Inside/Outside
INSIDE/OUTSIDE curata da Refreshink, in collaborazione con Opere Scelte.
Comunicato stampa
A PICK GALLERY presenta mercoledì 29 giugno alle ore 18, in via Galliari 15/C, INSIDE/OUTSIDE curata da Refreshink, in collaborazione con Opere Scelte.
INSIDE/OUTSIDE fa parte della rassegna annuale che è nata tra i locali di A PICK GALLERY nel 2021 con l’intento di lavorare fuori e dentro la galleria, nei territori urbani limitrofi e non solo. La collettiva è la seconda edizione della rassegna, quest’anno a cura di Refreshink, che vede la partecipazione di 108, CT, Etnik, Mach 505, Refreshink, Reser, Seacreative e Ufocinque.
“Questa mostra corale – scrive Cristina Trivellin – propone un singolare gruppo di artisti legati da un importante denominatore comune, ovvero la provenienza dal mondo dei graffiti. Artisti i quali, condividendo spesso il “campo da gioco” - dalle hall of fame ai muri all’aperto, dalle vecchie fabbriche abbandonate alle gallerie – hanno portato avanti la propria ricerca, in alcuni casi restando fedeli alle “lettere” del graffiti writing, in altri mutando radicalmente la cifra stilistica.
È proprio questo processo, che porta a esiti del tutto eterogenei, il cuore pulsante della mostra, dove si evidenzia il movimento rizomatico che dai primi interventi con gli spray arriva a originali soluzioni stilistiche dialoganti con l’illustrazione, la grafica, il mosaico, la scenografia, l’informale, il 3D.
Ufo cinque passa dalla solidità del muro alla leggerezza delle candide installazioni in carta ritagliata che creano mondi onirici e lontani, come i borghi medievali resi con tratti essenziali ed elementi contemporanei. Inconfondibile lo stile di 108, in un percorso che va dal lettering al numering fino alla sintesi estrema e astratta racchiusa in campiture cromatiche dense di significato. Agli antipodi si collocano i personaggi usciti dalla mente creativa e dalla sapiente mano di Sea creative, grotteschi e ironici, fumettistici quanto basta per potercisi identificare.
Il puro graffiti writing è egregiamente rappresentato da Reser, che con il suo studio infinito e maniacale delle lettere e lo stile fluido e veloce si conferma un vero e proprio ‘maestro’. Nel lavoro di Etnik, invece, se si ravvisa la fede stilistica al 3D (uno dei principali generi del writing), nello stesso tempo si coglie l’evoluzione verso sempre più sofisticati paesaggi urbani costruiti su solide strutture geometriche che paiono porsi in antitesi alla fragilità umana.
Anche Mach 505 ricorre alla geometria ma per costruire una sorta di ‘mitologia urbana’ composta sovente da animali ancestrali o da soggetti ricchi di riferimenti simbolici.
A completare la straordinaria ‘jam session’ artistica, troviamo le linee decise e impeccabili di CT, un universo nitido di segni che, per analogia o contrasto riescono a dialogare con il contesto urbanistico e architettonico.
Un posto a parte va riservato a Refreshink, artista e in questo caso anche curatore: tanto studio sul campo, una ricerca partita dal lettering, passata attraverso universi figurativi popolati da fiori sensuali e animali fieri e imponenti, che oggi approda al recupero pittorico dell’antica tecnica del mosaico, rivista e reinterpretata in chiave decisamente ‘pop’.”
La mostra è visibile fino al 3 settembre 2022.
Hosting partner Tomato Urban Retreat, Torino.
Ad agosto la galleria sarà aperta su appuntamento.
A luglio e a settembre l'orario di apertura sarà regolare, dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 20.
BIOGRAFIE
Guido Bisagni, in arte 108, nasce ad Alessandria nel 1978. Nel 1990 conosce lo skateboard tramite il quale viene in contatto con il punk e le altre sottoculture underground che caratterizzano il decennio, ma anche i graffiti. Nel 1997 si sposta a Milano per frequentare il politecnico e li conosce le avanguardie del '900 e soprattutto i testi di artisti come Malevich e Kandinsky e le sperimentazioni sonore di Russolo che lo influenzano profondamente. Continuare a dipingere sulle superfici pubbliche ma con uno stile personale più “europeo”, unisce l'esperienza del writing alle idee dei primi astrattisti e all'estetica punk e post industriale. Oltre che sui muri, lavora su supporti più classici come carta e tela, la scultura, ma utilizza anche il suono, la fotografia e il video tenendo sempre centrale la ricerca sia estetica che filosofica. Lo pseudonimo numerico che l'artista usa fino dalla fine degli anni '90 simboleggia il ruolo spirituale che per l'arte ha per lui.
CT è Matteo Ceretto Castigliano. Guardando i suoi lavori si notano le sottigliezze, i piani sovrapposti e gli spazi in negativo. La semplificazione della forma letterale visibile nei suoi primi lavori si è evoluta in una fase 3D. Si potrebbe dire che la sua ricerca si è spogliata di ciò di cui non aveva bisogno per trovare qualcosa di nuovo. Lavora in spazi abbandonati, alla ricerca della tela perfetta con il giusto potenziale per creare un contrasto con il suo segno minimal. Il concept iniziale parte dalla struttura delle lettere e le forme decostruite portano poi al minimalismo dei graffiti. Il silenzio spicca nel suo lavoro, con la raffinata completezza della forma in un spazio imperfetto.
Etnik è nato a Stoccolma (Svezia); vive e lavora a Torino. Attivo nella scena graffiti writing sin dai primi anni '90, dal 2001 il suo modo di dipingere si evolve verso forme geometriche e architettoniche, partendo dal lettering che diviene la base su cui imposta l’intero impianto concettuale e compositivo della sua ricerca artistica. La trasformazione delle lettere che compongono il suo nome in masse geometriche, sono lo spunto su cui costruire moduli architettonici che s’intersecano violentemente su piani opposti e punti di vista spiazzanti per rappresentare un cemento sempre più costrittivo e un equilibrio sempre più precario nella vita quotidiana di tutti. Agglomerati urbani ed elementi naturali che fluttuano in uno spazio indefinito rappresentano le contraddizioni degli spazi urbani in cui viviamo. Oggi lavora nel suo studio a Torino, viaggiando molto per realizzare wall paintings di grandi dimensioni e partecipare ad esposizioni in gallerie in tutto il mondo.
Mach 505, Marco Cimberle (Torino, 1982), nato come partner del noto Truly Design Studio, ha un approccio al disegno chiaramente tecnico e funzionale, ma allo stesso tempo creativo e ispirato all'ambiente circostante.
Il suo obiettivo è sviluppare effetti ottici su ogni supporto possibile, grafica, illustrazione, scultura, pittura, video. Geometria, simbologie e tecnicismi sono il suo carburante per graffiti e anamorfismi.
Refreshink (Giovanni Magnoli) nasce ad Arona (Novara) nel 1971. Agli inizi degli Anni Novanta si appassiona al mondo dei graffiti, maturando le sue prime esperienze in strada con i compagni di crew. Col passare del tempo, giunge alla definizione di un peculiare stile, fuori dagli stilemi classici del graffito (lettere, puppet) verso linguaggi più stratificati, attraverso spray e tecniche miste. A partire dal 2000 inizia a dipingere nei luoghi abbandonati, contesti che lo portano a reinterpretare soggetti legati al mondo naturale: nel 2009 realizza il suo primo “gallo”, al quale seguono altri suggestivi animali dipinti a colori sgargianti, colature, giustapposti a elementi formali, come figure geometriche e scritte. Dal 2004 inizia la sua attività espositiva, tra mostre personali, collettive, festival nazionali e internazionali.
Reser vive e lavora a Torino. Ha iniziato a dipingere graffiti nell'estate del 1994, prendendo ispirazione dalle pareti e dipinti lungo le ferrovie durante i suoi viaggi a Parigi e Amsterdam in treno. A quei tempi non era comune vedere graffiti a Torino, ma il suo incontro con Spyder, scrittore che è stato uno dei primi della scena dei graffiti di Torino, lo ha portato all’uso metodico della bomboletta.
È membro della crew di Tot's dal 1997 e della crew di graffiti internazionali di Love Letters.
Fabrizio Sarti nasce nel 1977 a Varese, dove all'inizio degli anni novanta inizia ad esprimere la sua creatività dipingendo le mura della città e diventa presto noto come Sea.
Si ispira alle opere d'arte di Barry McGee e Phil Frost, e di conseguenza inizia a usare pennelli e colori acrilici invece degli spray. Anche il suo stile si evolve, influenzato dai suoi studi di graphic design e dalla sua esperienza in agenzia.
Nel 2000 crea il progetto Seacreative, dove la sua esperienza di street art viene portata a un livello più tradizionale, utilizzando smalti, acrilici e inchiostri. Oltre a varie mostre e live
performance sia in Italia che all'estero, Sea collabora con diverse agenzie, occupandosi di “street wear” e design. Attualmente dipinge e mostra i suoi personaggi al mondo non solo attraverso le reti convenzionali, ma anche in siti industriali abbandonati, dove l'arte di strada lascia le strade e i muri e incontra l'archeologia industriale con i suoi emozionanti spazi pieni di storia.
Matteo Capobianco, in arte Ufocinque, è nato a Novara nel 1981. Originariamente membro attivo della scena street-art italiana, ha gradualmente iniziato ad abbracciare una definizione più ampia del movimento mentre completava gli studi di Design al Politecnico di Milano. Convinto sostenitore delle infinite possibilità del murale come strumento di comunicazione, iniziò a sperimentare tecniche diverse al di là delle restrizioni che la scrittura come sottocultura codificata stava mettendo in atto. Al centro della visione di Ufocinque è il tema della stratificazione: ogni pezzo fonde tecniche pittoriche tradizionali con un atteggiamento orientato al progetto in cui si intrecciano molteplici livelli di interpretazione. La forma non è mai staccata dalla funzione e si sostengono a vicenda per creare un mondo bello senza sforzo.