Il patrimonio perduto nelle fotografie di Federico Zeri

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE FEDERICO ZERI
piazzetta Giorgio Morandi, 2 40125, Bologna, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì, 10-18

Vernissage
17/09/2014

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Curatori
Francesca Mambelli
Generi
documentaria, fotografia
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L’esposizione intende sottolineare l’importanza dell’archivio fotografico della Fondazione Federico Zeri per la documentazione del patrimonio storico artistico presentando alcune rare immagini che documentano opere d’arte perdute o disperse durante il secolo scorso.

Comunicato stampa

La Fototeca Zeri conserva una raccolta di fotografie antiche che rappresentano opere di pittura, scultura e monumenti dell'arte italiana.
L'esposizione intende sottolineare l'importanza dell'archivio fotografico della Fondazione Federico Zeri per la documentazione del patrimonio storico artistico presentando alcune rare immagini che documentano opere d'arte perdute o disperse durante il secolo scorso.

Grazie all'instancabile azione di raccolta e ordinamento di fotografie, campagne o raccolte fotografiche appartenute a collezionisti e studiosi, Federico Zeri ha costituito, attraverso la propria fototeca, un'eccezionale mappatura dell'arte italiana. Tra le 290.000 fotografie da lui raccolte, circa metà delle quali databili agl anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, si ritrovano testimonianze di opere oggi disperse, spesso non documentate altrove: dipinti e sculture distrutti, opere rubate o fuoriuscite definitivamente dal territorio nazionale in occasione di vendite e aste che portarono allo smembramento di intere collezioni. In alcuni casi si tratta di fotografie antiche che rivestono un'importanza anche per la storia della fotografia, oltre che per la storia dell'arte.

Sono esposte in questa occasione circa 60 fotografie di opere di area emiliana e bolognese. Tra queste: stampe all'albumina e al carbone raffiguranti dipinti distrutti nei bombardamenti del 1945 a Berlino e a Dresda; foto di affreschi perduti, come quelli del XIV secolo nella Chiesa di S. Maria in Porto Fuori a Ravenna; testimonianze di opere già in collezioni storiche come la Collezione Guidi di Faenza e la Collezione Gozzadini di Bologna, disperse rispettivamente nel 1902 e nel 1906.