Henri Cartier Bresson – Photographe
In mostra 155 scatti selezionati dall’autore stesso, per una mostra che sta girando l’Europa.
Comunicato stampa
La mostra, a cura della Fondation Henri Cartier-Bresson, dell’Agenzia Magnum
Photos e dell’Agenzia Contrasto, è organizzata da Imago Multimedia – agenzia
fotografica e casa editrice di Nuoro – col contributo fondamentale dell’Agenzia
Regionale Sardegna Promozione e la collaborazione del Museo MAN. Sarà un
evento unico in Sardegna. L’esposizione comprende 155 fotografie che furono scelte
dallo stesso autore, con l’intenzione di creare una retrospettiva esauriente della sua
opera fotografica.
La mostra è come un lungo viaggio attraverso il tempo di Henri Cartier-Bresson e il
suo essere presente in ogni attimo dell’esistenza; nessuno come lui ha saputo
condensare negli anni di intensa attività fotografica e artistica in giro per il mondo
un’osservazione puntuale e profonda, cosciente e originale in ogni situazione. La realtà
documentaristica e la propensione di Henri Cartier-Bresson a non manipolare lo
sguardo e l’evento che si trovava davanti, trova sbocco in una profonda poesia del
quotidiano, di gesti, avvenimenti e volti comuni in apparenza privi di importanza. Ma che
sia gente di strada – bambini che giocano, venditori ambulanti, passanti – nei tempi
usuali del lavoro e nei riti della festa, o che siano i protagonisti degli avvenimenti
principali del Novecento – la fine della Seconda Guerra Mondiale, la morte di Gandhi, gli
artisti più noti del momento – ogni evento è per lui occasione di esercitare la
consapevolezza interiore; un’azione e un esercizio che condensava in attimi significanti
la vita, “attimi decisivi” che lui – e solo lui – riusciva a cogliere quando riusciva a
“mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio”.
Una mostra che scalza le debolezze, le incongruenze, le distrazioni del nostro sguardo
oggi persino troppo sollecitato dalle immagini che corrono veloci; una mostra che rende
omaggio all’opera tutta di Henri Cartier-Bresson, al disegno e alla pittura che furono
le sue prime vere passioni e che lui per primo in Occidente seppe condividere e
articolare in una pienezza dove il rapporto e l’uso dei diversi mezzi di espressione è solo
un gioco, utile per comunicare coi propri simili.