Günter Weseler & Wirtschaftwunder

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALLEGRA RAVIZZA
Piazza Cioccaro 7, Lugano, Switzerland
Date
Dal al
Vernissage
27/10/2022

ore 17

Artisti
Günter Weseler
Generi
arte contemporanea, personale
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Günter Weseler & Wirtschaftwunder, personale sull’artista Günter Weseler (1930-2020).

Comunicato stampa

La Galleria Allegra Ravizza è lieta di presentare la mostra Günter Weseler & Wirtschaftwunder, personale sull’artista Günter Weseler (1930-2020), che inaugurerà mercoledì 26 ottobre nella sede luganese in Piazza Cioccaro 7.

La mostra, organizzata in collaborazione con l’Archiv Günter Weseler, mira a raccontare il percorso artistico di Weseler analizzando non solo i disegni, sue opere pittoriche, le ricerche musicali- matematiche- astrologiche e le sue sculture di “cinetica organica”, ma focalizzandosi anche sul contesto storico-culturale in cui l’artista ha condotto e sviluppato la sua multi-sfaccettata ricerca intellettuale e formale.

Innovatore tra gli innovatori e libero tra i liberi, è stato uno dei grandi attori protagonisti di un momento tra i più significativi per il cambiamento europeo delle arti nel XX secolo.

Weseler infatti apparteneva all'élite degli artisti della Renania – di cui facevano parte, tra gli altri, anche Joseph Beuys, Gerhard Richter, Sigmar Polke, Otto Piene, Heinz Mack, Günther Uecker e Jörg Immendorff - e partecipò con i suoi arruffati Atemobjekt alle leggendarie mostre del tempo, come “Düsseldorfer Szene” al Kunstmuseum di Lucerna nel 1969 e “Strategy: Get Arts” presso il College of Art di Edimburgo nel 1970.

Durante gli anni Sessanta, la Germania dell’Ovest stava attraversando quel periodo storico noto come “Wirtschaftswunder”, un decennio di rapida crescita industriale e sviluppo economico a seguito della Seconda Guerra Mondiale.

In questi anni di espansione e crescita, Düsseldorf divenne un importante centro culturale nella scena artistica europea, anche grazie alla sua celebre e rinomata Accademia di Belle Arti che richiamava centinaia di studenti e artisti indipendenti da ogni angolo d’Europa. Questo permise, e permette tutt’oggi, di creare una rete di contatti internazionali di cui beneficiò l’intera città.

Lo spirito collettivo di libertà espressiva e volontà di sperimentazione di quella che viene oggi definita la “scena di Düsseldorf” non si respirava unicamente negli ambienti istituzionalmente dedicati all’arte, ma coinvolgeva anche le strade, i pub, le gallerie e le associazioni più indipendenti. Fu proprio questo fervore a rendere dei semplici giovani artisti e dei comuni studenti di accademia le colonne portanti del cambiamento epocale nell’arte del secondo Novecento.

In questo scenario in cui palpitavano nuove energie e desiderio di sperimentare, Günter Weseler stabilì il proprio atelier dove intraprese la sua esperienza artistica e ricerca empirica. Combinando arte e vita, filosofia e scienza, emotività e autocontrollo, l’artista sviluppò un percorso di analisi incentrato sul ritmo e sulla respirazione accordando insieme pittura e musica.

Da queste composizioni pittoriche (o pitture acustiche) su carta e masonite derivano le sue opere di cinetica organica: gli Atemobjekt, arruffati oggetti di pelliccia che respirano. Con meticolosa precisione, Weseler riporta diagrammi di movimento su coordinate cartesiane adattando a questi sistemi dei piccoli motori che condizionano i ritmi respiratori delle sue opere, le sue “vite organiche”.

“Weseler rappresenta in un certo modo la variante tedesca della cinetica, che non si accontenta di essere inno alla macchina come per Tinguely; allo stesso tempo non ama la complicata raffinatezza dell’illuminazione cinetica di Schoeffer. La sua cinetica, organica e animale, si avvicina alla meditazione; conosce la vulnerabilità della vita, la sua caducità, l’esistenza di esseri invisibili, l’inquietante; però conosce anche lo scherzo, il fracasso, il grottesco. È una commedia umana creata artificialmente, con tutte le follie dell’ ‘umanità’ odierna”. (H. Meister)