Inafferrabile. Lo sguardo di Pier Paolo Pasolini

Informazioni Evento

Luogo
PROVINCIA DI PORDENONE
corso Garibaldi , Pordenone, Italia
Date
Dal al

Dal martedì al venerdì: dalle 15.00 alle 19.00
Sabato e domenica: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

Vernissage
03/10/2015

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Generi
fotografia
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Negli spazi espositivi della Provincia si inaugura la mostra “Inafferrabile. Lo sguardo di Pier Paolo Pasolini”: una serie di ritratti intimi e inediti.

Comunicato stampa

Pordenone, 30 settembre 2015
Sabato 3 ottobre alle 18.30 negli spazi espositivi della Provincia di Pordenone (corso Garibaldi) Cinemazero inaugura “Inafferrabile. Lo sguardo di Pier Paolo Pasolini”, la mostra fotografica di ritratti inediti scattati da Gideon Bachmann e dalla sua compagna Deborah Beer nell’arco della loro amicizia pluridecennale, parte del progetto della Provincia di Pordenone “Pasolini, nostro contemporaneo” realizzato grazie al sostegno della Regione Autonoma FVG. Un percorso che attraverso quasi cento foto mette lo spettatore di fronte allo sguardo – inafferrabile – del poeta, colto negli spazi famigliari delle sue case, in momenti di intima condivisione tra amici.
Giornalista e fotografo sui set italiani più importanti della seconda metà del ‘900, Gideon Bachmann è stato un amico e un fine osservatore di Pier Paolo Pasolini. Nel corso dei quindici anni di ininterrotta frequentazione amicale l’ha seguito e scrutato, consegnandoci una raccolta di ricordi, che oggi sanno ancora mostrare i dissidi interiori che dilaniarono l’intellettuale, le passioni del critico e la levità del poeta. Lo spettatore può imbattersi in “pose” ormai iconiche e riconoscere il Pasolini dei rotocalchi, ma in mostra trova anche un viso dolce e sorridente, come raramente si è mostrato al grande pubblico. Un’occasione per guardare l’uomo il cui nome ha spesso riempito le bocche, la cui opera ancora disturba le coscienze. Uno sguardo in quello che fu il terreno della concentrazione, del pensiero interiore (il suo studio, la sua biblioteca, le terrazze da dove “guardare il mondo”, il ritiro – nella campagna “ariostea” – della Torre di Chia...). La Beer è fotografa discreta, dai modi delicati, capace di stare in disparte, ma di seguire con attenzione quel che accade per alzare l'obbiettivo delle macchine che ha al collo e fermare l'attimo cruciale. La sua è una fotografia calda, piana, dai toni smussati, conciliante ed equilibrata.
Bachmann ha altre caratteristiche, che vengono dal suo essere (genialmente istrionico, alla ricerca costante della qualità e del guizzo creativo) e del particolare rapporto con il poeta, sviluppato in quindici anni di amicizia. La loro relazione è molto diretta e personale, passando dalle formalità delle interviste degli inizi (Bachmann è non solo fotografo, ma anche giornalista e regista) a un vero e proprio dialogo alla pari: la confidenza che ha nel stare al fianco di Pasolini, conversando di politica, attualità, cinema, arte, di seguirne le tappe artistiche e l'evoluzione poetica, di accompagnarlo in molti viaggi, si traduce nella possibilità di scattargli ritratti che vanno fino ai primissimi piani, violando quasi la soglia del privato. Controluce, toni contrastati, fuoco sempre perfetto, inquadrature ricercate, ora per catturare le spigolosità del volto di Pasolini – proprietà che è spesso anche delle sue parole - ora per smussarne le espressioni e farlo vivere in foto con tutta la sua tenerezza, i suoi modi gentili.
Pier Paolo Pasolini, “uomo reale”, esistente, pieno di vita, di voracità di conoscenza e di mondo: inafferrabile, per sua – meravigliosa, sempre spaesante – complessità.