I nostri inferni e quello di Dante

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA D'UNGHERIA IN ROMA - PALAZZO FALCONIERI
Via Giulia 1, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
23/09/2021

ore 19

Generi
arte contemporanea, collettiva
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L’esposizione riunisce quattro artisti ungheresi – tutti membri dell’Accademia Ungherese delle Arti – le cui opere sono intrise di chiari riferimenti all’Inferno, dantesco e non.

Comunicato stampa

Giovedì 23 settembre 2021, alle ore 19.00 presso la Galleria del Palazzo Falconieri (Accademia d’Ungheria in Roma – Via Giulia, 1) si terrà il vernissage della mostra d’arte contemporanea intitolata
“I nostri inferni e quello di Dante”. Indirizzi di saluto a cura di Dott.ssa Maria Ida Gaeta, segretario generale del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e
Miklós Sulyok, stortico d’arte e curatore.

L’esposizione riunisce quattro artisti ungheresi – tutti membri dell’Accademia Ungherese delle Arti – le cui opere sono intrise di chiari riferimenti all’Inferno, dantesco e non.

La Divina Commedia del Sommo Poeta rappresenta un punto di riferimento per gli artisti di tutti i paesi europei, così come per quelli ungheresi. Le opere qui esposte non sono di carattere illustrativo, bensì esplorano i concetti personali dei quattro artisti sull’Inferno del mondo odierno e su quello dantesco. Nelle opere degli artisti, i temi ricorrenti quali la religione, il sacro, la dannazione, la sofferenza, il rapporto corpo-spirito, vengono trattati in chiave psicologica. L’Inferno più che un luogo remoto dell’aldilà, è una condizione psicologica e spirituale del mondo postmoderno.

József Baksai lavora sulle analogie tra miti antichi e cristiani e il mondo dantesco, senza allusioni dirette. Gli esseri umani e gli animali di József Gaál sono i dannati di tutti i tempi, in particolare di oggi. La scena quasi teatrale del video di Ilona Lovas (scomparsa recentemente) ci conduce nell’inevitabile sofferenza della condizione umana. Il claustrofobico mondo infernale del pittore József Szurcsik è popolato di esseri umani e paesaggi disumani. I quattro artisti della mostra, pur trattando temi tristi dell’eterno inferno umano, lasciano trasparire una minuscola luce tra i foschi palcoscenici dell’Inferno.

La mostra – che resterà aperta fino al 4 novembre 2021 - è corredata di un catalogo con saggio introduttivo a cura dello storico d’arte prof. János Sturcz, edito dall’Accademia Ungherese della Arti.
L’evento è patrocinato dal Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.