Il pastore bianco

Informazioni Evento

Luogo
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Via Silvio Spaventa 10/4, Pescara, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 18.00-20.00

Vernissage
19/04/2013

ore 19

Generi
arte contemporanea
Loading…

usomagazzino per altre architetture dedica questo evento al pastore bianco e a Guido Montauti che per l”Abruzzo degli anni sessanta del novecento ha rappresentato un felice momento di apertura al panorama culturale e artistico internazionale.

Comunicato stampa

usomagazzino per altre architetture dedica questo evento al pastore bianco e a Guido Montauti che per l''Abruzzo degli anni sessanta del novecento ha rappresentato un felice momento di apertura al panorama culturale e artistico internazionale.

il pastore bianco nasce il 3 maggio del 1963 quando Guido Montauti insieme ad Alberto Chiarini, Diego Esposito, Pietro Marcattili e il pastore Bruno Bartolomei, sottoscrivono a Teramo il manifesto del gruppo, rinunciando all’autonomia della firma per dedicarsi ad una pittura collettiva; nei cicli rupestri delle grotte di Segaturo (nei pressi di Pietracamela) e nella concretezza
degli uomini-roccia si annuncia che con il pastore bianco la pittura ricomincia.

A distanza di cinquant'anni si vuole ricordare quell’impegno epico ed etico, nella convinzione che oggi, più che allora, sarebbe necessaria una attenzione ai contenuti e alle ragioni della forma e del fare, piuttosto che alla riconoscibilità dell'autore, molto spesso condizionata dalle regole del gioco del mercato dell'arte.

L'opera di Guido Montauti (Pietracamela 25 giugno 1918 – Teramo 14 marzo 1979) è stata sempre caratterizzata dalla semplicità, come scriveva Daniel Israel-Meyer nel 1963 “non certamente una semplicità povera, ma una semplicità pura” nella quale si riscontra una visione dell'arte come rimando della vita che per questo pittore italiano, ma di respiro internazionale, è stata condizionata da un irrinunciabile processo di autocoscienza

A i pastori di Guido Montauti (1963 / olio su tela cm 45x60 / dalla collezione di casa Rosato), si accosta un lavoro di Lucio Rosato del 2008 denominato io e il mio angelo che, misurato sulla modularità e sulle dimensioni del proprio corpo come di un qualsiasi uomo, si compone di una dualità statico dinamica impressa nella struttura in legno laccato di bianco e specchio che “sempre più somiglia”, come scrive lo stesso autore, “ad un pastore bianco, quale figurazione del desiderio: di abbandonare la periferia urbanizzata e incamminarsi verso la vera centralità dell'Abruzzo, a risalire l'Appennino”.

In questa occasione si rende omaggio al poeta e saggista Giammario Sgattoni (5 maggio 1931 - 23 agosto 2007) che dell'opera del pastore bianco e soprattutto di Guido Montauti è stato “uno dei più affettuosi e partecipi lettori”, tanto che nel 1957, In occasione della pubblicazione di una sua silloge di poesie con la casa editrice quadrivio di Lanciano, volle che la copertina fosse disegnata dall’amico Guido Montauti. Alla voce di Carlo Orsini sono affidate le letture tratte da questo raffinato libretto che è anche documento affettivo di un incontro con Giuseppe Rosato che in quegli anni, in veste di direttore editoriale della casa editrice quadrivio, aveva bandito un premio di poesia inedita: Giammario Sgattoni fu premiato con la pubblicazione dell'opera e da quell’incontro scaturì una amicizia fraterna che portò a preziose collaborazioni, una fra tante la rivista letteraria Dimensioni.