Gregorio Vignola / Vincenzo Zancana – bite the bullet
La mostra, curata da Anna Casartelli, è il risultato di un tavolo di lavoro in corso tra lei ed i due artisti insieme a Pablo Bermudez, direttore artistico della galleria.
Comunicato stampa
Spinoff Gallery è lieta di annunciare che venerdì 25 febbraio alle ore 18:00 inaugura bite the bullet, bi-personale di Vincenzo Zancana e Gregorio Vignola.
La mostra, curata da Anna Casartelli, è il risultato di un tavolo di lavoro in corso tra lei ed i due artisti insieme a Pablo Bermudez, direttore artistico della galleria. Tutte le opere presenti sono state pensate e realizzate ex novo a seguito di mesi di confronti, tentativi, studio e dibattiti.
Perno delle riflessioni di Zancana e Vignola è il ruolo che il rituale - sacro e profano - ha nella contemporaneità in quanto reazione all’assenza di storia e di narrazioni peculiare di questi ultimi anni di isolamento.
Legato al culto o meno, non solo permette di avvicinarsi ad una dimensione narrativa “Altra”, ma anche di riconnettersi con se stessi e con il proprio corpo attraverso la ripetizione ossessiva di gestualità e parole.
L’azione, compulsiva ed erotica, carica di significato artefatti animati e non trasformandoli da soggetti “passivi” ad “attivi”, vitali. Ri-significare il presente con nuove narrazioni, siano esse volte al passato o ad un futuro possibile, diventa un modo per ri-consegnare senso e storia ad un oggi sterile ed allo stesso tempo potenziale.
Partendo da questi presupposti entrambi gli artisti hanno scelto di portare avanti, su binari paralleli, la produzione di opere-feticcio, di piccoli altari personali esposti in vetrina, alla mercé dell’osservatore. Rendendosi palesi, trasparenti, come dei grandi reliquiari, le opere si donano allo sguardo dei passanti come corpi inermi, disponibili a caricarsi di speranze, preghiere e confessioni.
Mentre nel lavoro di Zancana il concetto di ritualità viene interpretato alla luce della sua storia personale, legato alla relazione che intercorre tra lui, il Sacro e le tradizioni della sua terra d’origine - la Sicilia - ; in quello di Vignola viene letto e ri-trasportato nel presente in rapporto alle tecniche di sanificazione personale e degli spazi contaminati come nuova forma di culto contemporaneo. Un presente in cui sopravvivenza e autoconservazione, vita e morte, diventano veri e propri dogmi.
Con uno sguardo verso il passato e uno verso il futuro, i due artisti manipolano, tagliano, tendono e costringono la materia portandola al suo limite. La mettono alla prova, ne testano le possibilità, la mettono sotto pressione, la sfidano attraverso processi logici e antropologici (Zancana) e scientifico-speculativi (Vignola) in una commistione di forme e suggestioni risalenti ai loro mondi personali.
Analogico e digitale, reale e possibile, verità e finzione, in questo ecosistema di narrazioni e vissuti si influenzano, si scambiano di ruolo, si innestano l’uno nell’altro, si confondono. Il gioco e la sfida diventa quella di lasciare delle tracce, di sedurre e allo stesso tempo indagare lo sguardo. Offrirgli un rifugio sicuro e al contempo incarnare il rischio, regalare il senso d’attesa, di tensione, di incompiutezza con la speranza e l’aspettativa di riuscire ad intrappolarlo, volente o nolente.
Vincenzo Zancana (Salemi, 1991) si forma tra l’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo la residenza d’artista presso l’Escola Massana di Barcellona nel 2016 frequenta il Master in Printmaking alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa. Il suo lavoro è stato inserito nella rivista d’arte ATTIVA e su REPLICA, l’archivio italiano del libro d’artista. È stato Artista finalista per il Premio ORA (2017), Premio Nocivelli X- XI, e Biennolo - Paesaggi Inimmaginabili (2020). Dal 2018 è co-fondatore del progetto di arte ambientale Chárōn, esposto a spazio SERRA (Milano, 2018) e Kunstschau Contemporary Place (Lecce, 2021). Nel 2020 svolge una residenza d’artista presso VIR - via Farini in Residence a Milano.
Tra le recenti esposizioni ricordiamo: Cambio Lavoro, a cura di Valentina Avanzini, Carrozzeria delle Rose Studio (Milano, 2021) - Vagare ai margini, a cura di Marta Sironi, Co-atto (Milano Porta Garibaldi, 2021) - It takes a thousand voices to tell a single story, a cura di Mixta, Castello D'albertis (Genova, 2021). Vive e lavora a Milano.