INRI: dal patibolo

Informazioni Evento

Luogo
INANGOLO
Largo San Giovanni Battista 7 Penne, Penne, Italia
Date
Dal al

venerdì e sabato dalle 18.00 alle 20.00 (altri giorni su appuntamento telefonico)

Vernissage
13/04/2017

ore 22

Generi
arte contemporanea, collettiva
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L’installazione sonora INRI: dal patibolo, nasce invece in un sito non spirituale, e vuole essere un intervento pensato e inserito in un preciso contesto laico allo scopo di interagire con l’ambiente circostante senza tralasciare gli aspetti della sua identità e della sua storia.

Comunicato stampa

In passato, le opere religiose erano pensate e realizzate essenzialmente per la collocazione in luoghi sacri e l’ostentazione in esclusivi riti liturgici. L’installazione sonora INRI: dal patibolo, nasce invece in un sito non spirituale, e vuole essere un intervento pensato e inserito in un preciso contesto laico allo scopo di interagire con l'ambiente circostante senza tralasciare gli aspetti della sua identità e della sua storia. L’installazione consiste in tre pannelli in PVC, ogni tela supporta una croce e su tutta la superficie del fondo vengono ripetute ossessivamente le sette frasi pronunciate da Gesù durante il calvario. Quelle stesse frasi vengono contestualmente declamate, con voluta forza ridontante, da Irene Cocchini voce narrante della compagnia teatrale Orfeo Folle. Le croci, speculari tra loro, e precisamente la centrale figurante Gesù il Nazareno, la sinistra il ladrone cattivo Gesta, la destra il ladrone buono Disma, sono state costruite dall’assemblaggio di piccoli tasselli di materiale plastico. Un mosaico monocromatico dalla composizione rigorosamente bilanciata, in equilibrio tra ricerca iconoclastica e sperimentazione. La concatenazione delle tessere plastiche assume un processo di frammentazione e ricostruzione della materia e della forma, ricerca del significato e del significante, allusione al concetto della crocefissione e della resurrezione del Cristo. La posizione spaziale, la composizione monocromatica del materiale in PVC, l’armonia della voce femminile sinonimo di universalità, vogliono suscitare stati d’animo contemplativi e rispetto della memoria e della cultura liturgica, omaggio e rivisitazione di un rito antico in lessico contemporaneo.

Il progetto inangolo nasce dalla passione di tre amici, Di Bernardo, Rietti e Toppeta che hanno in comune l’amore per le arti applicate e la voglia di dar vita ad una realtà dinamica, vitale e ricca di idee. In un contemporaneo oramai del tutto virtuale, dove si è perso il valore del rapporto, dello scambio e del confronto, incontrarsi realmente sembra un’opportunità per pochi e l’operosità condivisa diventa virtù di nicchia. Riteniamo che l’arte, in particolar modo quella contemporanea, abbia la necessità di trovare nuovi luoghi, al di fuori dei circuiti tradizionali, inangolo è un’idea di spazio aperto a tutti, punto di incontro per gli esperti del settore, per gli appassionati e per tutti coloro che avranno voglia di ritrovarsi in un luogo polivalente in cui la cultura, la creatività, l’espressione, le tendenze prenderanno vita e forma attraverso il fare arte. Spazio inangolo vuole ricominciare da questo punto fondamentale per poter costruire nuove e significative attività, creando una piattaforma versatile fatta di incontri e scambi culturali. Spazio inangolo è situato nella splendida cornice del centro storico Vestino, angolo Strada Pultone, lungo Corso Alessandrini che collega Piazza Luca da Penne con Porta San Francesco. Uno spazio piccolo ma singolare ed accogliente, un punto di incontro per gli artisti che vorranno presentare progetti monotematici attinenti alla loro ricerca creativa e che saranno esaminati e valutati da una commissione tecnica. L’aggregazione culturale legata all’evento ospitato da spazio inangolo, in maniera del tutto unica ed originale, si svolgerà en plein air lungo i vicoli storici della città di Penne.