Incontro con Ahmed Alsoudani
L’artista iracheno Ahmed Alsoudani (Bagdad, 1975), tra i protagonisti dell’esposizione “Il Mondo vi appartiene“ in corso sino al 21 febbraio 2011 a Palazzo Grassi, incontrerà il pubblico nell’ambito di una conversazione con Mario Codognato, scrittore e curatore.

Informazioni
- Luogo: PALAZZO GRASSI - FRANCOIS PINAULT FOUNDATION
- Indirizzo: Salizzada San Samuele 3231 - Venezia - Veneto
- Quando: dal 14/12/2011 - al 14/12/2011
- Vernissage: 14/12/2011 ore 18
- Autori: Ahmed Alsoudani
- Curatori: Mario Codognato, Caroline Bourgeois
- Generi: incontro – conferenza
- Biglietti: ingresso libero fino a esaurimento posti
- Uffici stampa: PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Comunicato stampa
INCONTRO CON AHMED ALSOUDANI
in conversazione con Mario Codognato, scrittore e curatore.
Presentazione di Caroline Bourgeois.
Ingresso libero sino a esaurimento posti.
Prosegue la serie di incontri promossa dalla François Pinault Foundation che, a cadenza mensile, ospita speciali appuntamenti aperti al pubblico con gli artisti le cui opere sono presentate nelle mostre “Elogio del Dubbio” a Punta della Dogana e “Il Mondo vi appartiene” a Palazzo Grassi.
Ciascun incontro, presentato da Caroline Bourgeois, curatrice di entrambe le esposizioni, permetterà all’artista di dialogare con intellettuali, critici d’arte, curatori, direttori di istituzioni del mondo dell'arte contemporanea italiano
Mercoledì 14 dicembre 2011 alle ore 18 a Palazzo Grassi, l’artista iracheno Ahmed Alsoudani (Bagdad, 1975), tra i protagonisti dell’esposizione “Il Mondo vi appartiene“ in corso sino al 21 febbraio 2011 a Palazzo Grassi, incontrerà il pubblico nell’ambito di una conversazione con Mario Codognato, scrittore e curatore.
Mario Codognato chiederà ad Ahmed Alsoudani, iracheno rifugiato negli Stati Uniti, di descrivere il rapporto tra guerra e opera d’arte, memoria e storia.
Influenzato da opere che sono diventate testimonianze visive delle atrocità del XIX e XX secolo, come I disastri della guerra di Goya o Guernica di Picasso, l’artista mescola disegno e pittura alla maniera di Gorky e Bacon, realizzando immagini sofferte e inquietanti di un paese devastato dall’occupazione e dalla violenza.
