Ivan Terranova – Fabula

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE BRODBECK - ARTE CONTEMPORANEA
Via Gramignani 93, Catania, Italia
Date
Dal al

visitabile ogni venerdì e sabato, ore 17:30 – 20:00

Vernissage
21/01/2023

ore 18

Artisti
Ivan Terranova
Curatori
Gianluca Collica
Generi
arte contemporanea, personale
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Fondazione Brodbeck inaugura la mostra dell’artista Ivan Terranova dal titolo Fabula.

Comunicato stampa

Il dibattito pubblico riguardo le problematiche ambientali, da anni concentrato sulla lotta alla crisi climatica ed energetica, sembra affrontare di rado l’emergenza sistemica che stiamo affrontando.
Uno sconvolgimento del vivente e degli ecosistemi, che mette in pericolo le dinamiche ecologiche, il potenziale evolutivo, la nostra sussistenza e quella delle generazioni future. Ma è anche una crisi delle nostre relazioni con gli altri esseri viventi.

Fabula è un viaggio lungo un anno attraverso i luoghi un tempo abitati dal lupo siciliano (Canis lupus cristaldii), il cui ultimo esemplare è stato abbattuto circa cento anni fa. Una scomparsa determinante tanto per gli equilibri ecosistemici quanto per la perdita di un patrimonio storico/culturale legato per secoli a ciò che è stato considerato il simbolo di un mondo selvaggio, dotato di forza, astuzia e malvagità.
Immagini meccaniche riprese da foto-trappole (strumenti utilizzati da biologi e cacciatori), posizionate dall’artista con cura dopo lunghi tracciamenti, mostrano un mondo “altro”: ciò che rimane di quella selva da sempre oggetto di paura, circoscrizione e cancellazione.
Rappresentazioni “acheropite” ci mostrano una dimensione notturna non ancora interamente domata. Quegli stessi territori che diventano estensioni domenicali dei giardini cittadini e “habitat” per i nostri svaghi, si animano di nuova sorprendente attività.

Come scrive il filosofo francese Baptiste Morizot: “Bisogna sperare che un diplomatico andato a inforestarsi presso gli altri esseri viventi ritorni trasformato, tranquillamente inselvatichito, lontano dalla ferocia fantasmatica attribuita agli Altri. Che colui che si lascia inforestare dagli altri esseri viventi ritorni leggermente modificato dal suo viaggio da licantropo: un mezzosangue, a cavallo tra due mondi. Né svilito né purificato, semplicemente altro e un minimo capace di viaggiare tra i mondi, e di farli comunicare, per lavorare alla realizzazione di un mondo comune”.

La video-installazione di Ivan Terranova ci proietta in una geografia inesplorata, facendoci compiere l’esperienza di un tempo ancestrale.
Un tempo in cui condividevano gli stessi bisogni e spazi con le altre forme del vivente. Il tempo in cui uomini e animali, selvatico e domestico, non erano ancora distinguibili in modo così evidente.
Ivan Terranova, Catania, 1990.
Dall’età di 4 anni si dedica allo studio del pianoforte, dalla musica classica ai linguaggi più moderni, fino ad arrivare allo studio della musica jazz e l’attività di concertista. Parallelamente, dato l’interesse maturato negli anni per le arti visive e la fotografia, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti, dove consegue il diploma di primo livello in “Arti Tecnologiche”, discutendo una tesi sui legami sinestetici tra musicisti e artisti nelle arti contemporanee. Si laurea nel biennio di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania con una tesi sperimentale sul rapporto tra fotografia, land art e arte effimera. Insieme alla ricerca artistica, collabora come curatore, consulente e docente con istituzioni pubbliche e private.

La ricerca di Ivan Terranova scaturisce dallo studio e da riflessioni sulle geografie, ecologia e ambienti contemporanei. Facendo interagire la fotografia con altri linguaggi quali il video e l’installazione, il paesaggio diviene il perimetro d’azione in cui analizzare elementi da prelevare e reinterpretare oppure scenario di installazioni ambientali temporanee, in cui lo strumento fotografico diviene memoria di un’esperienza solitaria. Nelle opere ritroviamo territori sospesi tra realtà e rappresentazione, natura e artificio, rito e devozione, documento e poesia che inducono a ripensare con punti di vista alternativi al rapporto tra natura e cultura.