Jenny Åkerlund – Saliency mapping
Jenny Åkerlund, per la sua prima personale italiana, presenta un progetto ispirato alla mappa di salienza utilizzata nel linguaggio informatico della video-analisi e negli studi sull’attenzione visiva per registrare le caratteristiche fisiche degli oggetti che catturano lo sguardo.
Comunicato stampa
Display
Vicolo al Leon D’Oro 4/A,
43121 Parma
[email protected]
http://www.spaziodisplay.com
31.07.2021 – 28.08.2021 (by appointment only)
OPENING 31.07.2021 h 19
Jenny Åkerlund
Saliency mapping
(a cura di Ilaria Monti)
(Con il supporto di IASPIS - programma internazionale per artisti visivi del Comitato svedese per le sovvenzioni all’arte)
Jenny Åkerlund, per la sua prima personale italiana, presenta un progetto ispirato alla mappa di salienza utilizzata nel linguaggio informatico della video-analisi e negli studi sull’attenzione visiva per registrare le caratteristiche fisiche degli oggetti che catturano lo sguardo. L’artista esplora il sistema visivo da una prospettiva sia analogica che digitale, mettendo in risalto gli aspetti materici e formali del suo funzionamento.
Nell’era della comunicazione visiva, ogni giorno selezioniamo ciò che vogliamo vedere nel territorio sconfinato delle immagini. Dal 2017, la ricerca di Åkerlund si concentra sui fenomeni che caratterizzano l’attività visiva, e dunque sull’immagine concepita come risultato dei meccanismi della percezione. Partendo da una raccolta di nozioni e appunti tratti dalla letteratura medica storica e contemporanea, l’artista studia l’occhio come un contenitore di immagini e allo stesso tempo come un dispositivo in grado di cattura i fenomeni fulminei che si verificano nello sguardo.
Le opere della serie in corso Vitreous bodies alludono alla trasparenza e all’opacità come condizioni fisiologiche, e si riferiscono, in particolare, allo spazio anatomico tra la superficie del cristallino e la retina chiamato “corpo vitreo”. Dalle tavole anatomiche notiamo che il corpo vitreo ha dimensioni maggiori rispetto alle altre parti dell’occhio: nel lavoro di Jenny Åkerlund questo spazio diventa un vero e proprio luogo, una stanza dove le visioni restano per qualche istante prima di essere tradotte in immagini. Servendosi del disegno e del vetro, l’artista porta il corpo vitreo fuori dall’orbita oculare e lo rende un elemento autonomo: ne richiama la forma lenticolare e a globo e ne evoca la sostanza gelatinosa, grazie al particolare trattamento del vetro lucidato a mano.
Con la serie Entoptic study, Åkerlund continua a indagare le caratteristiche del corpo vitreo attraverso il fenomeno del rumore visivo e dei disturbi ottici. Considerando il sistema visivo alla stregua di ogni altro sistema, e dunque soggetto alla possibilità di fallire, l’artista paragona i disturbi visivi ai bug e ai glitch informatici. Come un errore all’interno di un apparecchio elettronico può generare informazioni distorte, così i difetti della vista alterano la ricezione delle immagini. La serie si concentra sui movimenti impercettibili che si verificano al di là del campo retinico, tra gli strati della visione, come le muscae volitantes (mosche volanti), e cioè gruppi di punti, filamenti e macchie visibili solo per un istante, quando l’occhio fissa superfici particolarmente chiare o luminose. L’artista traduce questi lampi di visione in forme astratte riportate su vetro fuso, come se fossero ancora all’interno del corpo vitreo, registrandone l’esistenza altrimenti invisibile. I lavori di Jenny Åkerlund funzionano come scansioni visive con cui raggiungere un’immagine nel suo farsi, nel brevissimo momento in cui essa esiste soltanto come luce riflessa dall’ambiente circostante.
Jenny Åkerlund (1984, Stoccolma, Svezia)
Partendo dal campo della percezione, la pratica di Åkerlund ruota attorno agli aspetti del tempo e della trasformazione in relazione alla cultura visiva. Attraverso l'uso di discipline come l'astronomia, la fisica e la storia, e con tecniche che spaziano dal disegno, alla lavorazione del vetro e al video, indaga in modi diversi il carattere impermanente del visibile.
Åkerlund ha conseguito un MFA presso la Malmö Art Academy. Il suo lavoro è stato, tra gli altri, esposto a Kunsthal Charlottenborg, Copenhagen, Goya Curtain, Tokyo, Galerie Thaddaeus Ropac, Pantin, Galleri Tom Christoffersen, Copenhagen, Galerie Jeanroch Dard, Parigi e Museum of Contemporary Photography, Chicago.
http://jennyakerlund.com
ENG:
For her first solo exhibition in Italy, Jenny Åkerlund will present a project inspired by the Saliency Map, a technique both used in the IT language with regards of video-analysis, as well as visual perception studies, whose scope is to investigate and track the main eye-catching properties of an object. The artist explores the visual system from either the analogical and digital perspective, highlighting the material and formal qualities of its functions.
In the age of visual communication, everyday we select what we want to see in an endless landscape made of images. Since 2017 Åkerlund’s work has focused on visual phenomena arising from the eye activity: she questions what we see and how we see, whereas images are regarded as a result of the mechanisms of vision by which they are perceived and captured. The artist has furthered this field by collecting information and notes from medico-historical literature where she has found the source material for her works. The eye is then treated both as a functional tool and as storage of impermanent visual phenomena occurring during the act of seeing.
The on-going series Vitreous bodies is an examination of transparency and opacity as physiological conditions and of the anatomical space between the lens and the retina called vitreous body. If we look at an anatomical illustration of the eye, we see how large the vitreous is in comparison to other parts of the eye. The vitreous body is like a room where visions stay for a while before being translated into an image. With the aid of drawings and glass Åkerlund brings the vitreous body out of the eye system and make it an independent substance: it is reproduced as cast-glass objects in form of lenses and globes and the translucid quality of the hand polished glass recalls its jelly-like mass.
With the series Entoptic study Åkerlund continues to investigate the materiality of the Vitreous body, this time deepening the notion of visual noise and optic disorders. Like any other system, also the visual one can fail: the visual noise can be compared to a computer glitch, a bug, which produces distorted information. This work focuses on movements occurring under the layers of the eye, known as muscae volitantes, the floaters we see in forms of dots, filaments and stains when looking at a bright surface such as the sky or a light-coloured wall. The artist translates these abstract shapes and depicts them on slumped glass as independent images, as if she wants to preserve them in the realm of the vitreous body and at the same time highlight their existence. Jenny Åkerlund’s Saliency Mapping can be perceived as a visual scan to reach images before they’re complete, to get into a space of time where images exist only as light reflected from things around us.
(Supported by IASPIS - The Swedish Art Grants Committee's International program for Visual Artists)
Jenny Åkerlund (b. 1984 Stockholm, Sweden)
With a starting point in the field of perception Åkerlund’s practice revolves around aspects of time and transformation in relation to visual culture. Through the use of disciplines like astronomy, physics and history, and with techniques spanning drawing, glass and video, she investigates the impermanent character of the visible in different ways.
Åkerlund holds an MFA from Malmö Art Academy. Her work has, among other places, been exhibited at Kunsthal Charlottenborg, Copenhagen, Goya Curtain, Tokyo, Galerie Thaddaeus Ropac, Pantin, Galleri Tom Christoffersen, Copenhagen, Galerie Jeanroch Dard, Paris and Museum of Contemporary Photography, Chicago.
http://jennyakerlund.com