‘40 fino agli ultimi lavori l’artista propone un’estetica non figurativa, che si allontana dai concetti mimetici dell’arte e dove il piano, la linea, il colore e la luce si coniugano esprimendo la forza compositiva caratteristica di un artista consacrato alla creazione d’un’estetica che, attraverso le sue opere, gli permise di far parte delle più importanti collezioni a livello internazionale e di ricevere importanti riconoscimenti.
Quest’esposizione alla Galleria Marelia aggiunge un tassello alla conoscenza della carriera e del lavoro di una delle personalità più conosciute e premiate della storia dell’arte argentina.