Guido Gambone – Il Grès

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA GIUSTINI STAGETTI
Via Gregoriana 41, Roma, Italia
Date
Dal al

Dal Lunedi al Sabato, dalle 10.30 alle 19.00

Vernissage
10/11/2022

ore 18

Artisti
Guido Gambone
Curatori
Enrico Camponi
Generi
design, personale
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Mostra dedicata alla ricerca condotta dal maestro della ceramica vietrese (1909 – 1969) su forme nuove, materiali e smalti sperimentali, per la produzione di opere in grès.

Comunicato stampa

La galleria Giustini / Stagetti è lieta di presentare la mostra Guido Gambone. Grès, dedicata
alla ricerca condotta dal maestro della ceramica vietrese (1909 - 1969) su forme nuove,
materiali e smalti sperimentali, per la produzione di opere in grès.
Con la curatela di Enrico Camponi, si presenta un ampio corpus di opere (56) realizzate da
Guido Gambone tra la metà degli anni ’50 e la fine degli anni ’60, caratterizzate da uno spirito
personalissimo, insieme moderno e primitivo, risultato dello studio dei modi della tradizione
ceramica e, allo stesso tempo, delle correnti artistiche d’avanguardia dell’Astrattismo e
dell’Informale.
Attento e sensibile protagonista delle arti decorative del XX secolo, Guido Gambone si
distingue sin dagli anni della sua formazione giovanile a Vietri, per un linguaggio originale sia
nelle soluzioni formali che in quelle tecniche, con una particolare attenzione alla qualità degli
smalti e delle finiture.
Dal 1956, nel periodo in cui vive a Firenze, Guido Gambone comincia la sperimentazione sul
grès, modellando nuove forme dalle linee essenziali, rigorose e caratterizzate da una inedita
forza espressiva.
In occasione dell’esposizione, sarà pubblicato un catalogo con un saggio critico di Gilda
Cefariello Grosso, il cui risultato è una definizione cronologica e stilistica di questa specifica
produzione gamboniana per la prima volta in una mostra monografica.
Biografia
Guido Gambone nasce a Montella Irpina (Av) il 27 giugno 1909. Il padre Gaetano, assieme alla moglie Teresa
Volpe e ai figli, si trasferisce a Vietri Sul Mare. Quindicenne abbandona gli studi ginnasiali per divenire
apprendista presso la manifattura di ceramiche di Francesco Avallone. Vietri in quel momento stava vivendo una
particolare situazione proprio nel campo della ceramica definita “periodo tedesco”, dovuta ad alcuni artisti
nordeuropei come Richard Dölker, Irene Kowaliska, Günter Stüdeman che avevano portato nella tradizione
locale un significativo rinnovamento. Il giovane Gambone viene influenzato da questo nuovo spirito innovativo.
Nonostante il grave incidente stradale del 1933 che gli causò l'amputazione di una gamba, Guido Gambone
continua a lavorare nel settore ceramico collaborando con la manifattura Industria Ceramica Salernitana (ICS) di
proprietà di Max Melamerson dove, attorno alla metà degli anni Trenta, diviene direttore artistico, carica lasciata
da Richard Dölker. Nel 1936 viene inviato a Firenze assieme ai fratelli Vincenzo e Salvatore Procida e Vincenzo
Solimene per lavorare nella manifattura Cantagalli in questo momento gestita da Max Melamerson. Nel 1939
rientra a Vietri e continua la collaborazione con l'imprenditore tedesco la cui fabbrica aveva cambiato ragione
sociale per divenire Manifattura Artistica Ceramica Salernitana (MACS). Nel dopoguerra apre una manifattura
assieme al fratello Remigio, ad Andrea D'Arienzo e a Ugo De Feo, denominata La Faenzerella. Qui Gambone,
oltre a continuare una produzione ancora sotto l'influenza della tradizione locale e del “periodo tedesco”, ha
modo di mettere in atto con successo le sue personali sperimentazioni. Nel 1950 si trasferisce definitivamente a
Firenze assieme ad Andrea D'Arienzo e Salvatore Procida e fonda il laboratorio Ceramiche Gambone, prima in
Via Palazzo dei Diavoli e poi in via Benedetto Marcello. Lentamente il repertorio vietrese tende a scomparire per
proposte del tutto nuove caratterizzate da grande originalità. Alla metà degli anni Cinquanta inizia a mostrare
interesse per il grès, con il quale dà vita ad opere di elevata qualità. Inizia anche un periodo molto importante
per quanto riguarda le esposizioni e la partecipazione a concorsi. Ricordiamo la sua assidua presenza alla
Mostra Mercato dell'Artigianato di Firenze dagli anni Quaranta agli anni Sessanta.
Si riporta un elenco delle principali manifestazioni a cui ha partecipato e dei premi ottenuti:
1950, XXV Biennale Internazionale d'Arte di Venezia; 1951, Mostra personale alla Galleria Il Milione; 1948,
Concorso della Ceramica di Faenza (Premio Faenza); 1949 (Premio Faenza ex aequo); 1954 (Premio Ballardini);
1959 (Premio Faenza); 1960 (Premio Faenza e Medaglia d'oro); 1961 (Premio dell'Ente Autonomo Mostra
Mercato Nazionale dell'Artigianato di Firenze); 1962 (Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica); 1966,
1967 (Premio dell'Ente Provinciale per il Turismo di Ravenna). Partecipa a varie edizioni della Triennale di Milano:
1951 (Diploma d'onore); 1954 (Diploma d'onore); 1957, Mostra personale (Diploma di collaborazione); 1969
Gubbio, Biennale della Ceramica (Medaglia d'oro); 1962 Gualdo Tadino, Concorso della Ceramica (Primo
Premio ex aequo); 1963 Cervia, Concorso Ceramica d'Arte Moderna (Premio Città di Cervia; 1964 Diploma
d'onore (Diploma d'onore e Premio ex aequo dell'Azienda di Soggiorno); 1967 (Targa d'onore e Premio).
Tra le numerose esposizioni all'estero ricordiamo: 1951, New York, Italy at Work. Mostra dell'Artigianato Italiano;
1952 e 1956, Parigi, Art Décoratif Italien, Galleria de l'Orfèvrerie Christofle; 1954, Zurigo, Forme Nuove in Italia;
1955, Londra, Italia Contemporary Handcraft; 1961, Copenhagen, Oslo e Stoccolma, Mostra d'arte
contemporanea italiana; 1967, Amsterdam, Nieuwe Italiaanse Vormgeving.
Guido Gambone muore a Firenze il 20 settembre 1969.
(a cura di Gilda Cefariello Grosso)