Il senso di sé #1

Informazioni Evento

Luogo
MADRE - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DONNAREGINA
Via Settembrini 79, 80139 , Napoli, Italia
Date
Il
Vernissage
01/02/2013

ore 18

Artisti
Gustavo Pietropolli Charmet
Curatori
Ludovica Lumer
Generi
incontro - conferenza
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Il “senso di sé”, si articola in 6 incontri sul tema dell’Identità e 6 laboratori didattici destinati agli studenti di vario ordine e grado, a cura di Ludovica Lumer e Marta dell’Angelo autrici del libro C’è da perderci la testa. Scoprire il cervello giocando con l’arte.

Comunicato stampa

Chi siamo e cosa contribuisce a fare di noi ciò che siamo? Comprendere come il senso di identità emerga, evolva e si esprima nel corso delle nostre vite è essenziale per cercare di capire che tipo di esseri viventi siamo.
Il “senso di sé”, si articola in 6 incontri sul tema dell’Identità e 6 laboratori didattici destinati agli studenti di vario ordine e grado, a cura di Ludovica Lumer e Marta dell’Angelo autrici del libro C’è da perderci la testa. Scoprire il cervello giocando con l’arte.
Il primo appuntamento previsto per venerdì 1° febbraio alle ore 18 è con “La neurobiologia sociale”, in occasione della conferenza-incontro con Gustavo Pietropolli Charmet, docente di psicologia dinamica dell’Università di Milano dal 1985 ed esperto delle problematiche della crescita. L'adolescenza, ricca dei conflitti e delle incertezze della crescita, è il momento in cui il giovane va alla ricerca di un'identità che gli permetta l'ingresso nel mondo degli adulti. Al fine di incidere sul proprio corpo la verità e presentarla alla società e allo sguardo dell'altro, l'adolescente usa il corpo "come lavagna ove disegnare il proprio identikit, come muro ove graffitare la propria sigla sociale, come pongo da modellare per trarne una sagoma che somigli al sé".
Il cervello dell'uomo è un organo sociale e si sviluppa nel contesto delle relazioni interpersonali. Per comprendere con esattezza gli essere umani dobbiamo capire in che modo il nostro cervello esiste in relazione con quello degli altri. Molto artisti hanno usato il travestimento per esplorare la loro identità e il loro ruolo nella società. Attraverso maschere, trucchi e vestiti gli studenti andranno alla scoperta di come nasce ed evolve il nostro senso d'identità, di come guardiamo noi stessi attraverso gli occhi degli altri, di come plasmiamo i nostri comportamenti in funzione di chi ci sta intorno e di ciò che la società si aspetta da noi. Laboratorio per le scuole medie superiori: “Mimesi e travestimento. Come mi vedo io e come mi vedono gli altri”. (Prenotazione obbligatoria. Per informazioni call center 19313016).
Il laboratorio consentirà agli studenti di elaborare i temi della conferenza divertendosi e utilizzando indumenti e accessori vari per travestire il proprio compagno e costruirgli una nuova identità.
L’iniziativa è parte di MADREscenza, un programma di alta divulgazione delle nuove conoscenze nei loro molteplici linguaggi espressivi, ritenendo l'arte, anch'essa, una forma di conoscenza, da mettere in rapporto con le altre; il progetto mira all'approfondimento di tematiche contemporanee mediante incontri, seminari, conferenze e laboratori con grandi scienziati e studiosi, offrendo esperienze che aiutino l'elaborazione dell'oggi.

Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra di formazione psicoanalitica, già docente di Psicologia Dinamica all'Università degli Studi di Milano - Bicocca, presidente dell'Istituto Minotauro e del Centro Aiuto del Bambino Maltrattato. Tra le sue pubblicazioni: Cosa farò da grande? Il futuro come lo vedono i nostri figli (Laterza, 2012), Fragile e Spavaldo. Ritratto dell'adolescente di oggi (Laterza, 2008), Non è colpa delle mamme (Mondadori, 2006), Crisis Center (Franco Angeli, 2003), Manuale di psicologia dell'adolescenza (con A. Maggiolini, Franco Angeli 2004), Piercing e tatuaggio. Manipolazioni del corpo in adolescenza (con A. Marcazzan, Franco Angeli, 2000).

Ludovica Lumer è nata a Milano nel 1971, dal 1997 lavora al Department of Anatomy and Developmental Biology (University College London) con Semir Zeki dove ha intrapreso le prime ricerche nel campo della Neuroestetica, studiando la relazione tra la percezione visiva e la rappresentazione artistica. Dal 2005 ha aperto una galleria d’arte a Milano. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici su importanti riviste internazionali e cataloghi d’arte. Tiene un corso su La rappresentazione del disagio alla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. Ha pubblicato con Marta dell’Angelo C’è da perderci la testa. Scoprire il cervello giocando con l’arte (i Libri del Festival della Mente, Laterza, 2009).