I Vetri di Carlo Nason
Triennale Design Museum presenta una selezione di opere in vetro di Carlo Nason. Nato a Murano nel 1935, Nason proviene da una delle famiglie di vetrai più antiche dell’isola.
Comunicato stampa
Triennale Design Museum presenta una selezione di opere in vetro di Carlo Nason. Nato a Murano nel 1935, Nason proviene da una delle famiglie di vetrai più antiche dell’isola. Cresce frequentando i maestri vetrai che lavorano nella fornace di famiglia e da subito intuisce e indaga le grandi potenzialità del vetro, materiale intriso di storia e memoria.
Carlo Nason si appropria delle tecniche più raffinate dell’arte vetraria e, dimostrando un’attitudine progettuale innovativa, le impiega nell’ambito del design dando vita a un sapiente connubio di tecnica e alto artigianato, tradizione e innovazione. Agli inizi della sua carriera, negli anni sessanta, collabora con la vetreria di famiglia V. Nason & C con la quale realizza alcuni pezzi che sono presenti nella collezione del Corning Museum of Glass, Corning New York. Fra il 1965 e il 1980 collabora con la vetreria A.V. Mazzega di Murano, i cui prodotti, adesso fuori produzione, sono battuti in numerose aste internazionali. Ha collaborato con tutte le più importanti aziende di Murano, la Vetreria Vistosi, la Vetreria Carlo Moretti e la Vetreria Livio Seguso. Dagli anni ottanta collabora con il gruppo Firme Di Vetro di Salzano, con la Vetreria De Majo di Murano e con Leucos di Salzano. Ha progettato scarpe da sci per la ditta Garmont di Montebelluna, ceramiche per la ditta Baldelli di Città di Castello e si è occupato di grafica per varie aziende. È consulente per il settore vetro della società Casinos Austria di Vienna. Appassionato di fotografia, negli anni sessanta e settanta ha vinto numerosi concorsi. Le sue opere fanno parte delle collezioni di musei internazionali e di numerose collezioni private. Questa mostra fa parte di una trilogia di focus, dedicati rispettivamente al lavoro di Renato Bassoli, Carlo Nason e Rosanna Bianchi Piccoli, che si inserisce in un percorso tracciato da Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum, per rivendicare, da una parte, la continuità di una ricerca volta a rivalutare i non allineati, gli eretici, i sommersi, da Gino Sarfatti a Piero Fornasetti, via via fino a Ugo La Pietra e Gherardo Frassa, dall’altra, l’attenzione su specifiche materie e lavorazioni (dalla ceramica al vetro) sul confine fra arte, alto artigianato e design.